Era il 6 settembre 1970 quando sulla Rai debuttò Pippi Calzelunghe, la serie televisiva svedese dalle storie di Astrid Lindgren.
Impossibile non lasciarsi conquistare dalla travolgente simpatia di quella bambina dotata di una forza sovrumana e di poteri magici, che vive in una casa color pastello in compagnia del cavallo Zietto e della scimmietta signor Nilsson.
Pippi Calzelunghe vive la vita all’insegna del divertimento, senza alcun adulto che le dica quando andare a dormire. Nelle sue avventure trascina i fratelli Annika e Tommy, abitanti della piccola città di Visby sull’isola svedese di Gotland.
A cinquant’anni dall’esordio in Italia della serie televisiva, e in concomitanza del settantacinquesimo anniversario del romanzo, abbiamo intervistato l’interprete di Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta, figlia del capitano Efraim Calzelunghe.
“Ricordo che quando ero una ragazza dissi a mia madre ‘Vorrei poter vivere un solo anno della mia vita sezna parlare di Pippi, sarebbe molto bello’” ha raccontato Inger Nilsson nel corso della sua intervista a Tvserial.it .
Aveva appena otto anni quando fu scritturata per la parte da protagonista nella serie televisiva tratta dal romanzo di Astrid Lindgren. Cosa l’ha distinta tra gli ottomila bambini che si presentarono ai provini? “Probabilmente il fatto che sapessi recitare e che fossi spontanea” riflette Nilsson, sessantuno candeline spente lo scorso 4 maggio.
Un’esperienza, quella sul set di Pippi Calzelunghe, iniziata nel 1969 e durata tredici episodi e due lungometraggi. Senza mai leggere il libro né copione: il regista Olle Hellbom prediligeva l’improvvisazione. “Voleva che ripetessimo quello che ci diceva, quello era il suo modo di dirigere”, ricorda Inger Nilsson.
Per le riprese dei due film Pippi Calzelunghe e il tesoro di Capitan Kid e Pippi a bordo!, la produzione viaggiò in Montenegro e nelle Barbados. “Prima di Pippi non mi ero mai allontanata da casa” spiega Inger, che aggiunge un retroscena. L’autrice Astrid Lingren, che sovente si recava sul set della serie televisiva, aveva scritto il soggetto di un terzo film di Pippi Calzelunghe. Il progetto non fu mai realizzato: “Eravamo diventati troppo grandi: quando finimmo di girare avevo undici anni”.
La parte di Pippi Calzelunghe le è rimasta cucita addosso: impossibile dissociarsi da quell’alter-ego così diverso da lei. “Ero molto più timida di Pippi, assomigliavo più al personaggio di Annika” commenta Inger Nilsson, che conferma di essere ancora in contatto con Maria Persson e Pär Sundberg, rispettivamente i volti di Annika e di Tommy.
Inger Nilsson oggi ha fatto pace con quella bambina irriverente e piena di lentiggini? Sebbene non abbia ancora lo spazio necessario per guardare al suo personaggio con il dovuto distacco, Nilsson ammette di convivere serenamente con le orde di fan che ancora oggi non riescono a non parlarle di Pippi. “Non è mai stata una guerra” ha risposto alla nostra domanda, ridendo. “Ruota sempre tutto intorno a lei”.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Inger Nilsson riguardo all’esperienza di Pippi Calzelunghe, a cui DeAJunior dedica la rassegna speciale “Pippi Sei Mitica” sabato 5 e domenica 6 settembre a partire dalle ore 13.05 . La serie va in onda a partire dal 7 settembre, dal lunedì al venerdì, alle ore 9.10 su canale 623 di Sky.
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