Il problema dei 3 corpi, perché Vera si è uccisa
Il problema dei 3 corpi, perché Vera Ye si è uccisa e cosa l’ha spinta a compiere quel gesto drammatico. Alla scoperta del mistero dal quale prende il via la serie tv tratta dalla trilogia omonima di Liu Cixin, disponibile a partire dal 21 marzo su Netflix.
ATTENZIONE: l’articolo che segue contiene molti spoiler sugli eventi che si susseguono nella prima stagione de Il problema dei 3 corpi. Se preferisci non guastarti la sorpresa ti consigliamo di interrompere la lettura. Se invece sei proprio alla ricerca delle anticipazioni, puoi proseguire subito dopo l’immagine.
Nel primo episodio assistiamo al suicidio della dottoressa Vera Ye (Vedette Lim), la professoressa di Oxford che ha reclutato Auggie (Eiza González), Saul (Jovan Adepo), Jack (John Bradley), Will (Alex Sharp) e Jin (Jess Hong) nel suo corso di laurea del 2015.
Stimata docente di fisica, la dottoressa Ye cammina lungo una passerella e poi si butta verso morte certa all’interno di un Rivelatore Cherenkov, ovvero una cisterna adoperata per identificare, osservare e misurare i neutrini. Abitualmente la cisterna è piena d’acqua perché l’esperimento tiene traccia delle interazioni tra neutrini e molceole dell’acqua attraverso dei tubo fotomoltiplicatore che coprono le pareti della cisterna. In questo caso l’esperimento non è in fase attiva, pertanto la cisterna presenta un livello molto basso di acqua: l’impatto con il fondo, quindi, si rivela fatale per Vera, che muore sul colpo a seguito della caduta.
Questo è l’evento catalizzatore dal quale scaturisce il ritrovo dei suoi ex alunni: Jin, Jack, Saul, Auggie e Will si ritrovano per dire addio alla loro professoressa, ma hanno ancora molte domande sulla sua morte. Non sono gli unici a voler trovare delle risposte. Da Shi (Benedict Wong) sta indagando su una serie di morti inspiegabili: le migliori menti del nostro tempo nel campo della fisica stanno morendo uno dopo l’altro. Tutti si sono tolti la vita, così almeno sembra: ma per quale motivo?
Chi ha ucciso Vera?
A casa di un premio Nobel, Da Shi trova un messaggio che recita: “Lo vedo ancora”. Sulla parete, una sequenza di numeri scritti col sangue: la vittima si è persino cavata gli occhi. Da Shi – che lavora per Thomas Wade (Liam Cunningham) – sta cercando di risolvere il mistero di quelle morti molto bizzarre. L’origine di queste morti si ricollega a una frase che Saul dice alla professoressa Vera Ye all’inizio del primo episodio: “La scienza è rotta”, riferendosi ai risultati caotici degli esperimenti che stanno conducendo. È possibile che la fisica degli ultimi sessant’anni sia completamente sbagliata?
Nel corso degli episodi si scopre che questa è la conseguenza dell’arrivo dei Sofoni – super-computer alieni – creati dai San-Ti per interferire col progresso umano, nello specifico colpendo gli acceleratori di particelle. Con la capacità di plasmare ciò che gli umani vedono, i Sofoni hanno non soltanto falsificato i risultati degli esperimenti fisici sulla Terra, ma anche convinto alcuni luminari di vedere cose che non c’erano, come nel caso dei numeri impressi negli occhi di Auggie.
I San-Ti sono, per certi versi, responsabili della morte di Vera Ye. La professoressa aveva anche scoperto che sua madre Ye Wenjie (Rosalind Chao) era la leader spirituale degli accoliti terrestri degli alieni, avendo intercettato i suoi messaggi con Mike Evans (Jonathan Pryce). Quest’ultimo era inoltre il padre biologico di Vera, nonché la persona misteriosa che si presenta al suo funerale. Scoprire la verità sul conto della propria madre può essere ciò che ha spinto Vera a togliersi la vita, non trovando più alcun rigore nella scienza né tantomeno nella sua vita personale.
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