I Mercenari 4, la recensione del film più debole della saga
A dieci anni di distanza, Sylvester Stallone è tornato con I Mercenari 4. Il quarto capitolo di un franchise nato per gioco, tra gli amici di Sly, i volti più noti del cinema d’azione americano, coinvolti all’interno dei tre film precedenti. Il quarto capitolo della saga fortunata – almeno fino ad ora – tributo agli action degli anni Ottanta e Novanta, dopo notevoli ritardi in fase di produzione, arriva in sala il 21 settembre 2023.
In questo quarto film, la squadra è composta da alcuni membri storici interpretati da Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e Sylvester Stallone; a cui si aggiungono le new entries Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia.
Un imbarazzo per tutti
Nonostante un budget di 100 milioni di dollari, il film è il più debole della saga. Il progetto ha perso tutto lo smalto e la brillantezza di quello che si poteva etichettare come un genere action “grezzo”, divertente e spensierato. Quando si pensa a film con queste caratteristiche, è chiaro che non si hanno aspettative alte, di vedere un film di Kubrick. I problemi sono tanti per il film classificato R (VM18), diventando il punto più basso dell’intera saga per l’orrore di questo Expend4bles che porta sullo schermo.
L’estetica è quella di un film Direct-To-Video del 1995, con gli effetti CGI di una “bruttezza” ai limiti dell’inverosimile. Oltre alle numerose scene di inseguimenti, in velocità su carri armati, aerei o navi e i fondali palesemente finti, nascono altre problematiche. Le prospettive. Tutto è sfalsato, dalle dimensioni delle persone sulla barche, trasformando il film in qualcosa di inferiore ad un prodotto diretto da Tom Wiseau.
Gli attori noti non bastano
Oltre a Stallone, nel cast tornano Jason Statham e Dolph Lundgren. Il primo è praticamente il protagonista di questo quarto capitolo. Su di lui si prova a focalizzare la storia, ma, nonostante Statham ci prova e dimostra ancora una volta di essere credibile in questi ruoli da duro, immortale che nessun proiettile sembra mai scalfirlo, il risultato è una brutta copia di John Wick.
Con l’interprete di Deckard Shaw nella saga di Fast and Furious, torna anche Dolph Lundgren (lo storico Ivan Drago di Rocky 4). Lundgren negli ultimi anni ha lottato contro il cancro e si comprendono e si vedono le sue difficoltà. Il suo personaggio viene strutturato giocando con la vecchiaia e i problemi di vista, essendo lui il cecchino della squadra. Oltre a Andy Garcia che ha recitato meglio nello spot di un noto amaro italiano, Stallone prova ad allargare il target inserendo due novità nel cast dai nomi molto forti. Curtis “50 Cent” Jackson e Megan Fox.
50 Cent, noto cantante, rapper che ha dominato le classifiche nei primi anni duemila, non è un attore, e si vede. Unica nota positiva – forse di tutto il film – una scena in cui parte una sua canzone, rendendo il tutto molto “simpatico”. Fine.
Poi c’è Megan Fox, nuova mercenaria del gruppo e amante di Statham, la sua interpretazione è degna di un sequel del franchise (quello sì “tamarro” e di successo) di Machete, con Danny Trejo. A parte una scena che cita il film con Brad Pitt e Angelina Jolie, Mr e Mrs Smith (scena ingannevole e vista nel trailer), Megan Fox rimane più un personaggio da rivista di gossip che un’attrice. Il suo ruolo migliore resta quello di Carla Santini nel film con Lindsay Lohan, Quanto è difficile essere teenager.
Una storia-trama senza sviluppo
Il film prova ad avere una trama, in stile Call of Duty, ma lo sviluppo narrativo perde subito senso logico e i personaggi nuovi sono piazzati nel mezzo, senza un minimo approfondimento. Le scene di azione potrebbe intrattenere un pubblico più generalista, amante delle esplosioni e del sangue, combattimenti orchestrati bene, ma non siamo ai livelli di Michael Bay. In un periodo storico dove un film come Oppenheimer incassa 900 milioni al box office, vuol dire che anche il grande pubblico inizia a comprendere e a vedere come certe cose vanno fatte e diventano scontate in un film. Fino a quanto non vai a vedere I Mercenari 4.
Caro Stallone ormai il danno è fatto, e il prossimo film con i tuoi “amichetti” proiettalo in una villa privata. Così non spendi troppi soldi in distribuzione. Infatti, la domanda che mi pongo è se il film riuscirà a recuperare l’enorme budget speso, e la mia curiosità è tutta focalizzata nel sapere su cosa siano stati investiti questi soldi.
Che imbarazzo.
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