Godzilla e Kong – Il nuovo Impero, la recensione del nuovo film del Monsterverse
Il Monsterverse è tornato con Godzilla e Kong – Il nuovo Impero, il quinto capitolo dell’universo targato Legendary Pictures e Warner Bros. arriva al cinema dal 28 marzo 2024. Adam Wingard torna a dirigere dopo il precedente capitolo (Godzilla vs. Kong) e realizza un film che fatica a carburare nella prima parte per poi arrivare a un epica battaglia finale kaiju.
Nella nuova avventura Kong e Godzilla si ritrovano a combattere fianco a fianco contro una minaccia sconosciuta che si nasconde nel nostro mondo. Nel cast troviamo Rebecca Hall (Godzilla vs. Kong, The Night House – la casa oscura), Brian Tyree Henry (Godzilla vs. Kong, Bullet Train), Dan Stevens Gaslit, Legion, La Bella e la Bestia), Kaylee Hottle (Godzilla vs. Kong), Alex Ferns (The Batman, La furia di un uomo – Wrath of Man, Chernobyl) e Fala Chen (Irma Vep, Shang Chi e la leggenda dei Dieci Anelli).
L’idea di mettere i due Titani in un tag team è alquanto divertente, anche se hanno già collaborato alla fine del precedente film per sconfiggere Mechagodzilla.
La storia parte da Kong che lo ritroviamo regnare nella Terra Cava, ma si sente solo e continua a sentire la mancanza dei suoi simili. Nel frattempo Godzilla si trova in Italia e in maniera molto esilarante – soprattutto per noi italiani – ha fatto del Colosseo la sua culla. Kong soffre non solo di solitudine, ma anche di mal di dente ed è monitorato dalla Monarch, guidata dalla dottoressa Ilene Andrews (Rebecca Hall). Sua figlia adottiva, Jia, apparentemente ultima nativa Iwi è capace di comunicare con Kong tramite la lingua dei segni. Jia fatica ad adattarsi a vivere con la madre adottiva e ha delle visione a scuola, in cui disegna, senza coscienza, dei segnali di SOS su dei fogli. (Prima copiatura al film Segnali dal futuro).
Andrews chiede aiuto a podcaster Bernie Hayes (Brian Tyree Henry) e al veterinario Titan Trapper (Dan Stevens) per viaggiare insieme a Jia nelle profondità della Terra Cava e scoprire la provenienza di questi segnali. Nella Terra Cava, Kong incontra dei suoi simili per la prima volta in una zona ancora più remota. Queste scimmie sono soggiogate da una violenta razza scimmiesca che li ha schiavizzati, capitanati dal loro leader Skar King. Quest’ultimo tiene sotto il suo controllo Shimo, il rettiliano spara ghiaccio. La superficie e le profondità del pianeta rischieranno di entrare in collisione e Skar King minaccia la distruzione e un’imminente Guerra. Intano, Godzilla, sulla Terra, gira per il mondo in cerca di energia, distruggendo numerose città, combattendo contro altri Titani.
Se l’interesse maggiore per Godzilla e Kong – Il nuovo Impero era appunto vedere i due giganti fare squadra per combattere, si deve aspettare un po’. Tutta la prima parte introduttiva ha un ritmo altalenante e a tratti soporifero. La causa sta nel presentare nuovamente i personaggi umani, la parte più debole di questo genere di film. Molti sono clihè, come il personaggio veterinario in stile Ace Ventura che per la maggior parte del film si comporta come Star Lord, soprattutto per la scelta del regista di rappresentare la navicella in stile Guardiani della Galassia. Non solo, ma anche nell’uso delle musiche rock anni ’80, e anche nella modalità in cui il velivolo anti-gravitazionale HEAV (Hollow Earth Aerial Vehicle) entra nella Terra Cava, che ricorda il modo in cui i Guardiani si spostano tra gli Universi.
Riferimenti a parte, la parte degli umani è la più debole e per fortuna anche quella con meno minutaggio. Ad ogni modo i personaggi riescono a farci fare qualche risata, portando a casa il compenso attoriale. Il tutto va a vantaggio di un finale di esplosioni mozzafiato e combattimenti distruttivi in puro stile Monsterverse. Le città distrutte sono molte. Si parte da Roma per finire a Rio de Janeiro dove avviene lo scontro finale. Non mancano anche i bracci bionici che potenziano Kong, scena alla Transformers, e CGI e live-action convivono molto bene senza troppi scivoloni.
Il regista Adam Wingard ha da sempre dichiarato di volere fare film semplici e chiari. La linea narrativa principale è quella di Kong e si può definire più protagonista rispetto a Godzilla. Un po’ dispiace perché sarebbe stato bello vedere questa relazione tra i due più esplorata, verso una sorta di buddy-movie tra kaiju.
Con qualche rimando più o meno esplicito a mondi già esplorati, la Terra Cava è la Pandora di Avatar, o figure già incontrate, la scimmietta con quegli occhioni non può non ricordare il Gollum del Signore degli Anelli, Godzilla e Kong – Il nuovo impero scorre via liscio senza chissà quali pretese. Sono pochi i momenti in cui sembra volersi prendere sul serio. Quelli relativi al rapporto tra Rebecca Hall e la figlioletta adottiva Jia. Per lo stile di film che tratta il Monsterverse è giusto così. Sogno un giorno un crossover con il mondo di Fast and Furios, dove tutto è possibile, anche la presenza di un kaiju.
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