Il problema dei 3 corpi, chi muore nella prima stagione
Il problema dei 3 corpi, chi muore nella prima stagione della serie tv dal 21 marzo su Netflix? Ecco la ricapitolazione di tutti i personaggi che non sopravvivono agli otto episodi dell’adattamento di David Benioff e DB Weiss della trilogia di Liu Cixin.
ATTENZIONE: quello che segue è il resoconto della prima stagione de Il problema dei 3 corpi e include grossi spoiler su chi dei protagonisti muore. Se non avete ancora concluso la visione della quinta stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete sapere chi muore ne Il problema dei corpi, qui troverete tutto quello che accade.
Il racconto de Il problema dei 3 corpi inizia con la morte della professoressa Vera Ye (Vedette Lim), che si suicida nel primo episodio lasciandosi cadere all’interno di una cisterna adoperata per i suoi esperimenti. Dopo aver chiesto a Saul (Jovan Adepo) se credesse nell’esistenza di Dio, Vera Ye si toglie la vita. Un gesto all’apparenza inspiegabile, e che troverà risposta soltanto verso la fine della prima stagione, quando sua madre Ye Wenjie (Rosalind Chao) rivela a Saul che Vera aveva scoperto la sua corrispondenza con Mike Evans – che era peraltro suo padre biologico – riguardo al loro coinvolgimento nell’aiutare gli alieni San-Ti a conquistare la Terra.
Un’altra morte illustre nel primo episodio è quella di Sadiq Mohammed, un’altra mente brillante di Oxford che si è tolta la vita in circostanze da acclarare. Sul suo suicidio indaga Da Shi (Benedict Wong), spia dell’intelligence anti-aliena che sta seguendo i casi delle morti degli scienziati di tutto il mondo. “Lo vedo ancora” è il messaggio lasciato da Sadiq, insieme a una sequenza di numeri – scritti col sangue – sul muro. Sadiq si era cavato gli occhi, tormentato dallo stesso conto alla rovescia che non lasciava scampo ad Auggie (Eiza González) all’inizio del racconto.
Nel terzo episodio Da Shi si occupa della morte del dottor Schmidt del Cern, trovato riverso con la testa immersa nella vasca da bagno. “Lo stesso modo in cui fu trovata l’amante di Oppenheimer,” dice un altro agente a Da Shi. Quest’ultimo è assai preoccupato: si tratta di più di trenta scienziati negli ultimi mesi, da quando la scienza è impazzita, dando risultati caotici agli esperimenti di fisica condotti in tutto il mondo. Si scoprirà poi che a portare alla pazzia – e quindi al suicidio – le menti terrestri più brillanti sono stati proprio gli alieni San-Ti con l’ausilio dei Sofoni.
Sempre nel terzo episodio assistiamo alla prima morte shock della serie: quella di Jack Rooney (John Bradley), ucciso da Tatiana (Marlo Kelly). Dopo aver ultimato il Livello 3 del videogame con Jin (Jess Hong), Jack apprende la verità sugli alieni e sul summit di Londra. Mentre Jin sembra interessata a saperne di più, Jack si spazientisce e definisce tutta quella vicenda una truffa, andandosene malamente. Il suo prendere le distanze ha un prezzo: sebbene fosse effettivamente libero di fare un passo indietro, nel farlo Jack ha sancito il proprio destino. Tatiana si materializza a casa di Jack e lo uccide, per poi far scomparire la propria presenza dal video delle telecamere di sorveglianza.
Nell’episodio 5 si dipana la prima contromossa dell’intelligence di Thomas Wade (Liam Cunningham) contro gli alieni. Con l’aiuto di Auggie e di Raj (Saamer Usmani), Wade appronta una trappola che distrugge la Giorno del Giudizio – la nave che l’Organizzazione a favore degli alieni usa come quartier generale – senza però compromettere i server che custodiscono decenni di dati circa gli alieni. Le nanofibre studiate da Auggie tranciano la nave e tutti i suoi passeggeri, circa mille persone. Tra queste perde la vita anche Mike Evans (Jonathan Pryce).
L’episodio 7 è senz’altro il più emozionante di tutta la prima stagione: Will Downing (Alex Sharp) acconsente a sacrificarsi per il bene della specie umana, offrendo il proprio cervello al Progetto Risalita. Jin e Auggie vogliono convincerlo a lasciare stare, ma Will è determinato a mettersi a disposizione dell’unica tattica contro gli alieni a loro disposizione. Quando scopre – per caso – da Wade che la stella era un regalo di Will, Jin corre in ospedale ma al suo arrivo Will non c’è già più. L’eutanasia ha fatto effetto e il suo cervello è stato asportato per essere inserito nella sonda.
Sempre nel settimo episodio vediamo anche la fine di Ye Wenjie. Dopo aver incontrato Saul per rivelargli il motivo per cui sua figlia Vera si è uccisa, Ye Wenjie decide di fare ritorno in Mongolia per vedere un’ultima volta la base Costa Rossa. Qui intende lanciarsi nel vuoto e togliersi la vita proprio come fece Vera, ma viene raggiunta da Tatiana, la quale le dice che le regalerà una morte molto più bella. Sebbene non assistiamo alla scena in cui Tatiana ammazza Ye Wenjie, la serie lascia intendere che quest’ultima muore dopo aver visto per l’ultima volta l’alba alzarsi sui monti Da Hinggan. Tatiana uccide anche l’agente Collins, la spia mandata da Wade a sorvegliare Ye Wenjie.
Nell’ottavo e ultimo episodio perde la vita Nora (Lily Newmark), la giovane con cui Saul aveva trascorso la notte. Mentre i due battibeccano in attesa dell’Uber che porterà la ragazza a casa, un’auto con la guida automatica corre a tutta velocità nella loro direzione, sbalzando Nora in aria e uccidendola sul colpo. Saul si salva soltanto perché un ragazzino sul monopattino lo aveva fatto cadere, spostandolo dalla traiettoria dell’auto-killer. Si scoprirà che l’auto era controllata dai Sofoni, confermando l’ipotesi che gli alieni vogliono Saul morto a tutti i costi.
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