“La serie originale di Gossip Girl? Mi è capitato di guardarla ogni tanto, quand’ero più piccola” dice senza troppo entusiasmo Emily Alyn Lind, la prima attrice ad essere annunciata nel cast della nuova versione in onda dal 27 ottobre su Sky Serie. Figlia e sorella d’arte – la madre Barbara Alyn Woods interpretava Deb Scott in One Tree Hill, mentre sua sorella Natalie è tra le protagoniste della prima stagione di Big Sky – Emily Alyn Lind recita dall’età di cinque anni.
Tra i suoi ruoli più memorabili c’è quello della piccola Amanda Clarke (Emily Van Camp) in Revenge, la soap targata Abc trasmessa dalla rete Fox Life nel nostro Paese. Non è difficile capire perché l’originale Gossip Girl possa avere poca presa per una ragazza della sua generazione. Quando Leighton Meester e Blake Lively debuttarono negli ormai iconici ruoli di Blair Waldorf e Serena Van Der Woodsen, Emily Alyn Lind aveva cinque anni. Quello sugli schermi della rete americana The CW era un mondo che oggi suscita quasi tenerezza.
All’inizio della serie non esistevano gli iPhone bensì Blackberry e Sidekick; e-mail e messaggi di testo erano i sostituti dei social media; più di tutto, a stranire il pubblico di oggi è l’idea che un blog, archeologia della Rete, potesse tenere in pugno le vite dell’élite di Manhattan.
Eppure, nonostante avesse ottenuto il ruolo di Audrey nella nuova versione guidata da Joshua Safran, autore della serie storica, Emily Alyn Lind scelse di non dedicarsi troppo a quello che era venuto prima. “Non ho voluto soffermarmi troppo sull’originale perché la nostra è una cosa a parte” afferma l’attrice, che aggiunge: “Piaccia o non piaccia, il nostro adattamento non è un tentativo di rimpiazzare ciò che è già stato”.
Nei nuovi episodi non ci sono le eredi di Blair e Serena, ma il cuore della serie resta sempre la gioventù scabrosa e dissacrante di New York che frequenta i prestigiosi licei Constance Billard e St. Jude’s. È più inclusiva – il cast predominantemente bianco dell’originale oggi non sarebbe plausibile – sia nei volti che nelle provenienze, ampliando lo sguardo anche ai borough più cool come il West Village e Dumbo, a Brooklyn. La fluidità sessuale e le etichette dei protagonisti diventano, all’occorrenza, molto importanti oppure completamente irrilevanti a seconda delle storyline.
Questa nuova generazione di Gossip Girl è più consapevole e al contempo più vulnerabile di quella che l’ha preceduta. Il risultato non suscita immediata empatia nello spettatore, ma curiosità. Prediamo Audrey, per esempio. “Si presenta come una perfettina che ha sempre tutto sotto controllo, ma la verità è che quando la sua vita prende una piega inaspettata lei non saprà come reagire” anticipa Lind in merito alle sorti del suo personaggio, coinvolto in un triangolo amoroso con il fidanzato Aki (Evan Mock) e il tenebroso Max (Thomas Doherty), e una lite che creerà dissapori tra lei e la migliore amica Julien (Jordan Alexander).
“Audrey dovrà imparare a trovare il proprio equilibrio anche nei luoghi della vita che la mettono più a disagio” osserva Emily Alyn Lind, la quale si riconosce nel modo feroce in cui Audrey protegge le persone che ama. Di Gossip Girl, l’attrice parla come di un esperimento sociale: “Quindici anni fa il pubblico guardava questa serie affascinato dal mondo che proponeva e che era così lontano dalla realtà di allora” commenta Lind, che continua: “Quel mondo, oggi noi lo viviamo. Tutti siamo diventati Gossip Girl, se ci pensi”.
Gossip Girl è la madre di tutte le serie distopiche. “Gli autori sono stati in grado di prevedere il futuro, perché hanno capito come si sarebbero evolute le cose” dice Lind. Nessuno avrebbe potuto immaginare che lo sguardo onnipresente di Gossip Girl, una sorta di scintillante Panopticon come quello che teorizzò Jeremy Bentham, sarebbe diventato un elemento costante delle nostre vite quotidiane con l’avvento dei social media. “Questo aspetto è inquietante, ma è anche quello che ha reso possibile una continuazione della serie originale” spiega Emily Alyn Lind.
Quanto al suo rapporto coi social, Lind sostiene di impegnarsi a mettere dei confini che proteggono la sua salute mentale. “Quando la serie fu annunciata, molti fan dell’originale non furono per niente carini con me e coi miei colleghi del cast” ricorda Lind, che offre una sua interpretazione: è normale essere protettivi nei confronti di qualcosa che si è amato molto. “Lo capisco, ma mi auguro anche che le persone si rendano conto che odiare qualcuno online è inutile: siamo soltanto attori” ribadisce. Lasciamo Gossip Girl a Gossip Girl, insomma.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Emily Alyn Lind riguardo all’esperienza di Gossip Girl, la cui prima stagione è va in onda su Sky Serie dal 27 ottobre ogni mercoledì con un episodio inedito, e on demand e in streaming su NOW.
Lascia un commento