Beecham House 2 e i progetti della creatrice Gurinder Chadha
Si è conclusa mercoledì 11 agosto su Sky Serie la messa in onda di Beecham House, period drama targato ITV ambientato nel 1795, co-ideato dalla celebre autrice britannica di origini indiane Gurinder Chadha, già dietro la cinepresa del cult Sognando Beckham, qui coinvolta anche in qualità di produttrice, sceneggiatrice e regista.
Ambientata nell’India Coloniale di fine XVIII secolo, Beecham House offre allo spettatore un mix di avventura, drammi familiari e contrasti culturali che risulterà irresistibile per chi ha amato serie in costume come Downton Abbey e Sanditon.
Protagonista il carismatico Tom Bateman (recentemente visto nella serie Dietro i suoi occhi, qualche anno fa al centro del fantasy storico Da Vinci’s Demons), che guida un grande cast internazionale in cui svettano anche Adil Ray, Marc Warren, Pallavi Sharda, Dakota Blue Richards, Leo Suter, Bessie Carter, Saiyami Kher e Grégory Fitoussi.
Al centro della serie c’è una saga famigliare che si colloca prima che l’impero britannico estendesse il proprio dominio sulle terre indiane. Siamo al tempo del sedicesimo imperatore Mughal Shah Alam II (Roshan Seth), il quale si aggrappa agli ultimi fasti prima di soccombere alla fine di un’era. John (Bateman), il capofamiglia, costruisce a Dehli la casa Beecham – da qui il titolo -, un’abitazione pensata per tutelare se stesso e la propria famiglia.
Dopo avere servito come soldato delle Indie Orientali e lasciato la British Trade Company, John arriva a Dehli con la sua famiglia, i suoi servitori locali e August, un figlio di pochi mesi. John intende protestare e diventare uomo d’affari indipendente pronto a salvare la sua terra schiacciata dalle guerriglie.
Mr. Beecham spera di ottenere la licenza per il commercio direttamente dall’imperatore, ma un generale francese che gode della piena fiducia della famiglia reale si oppone apertamente alla sua richiesta, mettendogli i bastoni tra le ruote.
Mentre John cerca di adattarsi alla sua nuova vita, presso Beecham House arrivano svariati ospiti e familiari più o meno graditi e attesi che portano con loro tutta una serie di complicazioni personali ma anche politiche. Ma a cosa è stato dovuto quel trasferimento? E chi è la vera madre del figlio di John? Quali misteri nasconde il suo passato?
La prima stagione di Beecham House si conclude -attenzione spoiler! – con il rilascio di John, il quale fa ritorno a casa dopo la prigionia per scoprire che la sua fedele guardia personale Ram Lal (Amer Chadha-Patel) è stata aggredita e ferita a morte. Non è finita qui. Del piccolo August non è rimasta alcuna traccia: il bambino è stato rapito da ignoti.
Henrietta (Lesley Nicol), la severa madre di John e Daniel, sembra pronta a superare la sua dipendenza dall’oppio, mentre Samuel Parker (Marc Warren) si è dato alla fuga dopo che i suoi complotti sono venuti a galla. Lieto fine in vista per Margaret (Dakota Blue Richards), la quale ha ricevuto da John la proposta di matrimonio. Ad attendere i due promessi sposi a casa è una doccia fredda: August è stato portato via.
Ad oggi Beecham House risulta conclusa. Nonostante il finale aperto, lo scorso anno l’emittente britannica ITV ha reso nota l’intenzione di non proseguire la serie. Esiste un precedente illustre, tuttavia, che potrebbe condurre ad un esito diverso. Si tratta della serie Sanditon, cancellata dalla medesima rete nel 2019 e poi salvata dalla rete americana PBS e BritBox che ne hanno ordinate altre due stagioni.
Come sarebbe continuata la storia se la serie avesse ottenuto una seconda stagione? Tvserial.it ha raggiunto per e-mail la regista e co-creatrice della serie Gurinder Chadha per scoprirlo.
Signora Chadha, purtroppo Beecham House non è stata riconfermata da ITV nonostante il cliff-hanger alla fine della prima stagione. Potrebbe raccontarci quello che sarebbe successo dopo?
Ho sempre concepito Beecham House come una storia indiana raccontata in un lungo arco di tempo. Anche se non abbiamo ancora in programma un’altra stagione, non si sa mai cosa può succedere con le serie televisive. Lo show è stato un grande successo su PBS/Masterpiece in America e il pubblico ne vuole ancora. Il cliff-hanger è lì perché il bambino rappresenta il futuro dell’India, nessuno sa esattamente cosa succederà e ci sono molte diverse intenzioni opposte per ciò che è meglio per il Paese.
Se Beecham House tornasse per una seconda stagione, quale sarebbe il piano per la storia in futuro?
Volevamo continuare a approfondire questi personaggi con cui siamo cresciuti e mostrare come le loro vite e il futuro dell’India stiano cambiando a seconda di dove si trovano le loro alleanze. La serie è stata concepita per essere una versione sovversiva delle relazioni tra “il piano di sopra e il piano di sotto” in quel periodo: era una dinamica molto più fluida di quanto non fosse in Inghilterra. Quindi il progetto era quello di spostare il punto di vista più verso i personaggi indiani che hanno una posta in gioco maggiore in quello che l’India diventerà. John Beecham e la sua famiglia devono anche decidere da che parte stare sia con il cuore che con la coscienza.
Qual è, secondo lei, il più grande risultato che vi siete prefissati di conseguire con questa serie?
Volevo che questa serie fosse una versione britannico-indiana di ciò che era l’India in quel periodo, qualcosa non è mai stato mostrato prima e abbiamo avuto un pubblico enorme che lo ha guardato e si è appassionato alle vicende persone che non necessariamente assomigliavano a loro. La serie chiede agli spettatori di guardare alle relazioni in modo diverso, riguardo a come, al tempo, fosse stato in atto un gioco di potere globale per l’India. Sono felice che il pubblico si sia identificato fortemente con i personaggi e che abbiamo ricevuto delle nomination ai BAFTA e vinto il British Film Awards come miglior serie drammatica britannica.
Prenderebbe in considerazione la possibilità di tornare presto alla tv?
Sono una narratrice. Sto sviluppando molti progetti entusiasmanti per il cinema e la televisione che trasportano il pubblico in nuovi mondi e gli chiedono di vedere il mondo dalla prospettiva di qualcun altro. Questo è ciò che mi ha sempre appassionato – mostrare quanto siamo simili in tutto il mondo ed è ciò che continuerò a fare. Il Covid ci ha insegnato che le persone amano le storie e hanno bisogno di viverle collettivamente – questo può accadere sia sul grande che sul piccolo schermo finché le storie sono autentiche, originali e profondamente sentite.
Mara Italiani dice
Vorrei piú stagioni di questa bellissima storia. Grazje