House of Cards 6: gli ultimi episodi in streaming su NOW TV. Come doveva essere l’ultima stagione? Ecco le rivelazioni degli autori.
House of Cards: lo scontro finale. Non è il titolo degli otto capitoli della sesta, ma avrebbe potuto esserlo. Omicidi, cospirazioni, minaccia di conflitti nucleari, pareggiamenti di conti e persino una gravidanza. Nella sesta stagione di House of Cards succede di tutto. Nessuno degli episodi conclusivi sfugge tuttavia all’ombra di Frank Underwood, il personaggio uscito di scena a seguito del licenziamento di Kevin Spacey.
Sebbene in molti l’abbiano interpretata come una apologia del potere, House of Cards è in realtà il racconto di un matrimonio, quello di Frank e Claire (Robin Wright). Questa narrazione riesce con successo ad elaborare il lutto di Frank decidendo di affrontare di petto il grande assente, anziché ometterlo.
Melissa James Gibson, co-showrunner dell’ultima stagione di House of Cards, ha spiegato che il vuoto lasciato dalla scomparsa di Frank Underwood è stato reso parte integrante della storia in maniera organica.“Sarebbe stato un grosso errore fingere che non sia mai esistito o cancellarlo del tutto. L’unico modo per andare avanti era scavare nel DNA della serie e celebrare i suoi esordi per capire come continuare la storia”. Senza peccare di spoiler, nell’ottavo e ultimo episodio della sesta stagione ci sono diversi riferimenti a “Capitolo 1”, la puntata che apre la serie. La frase “Ecco. niente più dolore” che Frank pronuncia dopo la sconvolgente scena del cane investito è utilizzata da un personaggio principale in quella che è la scena chiave del gran finale di House of Cards 6.
Prima ancora del licenziamento di Kevin Spacey, la decisione di rendere Claire centrale nella sesta stagione era già stata presa. Frank Pugliese, co-showrunner con Gibson, ha spiegato: “Ciò che avevamo progettato nella quinta stagione è che la successiva si sarebbe incentrata su chi possedesse davvero la Casa Bianca”. Claire Underwood minacciata da diverse forze che tentano di controllarla e di zittirla. La tensione drammatica della sesta stagione ha approfondito il percorso di Claire, una storia che a un anno dalla nascita del movimento #MeToo risuona ben più attuale dei velati quanto numerosi riferimenti alla presidenza Trump.
La sesta stagione di House of Cards avrebbe dovuto gettare le fondamenta per una serie incentrata su Doug Stamper, il machiavellico braccio destro di Frank Underwood interpretato da Michael Kelly. Alle porte della conclusione per la serie madre, i produttori avevano iniziato ad ipotizzare uno spin-off con protagonista Doug. Lo ha rivelato lo stesso Kelly a Variety, aggiungendo: “mi sarebbe piaciuto continuare a interpretarlo, ma quando decisero di non proseguire col progetto capii che andava bene così. Ho reso giustizia al personaggio ed è stata un’esperienza incredibilmente gratificante”.
Non sveleremo come muore Frank, ma possiamo anticiparvi che l’ex Presidente Underwood non si vedrà né si sentirà nel corso di tutti e otto gli episodi. La sua totale scomparsa (di lui non appare alcuna traccia, siano foto, tracce sonore o immagini di repertorio) è stata una scelta consapevole degli showrunner Pugliese e Gibson. “Decidemmo che il luogo più potente in cui poteva risiedere Frank Underwood fosse nell’immaginazione dello spettatore” ha spiegato Pugliese “e in quella dei personaggi: è lì che costituisce la minaccia più grande”.
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