Jordskott è una serie tv svedese. Ideata da Henrik Björn, è prodotta da Filip Hammarström. La prima stagione è composta da dieci episodi e è disponibile per la visione in streaming in italiano su Serially, la piattaforma gratuita che ha debuttato il 14 ottobre 2021.
La storia di Jordskott ruota intorno a Eva Thörnblad, interpretata da Moa Gammel. È una poliziotta che sa molto bene cosa significa soffrire. Se è vero che quello che non ti uccide ti fortifica, lei dovrebbe essere una sorta di supereroina. Invece, nel suo caso, non c’è alcun potere a sostenerla. Deve fare i conti con due perdite che le pesano sul cuore. In primis sua figlia: la piccola Josephine è scomparsa. Sette anni dopo, Eva torna al villaggio di Silverhöjd per fare quello che è necessario dopo la morte di suo padre. O meglio, così afferma. Chi la conosce bene e è al corrente della tragedia che l’ha investita, si chiede se il suo rientro sia dettato solo dalle questioni di successione e non per il cuore ancora sanguinante al pensiero di Josephine.
L’immagine, in sogno, della bimba che gioca con l’acqua, anche a costo di bagnarsi e rovinarsi il vestito è una sequenza che non abbandona Eva. Come fa un giorno qualunque a trasformarsi nel peggiore incubo di qualunque genitore? Per lei non è un mistero: è la quotidianità di un incubo che si ripresenta alla mente. Eva non ha alcun desiderio di fermarsi in quel villaggio, intriso di tanta tristezza. “Vado a fare quello che devo fare. Tutto qui”, parole sue: il punto è proprio questo. Cosa si deve fare?
In quanto poliziotta non può nascondere la testa sotto la sabbia e limitarsi a firmare i documenti che attestino la successione a suo padre. Apriamo una parentesi: la linea narrativa del papà si interseca con quella di Josephine. Eva è l’unica erede dell’impresa di abbattimento e di trasformazione del legname, Thörnblad Cellulosa, di cui suo padre era titolare… Non è tutto oro quel che luccica. Eva ne è ben consapevole, come della presenza della relazione tra il defunto genitore e la sua segretaria, per fare un esempio.
Chiudiamo la parentesi e torniamo al peso più ingombrante nel cuore e nella mente di Eva: il fatto che un bambino sparisca – sette anni dopo sua figlia – e che la polizia sia accusata di essere incompetente, tocca la donna nel profondo sia in quanto mamma sia come professionista. Non sopporta le condoglianze: preferisce agire. È il momento di ascoltarsi. Da tempo ha un sesto senso che le suggerisce di smettere di accettare la spiegazione più ovvia del decesso della sua piccolina.
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“Quanto oltre ti spingeresti per proteggere chi ami?”
Questa è la domanda alla base di Jordskott. Se Eva avesse potuto, probabilmente avrebbe salvato sua figlia in riva a un lago. Il suo istinto le suggerisce che non sia morta annegata come pensano tutti. Il fatto che sia nell’Unità Speciale di Stoccolma non fa che rendere la sua teoria più solida, unita a un seconda intuizione: c’è un legame tra le due sparizioni? Secondo lei sì e combatterà con tutte le forze che ha in corpo per dimostrare che il suo fiuto non sbaglia.
Dove sta la verità? “La verità spesso si nasconde dietro alle bugie”: questo è il mood in cui vi consigliamo di calarvi per godervi appieno i colpi di scena di Jordskott, nelle acque profonde del lago o ai margini di una foresta che ha tutta l’aria di un posto maledetto. I minuti scorreranno velocissimi, tra pieghe di una serie thriller che non permette al dramma di sfociare nel mero sentimentalismo.