Il Cacciatore 2 come finisce
Giunge al termine l’appuntamento con la seconda stagione de Il Cacciatore, la fiction Rai ispirata alla storia vera del PM del pool antimafia di Palermo Alfonso Sabella, qui brillantemente interpretato da Francesco Montanari. Mercoledì 11 marzo 2020 va dunque in onda su Rai 2 l’ultima puntata della seconda stagione della fiction, ma come finisce Il Cacciatore 2?
La caccia a Giovanni Brusca non è ancora terminata, ma si appresta a concludersi. Nell’ultima puntata della fiction, infatti, Saverio e Carlo si ritrovano finalmente faccia a faccia con il boss, che tuttavia potrebbe avere ancora un asso nella manica da giocarsi. Continua a leggere l’articolo per scoprire come finisce Il Cacciatore 2 stagione!
Il Cacciatore 2 finale: trama ultima puntata
[ATTENZIONE SPOILER: non continuare nella lettura se non vuoi sapere come finisce Il Cacciatore 2 stagione!]
L’ultimo appuntamento con la fiction Rai prevede la messa in onda di due episodi, L’anno del dragone e Un tesoro. In particolare il primo parte dal giorno dell’anniversario della strage di Capaci, il terribile attentato in cui perse la vita Giovanni Falcone.
Proprio per la ricorrenza di questa tragedia Brusca decide di pentirsi. Lo spietato boss mafioso costringe però Barone e Mazza ad offrirgli uno sconto di pena in cambio di informazioni. I giudici sono quindi costretti ad accettare, malgrado si tratti sempre del carnefice del piccolo Giuseppe Di Matteo e dello stesso giudice Falcone.
Saverio e il collega però non conoscono ancora le vere intenzioni di Brusca, che in realtà si trova a un passo avanti a loro e sta ancora giocando il suo gioco.
L’uomo infatti, dopo aver fornito verità attendibili, inizia a raccontare ai giudici una serie di bugie per portarli fuori strada e mettere in crisi le loro indagini.
Il vero problema è che Brusca è riuscito a costruire questa falsa pista quando ancora si trovava in libertà. Adesso, quindi, c’è il rischio che tutti i tribunali d’Italia considerino attendibili le sue testimonianze.
Più tardi però, grazie anche al sostegno di Giada, Saverio capisce che bisogna rivedere l’intero sistema probatorio del boss, in modo da ripercorrere vita e ricordi dell’uomo e arrivare così anche al fratello Enzo. Intanto Cosa Nostra sta provando a riorganizzarsi con Vito Vitale, mafioso ancora fedele a Brusca che giura vendetta ai magistrati.
Brusca si ritrova presto con le spalle al muro, abbandonato da tutti e persino da suo fratello Enzo. A questo punto lo spietato boss mafioso si pente ma per davvero, rivelando informazioni reali e concrete. Ecco quindi che arriva la prima importante comunicazione, ovvero il soprannome del vivandiere di Bernardo Provenzano.
Si tratta di un’informazione importantissima che potrebbe portare alla reale cattura del vertice di Cosa Nostra. Più tardi quindi, grazie anche ad altre informazioni raccolte negli anni da Francesca, possiamo percepire negli animi dei nostri protagonisti una forte e ritrovata speranza.
Tuttavia questa foga li fa presto incorrere in un’operazione dei Carabinieri del R.O.S non disposti a tollerare l’ingerenza. Nel frattempo nasce anche la spietata voglia di vendetta da parte di Vito Vitale, che giura di uccidere al più presto Saverio.
Segue quindi un inquietante avvertimento, dopo il quale la percezione del pericolo si fa sempre più concreta e imminente, estendendosi anche al resto della famiglia del PM.
Di conseguenza è subito avviata la procedura di protezione per Saverio, che preoccupato costringe sua moglie e il bambino a prendere le distanze da lui.
Tutti questi sacrifici solo per difendere l’unica promessa che Saverio sia mai riuscito a mantenere: vendicare la morte del piccolo Giuseppe Di Matteo e “prenderli tutti”. Si conclude con queste parole la seconda stagione de Il Cacciatore, ponendo le basi per l’imperdibile terzo ciclo di episodi!
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