Il metodo Fenoglio: intervista a Alessio Boni (Pietro Fenoglio)
È al via lunedì 27 novembre 2023 la serie tratta dalla trilogia “Il Maresciallo Fenoglio” di Gianrico Carofiglio, pubblicata da Giulio Einaudi editore. La fiction si intitola Il metodo Fenoglio. In questa intervista Alessio Boni, interprete di Pietro Fenoglio, racconta qualche curiosità su questo esponente di spicco del Nucleo Operativo dell’Arma dei Carabinieri. Opera a Bari negli Anni Novanta. Può fare affidamento su un acuto istinto investigativo e il rispetto viscerale per la legge e la verità. Contemporaneamente, la sua apertura umana verso i criminali lo porta a scontrarsi con i superiori.
Trovi il video con l’intervista completa a Alessio Boni (Pietro Fenoglio) all’inizio di questo articolo.
Alessio Boni diventa Pietro Fenoglio, “portando di mio quello che mi apparteneva”
Gianrico Carofiglio, l’autore della trilogia “Il Maresciallo Fenoglio” ha scritto due episodi della serie. Nella fiction Il metodo Fenoglio, scopriamo in questa intervista a Alessio Boni, cosa l’attore ha fatto suo dell’eroe letterario.
“Allora, ho portato la mia nordicità a Bari”, comincia l’interprete, visto che “come latitudini tra Torino e Bergamo, siamo proprio lì”. Magari ha acuito “quell’attenzione a spaccare il capello in quattro. Non ho cercato assolutamente di avvicinarmi al barese”, propendendo per un “distacco”, “come una specie di entomologo, con la lente d’ingrandimento che controllasse questi insetti dentro i vicoli di Bari Vecchia.”
Non è stato senza risultato il lavoro di allontanamento. “Il distacco è servito a Fenoglio per potere sgominare le bande e per sgominare questi due casi che sono raccontati dentro ‘Il metodo Fenoglio’”. Di fatto, aggiunge “ho portato di mio quello che mi apparteneva. Non ho dovuto farlo” come una forzatura. Spiccano “un rigore, una compostezza, un modo di essere, ironia, ma mai risata grassa.”
Questo equilibrio “è quello che voleva anche [il regista] Alessandro Casale ed è quello che ha scritto – poi – Carofiglio nel romanzo”.
Di suo ha apportato anche molto i suoi “ricordi di Bergamo” e della cultura con cui è cresciuto.
Pietro Fenoglio, educato al rifiuto dei compromessi
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Fenoglio, maresciallo dei Carabinieri, non ama la “zona grigia” in cui è difficile distinguere tra giusto e sbagliato. Quali sono i limiti che lui si sceglie e che non supera mai? Fenoglio, oltre alla zona grigia, “non ama neanche le coincidenze”. Infatti, “vuole sempre avere la definizione degli indizi per arrivare veramente a sgominare la banda o a cercare il bandolo della matassa. Lui, in ogni caso, viene preso da un filo sottile, invisibile, diretto dalla legalità, della lealtà, dal rispetto e dalla verità che c’è”.
Di fatto, “su questo non transige. È la cosa più forte, potente che gli ha trasmesso suo padre – che è stato appuntato dei carabinieri per tutta la vita.” Lui e sua madre, insegnante, l’hanno “educato in modo molto severo nei confronti del rispetto e della verità della vita.”
Questa scelta è abbastanza rara “perché siamo abituati ai compromessi”. Al tempo stesso, “rende la vita difficile a lui e, soprattutto, alle persone che stanno accanto”.
Fenoglio riesce a trovare un equilibrio il suo amore per la legge e la sua apertura umana verso i criminali. Il suo atteggiamento duplice “all’inizio non viene compreso dal gruppo della caserma dei Carabinieri”. Di fatto, “è uno che sfugge, non viene compreso dai suoi stessi commilitoni”. Non riesce a pensare in un altro modo che non sia il suo. “Pian piano, convincerà tutti quanti a non mollare, se ci credi fino in fondo”.
La compagna Serena, interpretata da Giulia Bevilacqua è bravissima nel “capirlo e nel supportarlo”.
Pietro e Serena: una relazione difficile, messa alla prova dall’ossessione
In che modo questa fiction racconta l’equilibrio tra il lavoro di Fenoglio e la sua relazione con la compagna Serena? Visto il lavoro che fa Pietro, le relazioni amorose “sono sempre difficili o – comunque – centellinate. Cerca di non avere il pensiero quando sta con lei e cerca di staccare, ma è quasi impossibile perché i pensieri arrivano di notte, ti invadono e ti mangiano il cervello.” Spesso e volentieri Serena si sveglia e non lo trova accanto a lei. Per Fenoglio cercare il colpevole diventa quasi un’ossessione, ma lo fa “in maniera gentile, da gentleman, da colto. Non è mai spigoloso, sempre molto accogliente”.
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