Il Commissario Ricciardi 2: intervista a Lino Guanciale (Luigi Alfredo Ricciardi)
Da lunedì 6 marzo 2023 su Rai 1 in prima serata e in prima visione proseguono sia le indagini sia le vicissitudini sentimentali del commissario Luigi Alfredo Ricciardi. Per vivere appieno queste nuove avventure con Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista a Lino Guanciale, chiediamo direttamente all’attore che interpreta il protagonista qualche curiosità sugli episodi inediti. Il suo personaggio, sempre sfaccettato, non ha smesso di cercare risposte sul senso ultimo della vita e del dolore.
Trovi il video con l’intervista completa a Lino Guanciale (Luigi Alfredo Ricciardi) all’inizio di questo articolo.
“Passo dopo passo e anche attraverso le sue indagini – Ricciardi – scoprendo il cuore degli altri – in qualche modo riesce a trovare delle chiavi per riuscire ad aprire, a permettersi di aprire il suo”
Prima di addentrarci ne Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista a Lino Guanciale, indaghiamo su come il personaggio abbia rinunciato all’amore per non trasmettere la sua maledizione a possibili figli. Nella seconda stagione ci saranno dei momenti in cui vacillerà su questa scelta e la rimetterà in discussione. Lo conferma l’attore che lo interpreta. “Sì, nel senso che tutta quanta questa seconda stagione è giocata su questo tiro”. Poi spiega ancora meglio.
“Da un lato, Ricciardi è perfettamente consapevole e fermo sulle ragioni che lo hanno portato a comportarsi in questa maniera fino a quel punto della sua vita” e non lo rinnega. Anzi, “si può dire che abbia formato la propria vita su questa specie di diktat morale che si è autoimposto”, ma non tutte le regole che ci mettiamo hanno la presa per resistere. Infatti, “esiste una forza che – ormai – si è palesata dentro di lui e che – evidentemente – è un movente più consistente – diciamo – che lo spinge a cercare banalmente quello che cerchiamo tutti, cioè un po’ di felicità e di riconoscimento da parte della persona che amiamo” ne Il Commissario Ricciardi 2, come argomenta in questa intervista Lino Guanciale.
Ne consegue un “tira e molla” che “non smette di creare frizione fino alla fine.” Guardando a Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista Lino Guanciale dice la sua: “Il divertente e il bello, secondo me, è vedere come – passo dopo passo e anche attraverso le sue indagini – Ricciardi – scoprendo il cuore degli altri – in qualche modo riesca a trovare delle chiavi per riuscire ad aprire, a permettersi di aprire il suo.”
Nella seconda stagione Il Commissario Ricciardi condivide il “peso del proprio dolore”
Il personaggio di Enrica verrà corteggiato da Manfred. Come reagirà Ricciardi nel vedere una donna che ha amato davanti alle mire di un altro uomo? Prima di pensare a Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista Lino Guanciale riparte dal finale delle prima stagione. Infatti, “la stagione 1 si chiudeva con un primo piano dello sgomento totale e del completo essere disarmato di Ricciardi di fronte a questo spettacolo dolorosissimo, anche perché quello che avviene davanti ai suoi occhi, lì a Ischia, alla fine della sesta puntata della prima stagione, è perfettamente legittimo.” Luigi Alfredo Ricciardi, “fino a quel momento, non ha dato segni a Enrica di esserci. Ha dato segno di amarla – senz’altro – ma non di volere fare con lei dei passi anche in termini progettuali e relazionali. Quindi reagisce male, male, nel senso che soffre da morire.”
Non c’è modo di girarci intorno. “Soffre da morire, però è anche vero che – in queste quattro puntate [della seconda stagione, NdR] ne vedremo molti di passi avanti di Ricciardi nel – come dicevo prima – permettersi anche di condividere con qualcun altro – e non è detto che sia soltanto Enrica – il peso del proprio dolore”. Così continua l’attore argomentando quello che succede nella seconda stagione.
Il “vantaggio” delle lettrici e dei lettori dei libri di Maurizio De Giovanni
Dato che la fiction è tratta dai libri di Maurizio De Giovanni, dalla cui penna è nato il personaggio di Ricciardi, è ovvio che – chi li ha letti – abbia una sorta di vantaggio. Pensando a Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista, Lino Guanciale sa i lettori dei romanzi “sanno bene che storia c’è tra Ricciardi e Enrica e quali sono le altre sponde che, in qualche modo, insegnano a Ricciardi a consentirsi di amare.”
In generale, “il bello è vedere anche il percorso che fa Enrica in questa stagione, che è veramente notevolissimo in termini di maturazione affettiva, a ogni livello.”
Perché Il Commissario Ricciardi può essere estremamente attuale
La fiction è ambientata negli Anni Trenta, ma in che modo, Il Commissario Ricciardi – specialmente in questa seconda stagione – può rivelarsi attuale?
Guardando a Il Commissario Ricciardi 2, in questa intervista, Lino Guanciale spiega che ci sono due livelli di attualità. “Il primo grado di interesse, di attualità, senza richiami politici particolari dai quali cerco di fuggire, insomma, è che più avanti si va nella serie letteraria e – dunque – anche in quella televisiva, più ci si addentra in un territorio estremamente “minato”, per la nostra coscienza nazionale, con gli anni Trenta del pieno ventennio fascista. In questa seconda stagione dà più presenza a quanto, in quegli anni, diventi presente – anche architettonicamente – il fascismo, pure in una città come Napoli, che è una tra le ultime a essere abitata, – diciamo così, nella sua storicità, quasi immobile, di bellezza rinascimentale e barocca – dalle architetture fasciste.”
Di conseguenza, “l’ambientazione storica, dunque, credo sia veramente uno dei momenti di attrattiva più attuali, perché quello è un periodo che tendiamo a rimuovere, con il quale non tendiamo a fare i conti con facilità.”
Il secondo livello di attualità, invece, è “l’interesse per una storia di educazione emotiva, non solo sentimentale, che – credo – possa essere bella da seguire, non soltanto per un pubblico maturo, ma anche per un pubblico giovane. Si può dire che Ricciardi, da un punto di vista relazionale, abbia voluto – proprio per proteggere gli altri da sé stesso – fermarsi quasi a una fase adolescenziale. Ha molte cose da scoprire. Ci vuole coraggio – tanto – per affrontare certe ingiustizie storiche quanto per decidersi ad aprirsi al mondo.”
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