Intervista a Daniel V. Masciari, Eliza VanCort e Darryle Johnson per Stationed at Home
Durante il Glasgow Film Festival abbiamo avuto l’opportunità di avere un’intervista con Daniel V. Masciari, regista di “Stationed at Home” e con una parte del cast. Il regista racconta di come l’idea sia nata durante un viaggio in autobus, fermandosi a Binghamton, New York, dove l’atmosfera invernale e la solitudine di un abbandonato scalo ferroviario hanno acceso la sua creatività. “Stavo ascoltando Duke Ellington, e immediatamente il tono del film è venuto tutto insieme,” spiega Daniel, descrivendo come questo momento abbia dato vita a personaggi scritti per attori provenienti dall’Actors’ Workshop di Ithaca, creando così una comunità di talenti.
Tecniche di recitazione e approccio ai personaggi
Eliza VanCort, che interpreta Elaine, condivide l’importanza della tecnica Meisner nel loro lavoro. “La tecnica si basa sulla verità emotiva in circostanze immaginarie,” afferma Darryle Johnson, l’attore che interpreta un altro ruolo chiave. “Questi sono personaggi emotivamente crudi che senti di conoscere nella vita reale.”
Eliza aggiunge: “Daniel ha un livello di specificità nella sua direzione che rende anche il semplice atto di afferrare una forchetta interessante.” Questo incredibile dettaglio consente agli attori di dare vita ai momenti più piccoli e apparentemente insignificanti, ma che rivelano profondità e autenticità.
Atmosfera del film e scelta visiva
La scelta del bianco e nero non è solo estetica; è un elemento cruciale nella narrazione. “Il modo in cui è girato e diretto rende ogni persona ordinaria apparentemente altrettanto straordinaria,” afferma Eliza. Daniel ricorda che la Direzione della Fotografia, Jackson Jarvis, ha visto il film in bianco e nero fin dall’inizio, contribuendo a creare un’atmosfera specifica che riflette la solitudine e l’alienazione dei personaggi. “La città di Binghamton è un personaggio e il suono può davvero far riecheggiare la solitudine,” osserva Daniel.
La potenza del suono e dell’editing
La dimensione sonora del film è altrettanto importante, con Daniel che sottolinea come ogni personaggio abbia un proprio suono distintivo. “Per me, alcuni personaggi hanno determinati suoni che li rappresentano,” spiega, rivelando come abbia considerato le piccole sfumature sonore per intensificare l’esperienza visiva. Eliza si unisce a lui, descrivendo un momento in cui Daniel notò una piccola dissonanza nel suono dei passi di un personaggio. “La specificità che ha messo nel suono è straordinaria,” afferma con entusiasmo.
Aspetti emozionali e connessione con il pubblico
Parlando della sua esperienza nel vedere il film per la prima volta, Eliza condivide: “Ho pianto,” confermando l’impatto emotivo che il progetto ha avuto su di lei. “Vedere che anche gli altri hanno la stessa reazione è profondo.” Darryle aggiunge che l’esperienza di vedere il film sul grande schermo sarà unica e memorabile. Entrambi esprimono il loro entusiasmo nel condividere questa esperienza con il pubblico durante la premiere mondiale al Glasgow Film Festival.
Un viaggio di scoperta e creazione
Concludendo l’intervista, i tre artisti hanno elogiato l’atmosfera di collaborazione e creatività che ha caratterizzato la realizzazione di “Stationed at Home”. “Daniel crea un ambiente sicuro per permetterci di giocare,” dice Eliza, mentre Darryle sottolinea che la magia della direzione di Daniel sta nel creare spazi di libertà per gli attori. La chimica tra i membri del cast traspare chiaramente, promettendo al pubblico un’esperienza cinematografica avvincente e autentica.
In attesa della premiere al Glasgow Film Festival, il trio era visibilmente emozionato per l’opportunità di presentare al mondo il loro lavoro e il messaggio che porta con sé.
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