Il nostro generale: intervista a Sergio Castellitto (Generale Carlo Alberto dalla Chiesa)
Il nostro generale è una serie evento che debutta a quarant’anni dalla strage di Via Carini, avvenuta il 3 settembre 1982. In quattro serate viene ripercorsa la storia del Nucleo speciale antiterrorismo. Creato dal Generale Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ha lo scopo di combattere l’attacco delle Brigate Rosse allo Stato. É stata una una vera e propria guerra per la difesa della democrazia. In onore della messa in onda de Il nostro generale, in questa intervista a Sergio Castellitto – interprete del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa – scopriamo di più su questo capitolo fondamentale del nostro Paese.
Trovi il video con l’intervista completa a Sergio Castellitto (Generale Carlo Alberto dalla Chiesa) all’inizio di questo articolo.
Il valore di questa storia oggi secondo Sergio Castellitto
Come accennato nell’introduzione, in questa serie Sergio Castellitto interpreta il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, in prima linea per la difesa della democrazia a metà degli anni Settanta. Perché, a suo giudizio, questa storia ha ancora più valore adesso, a quarant’anni dalla strage di Via Carini? Pensando a Il nostro generale, in questa intervista, Sergio Castellitto spiega che “questa storia oggi ha il valore che ha qualsiasi film che si ponga il problema di diventare una testimonianza, di diventare anche una memoria.”
Non solo, o meglio – in aggiunta – c’è anche la portata educativa e culturale che ha questa serie sulle nuove generazioni. In merito a Il nostro generale, nel corso dell’intervista Sergio Castellitto racconta la sua esperienza. È la conferma che gli eventi del Generale in questione sono un tassello da non dimenticare nella nostra Storia e da riportare per i più giovani. “Io ho un figlio di sedici anni. Quando gli ho detto che andavo a fare un film su Carlo Alberto Dalla Chiesa, lui mi ha detto: ‘Chi è?’. Forse basterebbe questo per sentire il bisogno di raccontare questa figura.”
Oltre a questo aspetto, c’è anche la consapevolezza che “ci sembrano anni – come dire – trascorsi e – in qualche modo – archiviati, ma il dolore non si archivia mai. Il dolore, anzi, ha una sua poderosa autorigenerazione, purtroppo, soprattutto delle persone che l’hanno vissuto in primissima persona. Penso ai figli, penso a chi è stato vicino a questi personaggi veramente straordinari”; continua l’attore.
Il rapporto con le nuove generazioni “ti fanno anche accorgere di quello che tu non hai capito quando eri giovane come loro”
Già in Pezzi Unici – solo per fare un esempio – Sergio Castellitto interpreta un adulto che stabilisce un legame particolare con dei giovani. È una dinamica che, sebbene in un altro contesto narrativo, vediamo anche qui. Qual è la molla che lo porta ad accettare questi ruoli di dialogo con i ragazzi? “L’età!”, risponde in tutta sincerità l’attore. Allargando l’orizzonte rispetto a Il nostro generale, in questa intervista Sergio Castellitto entra nel vivo della dinamica. “Alla mia età è naturale che ti propongano padri, se non cominciano con i nonni, quando va bene gli zii e così via, però il rapporto con le generazioni giovani è un rapporto sempre molto interessante perché io lo vivo nella vita”, racconta.
Sergio Castellitto, nella vita vera, ha “quattro figli con i quali c’è un meraviglioso rapporto, ma anche un meraviglioso scontro inevitabile e giusto”. Sia nella realtà sia nelle serie tv “la relazione con le generazioni” è preziosa perché “ti fanno anche accorgere di quello che tu non hai capito quando eri giovane come loro”.
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