Il problema dei 3 corpi, che cos’è il Progetto Risalita
Il problema dei 3 corpi, che cos’è il Progetto Risalita? La serie dal 21 marzo su Netflix racconta gli sforzi di un gruppo di brillanti scienziati per contrastare l’invasione aliena che avverrà tra 400 anni. Queste forme di vita extra-terrestri, chiamate San-Ti dai loro seguaci, intendono compromettere il progresso tecnologico umano così da rendere la Terra inerme al loro arrivo.
ATTENZIONE: l’articolo che segue contiene molti spoiler sugli eventi che si susseguono nella prima stagione de Il problema dei 3 corpi. Se preferisci non guastarti la sorpresa ti consigliamo di interrompere la lettura. Se invece sei proprio alla ricerca delle anticipazioni, puoi proseguire subito dopo l’immagine.
Dopo aver distrutto la Giorno del Giudizio e aver messo le mani su decenni di intelligence circa gli alieni San-Ti, Thomas Wade (Liam Cunningham) si è stabilito a Wychwood Manor ed è passato alla prossima fase del suo piano di difesa interplanetaria: i Sofoni riescono a tenere tutti d’occhio in ogni parte del mondo in qualsiasi momento, visto che la tecnologia aliena conferisce loro la capacità di essere praticamente onnipresenti. L’intento di Wade è di lanciare una sonda per intercettare gli alieni e carpire informazioni necessarie alla loro sconfitta.
Per rendere questo possibile, la sonda dovrà viaggiare all’1% della velocità della luce, così da intercettare la flotta aliena. Nel frattempo gli acceleratori di particelle in tutto il mondo vengono attivati a pieno regime, così da distrarre i Sofoni mentre loro approntano il piano. Jin entra in contatto Progetto Risalita, che si basa sul concetto della propulsione nucleare ad impulso. In parole povere, con una sonda di meno di 1000 chili si può raggiungere 1,12% velocità della luce a seguito di mille detonazioni nucleari. Wade approva l’idea di Jin e inizia a lavorarci: all’interno della sonda ci sarà un essere umano, e Wade si aspetta che i San-Ti lo prelevino.
Per riuscire nel suo intento, Jin sa che ha bisogno di Auggie, ma lei è ancora traumatizzata dagli eventi dell’operazione Panama e teme che le loro innovazioni verranno di nuovo usate per scopi crudeli. Nel frattempo Raj è impiegato sul fronte lunare, dove Wade intende stabilire una base e assemblare una frotta nei pressi del Mare Imbrium.
Jin mette a punto un progetto incentrato su una nanovela solare che permetterà alla sonda contenente un umano – grazie a 1000 esplosioni nucleari, come i gradini di una scala – di ottenere l’1,12% della velocità della luce necessaria a raggiungere la loro destinazione, cioè la flotta San-Ti. Gli alieni intercetteranno la sonda – sapendo, grazie ai Sofoni, del suo arrivo – e la prenderanno. Questo consentirà alla persona che viaggerà al suo interno di fungere da talpa per il pianeta Terra, raccogliendo quante più informazioni possibili sul conto degli alieni. Secondo i calcoli di Jin, la sonda impiegherà circa 200 anni per raggiungere la destinazione alla velocità pattuita.
Come manterranno un essere umano – il passeggero della sonda – in vita per 200 anni? Grazie al dottor Demikov, il più importante luminare della criogenia che ha messo a punto un sistema – testato sulla scimpanzé Kolya – che consentirà di preservare il corpo del passeggero a -150 gradi centigradi. Wade rivela inoltre che intende ibernarsi e svegliarsi una settimana all’anno per i prossimi 400 anni, così da seguire e gestire l’invasione aliena fino allo sbarco dei San-Ti. C’è un grosso problema: non saranno 1000 le bombe nucleari a loro disposizione, ma solo 300: invece di una sonda da 1000 chili, insomma, dovranno accontentarsi di una da 2 chili, rendendo quindi impossibile che sia un umano adulto il passeggero della sonda.
L’alternativa è mandare un cervello umano – e non una persona intera -, fiduciosi che i San-Ti gli daranno un corpo per potere studiare gli umani da vicino. Wade ha in mente Will, ma Jin e Auggie si oppongono, al punto che Auggie lascia il progetto.
Arriva finalmente il giorno del lancio. A Cape Canaveral tutto fila liscio per le prime tre detonazioni, dopodiché sonda si discosta dalla traiettoria quando uno dei cavi che la tenevano legata alla vela si stacca: un’anomalia fa sì che la sonda esca dal tracciato, mandando in fumo la missione e fallendo miseramente nel tentativo di raggiungere l’1,12% della velocità della luce necessaria a intercettare la flotta San-Ti. Wade dice qualcosa che non sentiamo a Jin – che nel frattempo è in lacrime – all’orecchio.
Cosa succederà alla sonda con la testa di Will? Jin has calcolato che ci vorranno 6000 anni prima che Will passi un’altra stella, probabilmente non cadranno nel pozzo gravitazionale e forse impiegherà altri 5 milioni di anni per prima che lasci la via Lattea. Il Progetto Risalita, tuttavia, è solo uno dei tanti piani anti-alieni che Thomas Wade ha approntato: la priorità al momento è il Progetto Impenetrabili…
Lascia un commento