Il commissario Ricciardi, intervista a Lino Guanciale
Il commissario Ricciardi debutta lunedì 25 gennaio 2021 su Rai 1 in prima visione assoluta alle 21.25 circa. Diretta da Alessandro D’Alatri questa fiction è una coproduzione Rai Fiction-Clemart srl. Tratta dai romanzi della serie de Il Commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni editi da Giulio Einaudi Editore è composta da sei episodi da cento minuti l’uno. Noi di Tvserial.it abbiamo seguito il progetto dalle prime battute. Il commissario Ricciardi è stato presentato in occasione del FeST 2019 a Milano, evento di cui siamo stati media partner e durante il quale abbiamo incontrato Lino Guanciale per iniziare a parlare di questo titolo. Ora abbiamo il piacere di ricontattare l’attore via videochiamata. In merito a Il commissario Ricciardi in questa intervista a Lino Guanciale – che interpreta il protagonista – scopriamo qualche nuova curiosità!
Trovi l’intervista video completa all’inizio di questo articolo.
Il commissario Ricciardi riesce a fare “l’esercizio più difficile del mondo”
Parlando del personaggio del commissario Ricciardi, in questa intervista Lino Guanciale – l’attore che lo interpreta nell’omonima fiction – ci racconta quale sia l’aspetto positivo che più lo ha colpito. La figura di questo commissario, infatti, è un perfetto antieroe: ha moltissimi nodi e criticità. In primis c’è il suo dono che è anche la sua condanna. Riuscire a vedere le anime delle persone decedute in seguito a una morte violenta e percepirne il loro ultimo pensiero è una maledizione che teme di trasmettere al prossimo. Per questo motivo evita il contatto con il mondo femminile. Non vuole condannare nessuno alla stessa condizione. Sul fatto che abbia tanti punti che lo rendono distante da un eroe senza macchia e senza paura non c’è alcun dubbio.
Qual è, quindi, l’aspetto positivo de Il commissario Ricciardi che ha agganciato Lino Guanciale? “Il commissario Ricciardi è una persona in grado di fare l’esercizio più difficile del mondo” che poi, tra l’altro, è il mestiere che gli attori sono chiamati a portare a compimento tutti i giorni. Riesce a “mettersi nei panni di un altro radicalmente.”
È la “capacità empatica fortissima” che lo colpisce di questo commissario che ha in dono questa “facoltà istintiva” ma al tempo stesso la allena dal punto di vista “razionale”.
Lino Guanciale: “Attraverso Ricciardi ho scoperto cose di me” non esplorate prima
Nel momento in cui un attore decide di interpretare un personaggio si butta a capofitto, senza giudicarlo e può “toccare determinate corde”. Ecco che grazie a ognuno ha la possibilità di indagare anche lati nuovi e raccontare cose di sé. “Attraverso Ricciardi ho scoperto cose di me che neanche mi ero così tanto detto”, racconta Lino Guanciale.
Il commissario Ricciardi è “complementare” a Il commissario Cagliostro de La porta rossa
Senza dare un giudizio gerarchico di affetto, Il commissario Cagliostro de La porta rossa – altro personaggio interpretato dall’attore – resta comunque “molto molto vicino”. Rispetto a Il commissario Ricciardi, tra l’altro, ha una “sorta di complementarietà […] non fosse altro che per le diverse sponde rispetto all’aldilà su cui si muovono e il fatto che entrambi abitino questo scenario”.
Il commissario Ricciardi è un esempio di umanità per tutti noi
Il commissario Ricciardi, come spiega in questa intervista Lino Guanciale, può insegnarci molto. Infatti, “questa figura così bella e potente nei romanzi” ha un “potenziale pedagogico – oltre che estetico – fortissimo perché è un uomo che riesce a incidere nella realtà.” Diventa un esempio da seguire per tutti noi perché “riesce a lasciare il mondo un po’ meglio rispetto a come l’ha trovato o ce la mette tutto per farlo”.
Se ognuno di noi facesse proprio il diktat de Il commissario Ricciardi, vale a dire “fai bene quello che sai fare”, potremmo davvero fare la differenza.
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