Glee: come sarebbe dovuto finire
Con il passare del tempo, tutti noi ci chiediamo come sarebbe andato a finire Glee se Cory Monteith non fosse morto il 13 luglio 2013. Sappiamo tutti come è andato a finire Glee che si è concluso il 20 marzo 2015 negli Stati Uniti con l’episodio 6×13 “Dreams come true”. Un finale che è piaciuto ma non ha soddisfatto – per ovvi motivi – i fan della serie tv.
Dopo la tragica scomparsa di Cory Monteith avvenuta il 13 luglio 2013, i produttori di Glee si erano chiesti addirittura se ne sarebbe valsa la pena continuare con lo show, chiedendo il parere a chi era stato più vicino a Cory: Lea Michele. Lea ha pensato che non sarebbe stato giusto abbandonare il progetto e che era giusto portare avanti Glee e concluderlo nel migliore dei modi.
Glee finale con Cory Monteith: ecco come doveva andare
Il creatore della serie tv Glee Ryan Murphy ha ribadito più volte che aveva perfettamente in mente la scena finale della serie tv. Rachel sarebbe stata una grande star di Broadway, coronando finalmente il suo sogno, mentre Finn si sarebbe laureato e sarebbe andato ad insegnare al McKinley High, dove avrebbe guidato il Glee Club.
Rachel sarebbe tornata a Lima, camminato per i corridoi della scuola in cui tutto è iniziato, avrebbe aperto la porta dell’ufficio di Finn e avrebbe detto: “Sono a casa”, lui avrebbe sorriso e sarebbe finito così, semplicemente. Ma con la morte dell’attore questa storia non ha più avuto senso e così la storyline è stata rivoluzionata.
Per non abbandonare l’idea di questa scena, davvero perfetta e toccante, Ryan Murphy and Lea Michele hanno deciso di inserire comunque tutto questo nello show. Nell’episodio della stagione 5 “Quarterback” è infatti Rachel a raccontare questo lieto fine, purtroppo mai avveratosi, al professor Schuester.
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