La storia vera di Griselda Blanco
Qual è la storia vera di Griselda Blanco? Alla Madrina del narcotraffico, al centro della miniserie con Sofía Vergara in streaming su Netflix, furono attribuiti più di 250 omicidi nel corso della sua carriera criminale.
Nata il 15 febbraio 1943 in uno dei quartieri più poveri di Cartagena, in Colombia, Griselda Blanco Restrepo si è trasferita a Medellín all’età di undici anni. Con un padre assente e una madre che lottava con l’alcolismo, Blanco inizia a prostituirsi quando è ancora ragazzina.
Il suo primo crimine risale a quando Blanco aveva dodici anni: insieme agli amichetti sequestrarono un bimbo di dieci anni nell’intento di ottenere un riscatto. Quando capirono che il denaro non sarebbe mai arrivato, Blanco e i suoi compagni lo ammazzarono. Decisivo fu l’incontro – quando Griselda aveva 13 anni – con Carlos Trujillo, un truffatore abile nel contraffare documenti per entrare negli Stati Uniti. Blanco e Trujillo ebbero tre figli: Dixon, Osvaldo e Uber, nati tutti prima che Blanco compiesse 21 anni.
Com’era Griselda Blanco da giovane
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Si dice che Carlos morì per mano di Griselda, la quale lo avrebbe ucciso al culmine di una lite legata agli affari. Il suo secondo marito fu Alberto Bravo, un contrabbandiere che dovette il suo successo alla cocaina. Insieme andarono a vivere a New York e iniziarono a entrare nel giro dello spaccio. È nella Grande Mela che Griselda, Alberto e Carlos – il fratello di lui – mettono in piedi un’operazione di importazione e spaccio di cocaina e marijuana che gli varrà una condanna da parte del prosecutore federale. Siamo nel 1976, ma Griselda scampa alla cattura perché, nel frattempo, è fuggita in Colombia.
Successivamente Alberto e Griselda si traferirono a Miami: qui il loro giro di affari crebbe in maniera esponenziale. Il merito fu anche di Pablo Escobar, amico di Griselda Blanco che le permette di entrare nelle grazie del cartello di Medellín. “L’unico uomo di cui ho avuto paura è stata una donna di nome Griselda Blanco” è una frase attribuita ad Escobar, il quale ammirava la tenacia di Blanco ma al contempo la temeva.
Si dice che anche Alberto Bravo sia morto per mano della moglie che sospettava si stesse intascando milioni di dollari a sua insaputa: lo scontro armato che ne conseguì funge da scena di apertura della miniserie, in cui vediamo Griselda ferita al fianco dopo essere stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco.
Il terzo marito di Blanco fu Darìo Sepùlveda, col quale ebbe il quarto figlio – Michael Corleone, un tributo al film Il Padrino -; nel 1983 Sepùlveda lasciò Griselda e tentò di portare con sé Michael, ma Blanco lo fece uccidere. La narcotrafficante acquisì anche il soprannome di “Viuda Negra”, cioè “Vedova Nera”, perché in molti sostenevano che i suoi mariti fossero morti per mano sua. Un altro uomo fondamentale nella vita di Blanco fu Jorge “Rivi” Ayala, il suo braccio destro. A Miami, Blanco prese parte alle guerre della droga conosciute come le Cocaine Cowboys Wars. Nel 1994 fu accusata delle morti dei narcotrafficanti cubani Alfredo e Grizel Lorenzo e di Johnny Castro.
La morte di Griselda Blanco
Si dice che la rete di distribuzione della droga – l’operazione che Blanco attivò negli Stati Uniti – le fruttava 80 milioni di dollari al mese. Il 17 febbraio 1985 Blanco viene arrestata dalla DEA con l’accusa di fabbricare, importare e distribuire cocaina: fu condannata a 15 anni. di detenzione. Nel 1998 Blanco si dichiarò colpevole a tre accuse di omicidio di secondo grado e ottenne una condanna per vent’anni di prigione in contemporanea. Nel 2002 Blanco ebbe un infarto mentre si trovava dietro alle sbarre. A fronte delle sue precarie condizioni di salute, Blanco fu rilasciata e le fu concesso di tornare a Medellín, dove visse fino alla sua morte.
Era il 3 settembre 2012 quando Blanco fu raggiunta da due proiettili sparati alla testa mentre si trovava alla macelleria Cardiso all’angolo della Trentesima Strada: aveva 69 anni. Il killer di Blanco è un uomo sui 25 anni, giunto sulla scena del crimine a bordo di una motocicletta. L’ultima apparizione in pubblico di Blanco risalirebbe al maggio 2007, quando fu vista all’aeroporto internazionale “El Dorado” di Bogotá.
Chi ha ucciso Griselda Blanco
Chi uccise Blanco? Gli inquirenti cercarono di vederci chiaro, anche se – dalle verifiche che furono effettuate – risultava che l’ex Madrina si fosse veramente lasciata alle spalle il narcotraffico. Secondo le ipotesi di alcuni è possibile che si fosse fatta coinvolgere, ancora una volta, nelle lotte dello spaccio a Medellín, e che il suo clan fosse in guerra con un’altra fazione rivale.
Che fine anno fatto i figli di Griselda Blanco
Michael Corleone è l’unico figlio di Griselda Blanco a essere sopravvissuto. I suoi tre fratelli più grandi sono tutti morti: Dixon fu ucciso mentre si apprestava a salire in macchina, Ozzy invece si trovava in una discoteca quando fu freddato; Ubera fu invece ammazzato durante un incontro di droga in Colombia.
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