Io ti cercherò, intervista a Luigi Fedele (Ettore Frediani)
Coprodotta da Rai Fiction e Publispei, Io ti cercherò debutta su Rai 1 lunedì 5 ottobre 2020 in prima visione assoluta con i due episodi d’esordio. Nelle settimane della messa in onda della fiction abbiamo il piacere di contattare uno dei membri del cast via videochiamata. Stiamo parlando dell’interprete di Ettore Frediani in Io ti cercherò: ecco la nostra intervista a Luigi Fedele.
Ettore, un personaggio che suscita empatia e dal grande fascino
In Io ti cercherò, come ribadiamo in questa intervista a Luigi Fedele, l’attore interpreta Ettore Frediani. Si tratta del giovane intorno alla cui scomparsa ruota tutta la vicenda. L’ipotesi del suicidio avvallata da molti, inizia a vacillare quando le persone che conoscono meglio il ragazzo la mettono in discussione. È un ruolo delicato che presuppone un lavoro preciso da parte dell’interprete. Prima di cominciare le riprese di Io ti cercherò, da quanto emerge in questa intervista a Luigi Fedele, l’attore legge la sceneggiatura e ha “subito empatizzato moltissimo con questo personaggio. Ne sono rimasto profondamente affascinato.” Così cerca di trovare dentro di sé quegli aspetti di Ettore reduci dalla sua adolescenza e dalle esperienze affini. Come il personaggio, anche l’interprete ha “frequentato per un po’ di anni diversi centri sociali”.
Luigi come Ettore nella convinzione che l’amore sia l’unica possibilità che abbiamo
L’impegno nel sociale è strettamente connesso a una convinzione di Luigi Fedele e del personaggio di Ettore Frediani. La voce narrante del ragazzo, in una scena della fiction, dice: “l’amore è l’unica possibilità che abbiamo”. Lo pensa anche l’attore che dà corpo a questo giovane che lotta per i suoi ideali. Queste parole di Io ti cercherò, ribadite nell’intervista a Luigi Fedele, trovano riscontro nella carriera di attore. È l’“amore nei confronti del pubblico e è un amore che può anche non essere corrisposto” a essere il vero motore di questa professione. Ovviamente, poi, anche l’amore nella vita è un sentimento che – più di tutto – ci unisce.
La ricerca su “dimensioni diverse, tra la vita e la morte, il presente e il passato”
Proprio in nome dell’amore, non smette mai la ricerca di Valerio sulla verità di quanto successo a Ettore. Tuttavia, ci piace pensare che sia vero anche il contrario. Grazie ai frammenti di vita che il padre scopre del figlio, in qualche modo è anche Ettore a cercare di farsi conoscere da Valerio e a ricostruire un rapporto postumo. Adesso che non c’è più, si assottiglia il divario tra loro. “Potersi cercare su due dimensioni diverse, tra la vita e la morte, il presente e il passato, quello che sarà, su dimensioni che non sono sullo stesso piano” è uno degli aspetti di Io ti cercherò più affascinanti, come racconta nell’intervista Luigi Fedele.
Io ti cercherò è un esempio di una “gioventù che lotta”
Valerio e Ettore sono profondamente diversi. Il padre non comprende gli ideali anche utopici del figlio che, però, sono quelli che lo rendono unico. Ettore pensa “di poter essere felice solamente nel momento in cui anche tutte le persone che ti circondano, quindi gli ultimi, le persone in difficoltà, possono esserlo allo stesso modo.” Sembra davvero una fiaba, ma non per questo troppo assurda per non provarci neanche. In questo senso Io ti cercherò è un inno alla “gioventù che lotta” perché senza ideali siamo gusci vuoti senza ragione di esistere.
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