La casa di carta 4 riassunto: ecco tutto quello che succede
La casa di carta 4 riassunto: ecco la guida di Tvserial.it al binge-watching della serie spagnola più amata di Netflix. Per chi avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, qui trovate il riassunto completo della terza parte.
ATTENZIONE: quello che segue è il riassunto integrale degli otto episodi de La casa di carta e include ovviamente grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Se invece siete degli amanti degli spoiler, qui troverete pane per i vostri denti! Buona lettura
La casa di carta Parte 4 episodio 1: “Game Over”
“Palermo, questa è una guerra. Agisci di conseguenza”: le parole del Professore riecheggiano nella mente di Palermo. L’episodio si apre pochi secondi dopo il finale della terza parte. Palermo ordina di aprire il fuoco contro il veicolo corazzato: Tokyo e Rio premono il grilletto dei loro bazooka e riescono a respingere l’attacco. Poi la corsa contro il tempo per salvare la vita di Nairobi, ferita gravemente dopo essere caduta nella trappola di Alicia Sierra.
Quest’ultima e Tamayo sono dall’altra parte della barricata, spiazzati dalla guerra scatenata. Nel frattempo il Professore è in fuga nei boschi, convinto che Lisbona sia stata uccisa: non è così, ma lui non lo sa. Disorientato e pronto a tutto, Sergio vaga per la foresta.
Nairobi viene salvata in extremis: il proiettile è nella parte bassa del polmone, ma Helsinki interviene con una pneumotoracica e salva la sua amica. Nairobi implora Tokyo di consegnarla alla polizia: non vuole più stare lì, e ha bisogno di un’operazione per rimuovere il proiettile.
Tamayo è furioso con Alicia e opta per una strategia di distensione. Nel frattempo alla Banca di Spagna, Nairobi implora di uscire perché è consapevole che i suoi compagni non potranno salvarle la vita. Tokyo la sostiene, ma Rio e gli altri non sono d’accordo. Contro la volontà di Nairobi, Helsinki la anestetizza e la prepara per quell’improvvisata operazione su ordini di Palermo, che annuncia alla banda la notizia morte di Lisbona.
Nei flashback, il Professore illustra la fase tre del piano, quella della resistenza. L’obiettivo è guadagnare tempo per fondere l’oro, in attesa che il Professore li estragga dalla Banca. Tokyo scalpita: vuole comandare la missione al fianco del Professore e di Palermo. Tornati all’operazione di Nairobi, Tokyo assume il comando della squadra dopo che quest’ultima ha perso la fiducia in Palermo. Seguita dal dottor Ahmed un medico pakistano in monitor e assistita dal governatore, Tokyo si prepara a condurre l’intervento.
Sergio nel frattempo ha i poliziotti alle calcagna; con l’aiuto di Marsiglia attua il piano Hamelin, un omaggio alla leggenda del pifferaio. Il suo compare conduce la polizia, che nel frattempo sta tracciando la telefonata del Professore con Alicia, lontano da dove si è nascosto lui. Disseminando false tracce e prove della sua fuga, Marsiglia depista la polizia. L’uomo recupera il Professore e insieme fuggono dal toro che aveva messo in sacco Sergio. Un flash-back ci rivela le nozze di Berlino e Tatiana: il matrimonio ebbe luogo nel monastero di San Giovanni divenuto poi nascondiglio della banda. Berlino si esibisce in “Ti Amo” di Umberto Tozzi.
Alicia offre una tregua di 48 ore al Professore per decidere se accettare il corridoio sanitario proposto dalla Sierra. Intanto Raquel si ricongiunge al suo vecchio collega Angel detto anche “Don Pimpón” e riflette sull’iter giudiziario che l’attende.
Alla Banca di Spagna, Denver raccoglie sacche di sangue compatibili col gruppo sanguigno di Nairobi per l’operazione. Aiutato da Paquita, ex infermiera, e da un’altra donna ostaggio, Denver recluta tra gli ostaggi Arturito, il quale ci tiene a ringraziare Denver per stare crescendo suo figlio e gli rivela di averci provato con Stoccolma durante l’assedio. Le provocazioni di Arturito colgono nel segno e conducono Denver a riempirlo di pugni. Stoccolma è basita di fronte a quella sfuriata e dice al marito di non voler più avere a che fare con lui e la sua rabbia.
Marsiglia consola il Professore raccontandogli la storia della sua cagnolina Pamuk. Sergio è impreparato a tutto quel dolore scoperchiato dalla morte di Lisbona.
Alla Banca di Spagna, Tokyo si appresta a rimuovere una parte del polmone di Nairobi. Tamayo scopre che la banda sta comunicando con l’esterno e dà ordine di togliere il segnale: in questo modo il medico pakistano non può più seguire l’operazione di Nairobi. Adesso Tokyo, Rio e gli altri sono da soli e stanno perdendo la loro amica.
La casa di carta Parte 4 episodio 2: “Il matrimonio di Berlino”
L’asportazione del pezzo polmone e la rimozione del proiettile vengono portate a termine da Tokyo, che non potendo più contare sulla guida del medico pakistano si affida all’occhio del Governatore, ex studente di medicina. Nairobi si trova in coma dopo l’operazione.
Da La Mancha a Madrid, il Professore e Marsiglia viaggiano in moto per portare fuori il resto della banda dalla Banca di Spagna.
Intanto Lisbona raggiunge la tenda di Alicia Sierra, sua ex collega e amica. Una degli ostaggi, Amanda, medica Arturo dopo che quest’ultimo è stato aggredito da Denver; la donna diventa oggetto delle attenzioni tutt’altro che nobili di Arturo, che fa leva sul proprio coraggio per manipolarla.
Rio si scontra con Denver per l’aggressione ad Arturito, ma Denver gli ritorna altrettanto biasimo: perché ha lasciato Tokyo, a sua detta una “Maserati”? Secondo Denver, Rio soffre dei traumi legati alle torture subite per mano di Alicia e questo lo rende pericoloso e inaffidabile. All’apprendere questi discorsi, Stoccolma si rende conto che Denver non è più l’uomo che vuole al suo fianco.
Infuriato per il colpo di Stato messo in atto da Tokyo, Palermo è diretto verso l’uscita ma Helsinki lo placca. Il Professore telefona a Tokyo: Palermo (che nel frattempo è legato con il resto degli ostaggi) è fondamentale per portar fuori l’oro da lì. Tokyo riesce a far ragionare Sergio: ha solo sentito lo sparo che avrebbe ucciso Lisbona, Raquel potrebbe essere ancora viva e il suo arresto non essere stato registrato, come scopre l’agente Antoñanzas.
Nella tenda, Alicia interroga Raquel manipolando i sui suoi sensi di colpa legati alla madre e alla figlia, e soprattutto sulla sua storia con Sergio che a detta della Sierra è “destinata a finire”; così facendo le instilla il seme del dubbio.
Il Professore vuole andare a tutti i costi alla Banca di Spagna per sapere se Raquel è viva e se la stanno interrogando, ma Marsiglia non vuole deviare dal piano, ne consegue una scazzottata ma ovviamente il Prof la spunta.
Arrivati a Madrid in piazza davanti alla Banca, Sergio e Marsiglia sono vestiti da Dali come il resto dei manifestanti per confondersi tra la folla. Sergio individua Angel e Alicia e capisce che Raquel è nella tenda. Sierra tenta di corrompere Lisbona offrendo di far sparire le prove dall’ambulanza che usavano per comunicare prima che Alberto, l’ex marito di Raquel della scientifica, lo ispezioni. Niente, Lisbona non crolla: ultima offerta della Sierra: sarà fuori dal carcere in cinque anni se collabora, in trenta se non lo farà.
Un flashback ci riporta al matrimono di Tatiana e Berlino: Marsiglia, Palermo, Andrés cantano “Centro di Gravità Permanente” di Battiato. Sergio rimprovera Andrés perché ha sposato Tatiana seppur malato terminale. Berlino ribatte parlando della natura dell’amore nella quale è insito il tradimento.
Nel presente, il nuovo ostaggio Palermo cerca di solidarizzare con Gandía adesso che sono entrambi ostaggi. Gli suggerisce come liberarsi dalle manette. Sergio e Marsiglia vanno a casa dell’agente Antoñanzas e lo sorprendono nella notte: vogliono risposte. Lui ha un attacco di panico, si butta dalla finestra e finisce nel fondo della piscina.
La casa di carta Parte 4 episodio 3: “La lezione di anatomia”
Denver crea una collana per Stoccolma ma forse è troppo tardi: la sua paranoia lo convince che Stoccolma e Rio facciano sesso. Bogotá veglia Nairobi per la quale ha una cotta. Bogotá suggerisce a Denver di fare innamorare di nuovo Stoccolma di lui.
Un flashback al primo giorno della rapina ci mostra una chiamata di Raquel a sua figlia Paulita e alla signora Miriví che si trovano al sicuro a Mindanao nelle Filippine. Di ritorno al presente, Alicia minaccia Raquel che non ha lasciato dormire. Può far sparire dall ambulanza le prove che condurranno la polizia a sua madre e figlia. Raquel sa che bluffa: non ha in mano nessuna prova.
Palermo vuole solidarizzare con Gandía, il quale ha il compito di fare l’agente del caos liberandosi durante il turno di Rio perché è il più debole della squadra. Il Prof con Marsiglia torna alla Cisterna per seguire da vicino gli accadimenti all’interno della banca di Spagna. Alberto l’ex marito di Lisbona inizia a ispezionare l’ambulanza per incastrarla.
Sergio chiede a Tokyo di riferire a Palermo che Lisbona è viva: serve che lui si innamori di nuovo del piano e torni a collaborare. In un flashback Sergio espone a Andrés i dubbi sul coinvolgimento di Martín/Palermo nel piano.
Tra Tokyo e Denver scatta una tensione sessuale che non promette niente di buono. Anche Tokyo si ingelosisce alla vista di Stoccolma e Rio, e solidarizza con Denver stuzzicandolo. In realtà Stoccolma sta aiutando Rio a superare il suo trauma e rancore nei confronti del Professore.
Tokyo passa il messaggio del Professore a Palermo, che continua a fare il facinoroso. Nel flashback, Palermo convince Sergio parlando di quanto è innamorato del piano.
Nel frattempo Berlino, in bagno, aggredisce con violenza un uomo che ha osato ridere del suo papillon.
Tornati al giorno d’oggi, Palermo per tutelare il colpo pensa di dover tornare al comando e perciò deve eliminare Tokyo. Palermo urge Gandía a lussarsi l’articolazione per liberarsi dalle manette. Gandía esegue l’ordine e si libera. Rio non spara e indugia in preda alla sindrome da stress post traumatico. Mentre Gandía fugge, Nairobi si risveglia.
Alberto recupera una scheda sim bruciacchiata dal forno in cui Raquel distruggeva i telefoni che usava per contattare madre e figlia. La polizia la riconduce a Mindanao nelle Filippine dove sono nascosti gli affetti di Raquel: Tamayo contatta Interpol. Antoñanzas avvisa il Prof che gli chiede di mostrare l’orologio a Raquel.
Alicia fa un’ultima offerta a Raquel: chiama Paula e sua madre per metterle al sicuro e non andrà neanche per un girono in carcere. Tutto in cambio del Professore. Quando Lisbona sta per chiamare Benito entra e le mostra l’orologio di Sergio. Raquel capisce e torna in sé un attimo prima di crollare.
La casa di carta Parte 4 episodio 4: “Paso Doble”
Cinque anni prima, Andrés incontra il Governatore della Banca di Spagnanei panni di Alfredo Kesmann un analista del rischio bancario per fare un sopralluogo della sua scorta nella Banca di Spagna. È subito un testa a testa con Gandía, capo della sicurezza del Governatore.
Già allora Berlino aveva decretato che Gandía dovesse essere ucciso. “Alfredo” persuade il Governatore a convertire i fondi in oro e a portarlo alla Banca di Spagna in vista di una (finta) imminente crisi finanziaria. Santiago detona una carica per vedere Gandía in azione. Palermo ha studiato il suo file: Gandía è un assassino.
Nel presente, Gandía approfitta di un momento in cui l’infermiera che cura Nairobi, Paquita, è assente per tentare di soffocarla con un cuscino. Allertati dalle statistiche vitali allarmanti dell’amica, Tokyo e Bogota sopraggiungono ma Gandía è già scappato: Nairobi è riuscito a ferirlo alla carotide. Bogota veglia Nairobi e i due si avvicinano sempre di più.
Arturo approfitta del caos per aizzare gli ostaggi come la nuova resistenza, ma Denver e Stoccolma lo rimettono al suo posto. Arturito continua a manipolare Amanda, una degli ostaggi. Dopo averle somministrato dei tranquillanti e averla fatta addormentare, Arturito la molesta.
Gandía intrappola Helsinki con un cappio per rubargli le armi, Bogotá e Tokyo lo salvano per un soffio. Denver se la prende con Rio che accusa di non aver ammanettato a dovere Gandía, ma il Professore assicura che Rio non è un traditore. Sergio avvisa la squadra: Gandía vuole ucciderli tutti senza pietà.
Intanto il Professore sente la centrale per non far saltare la tregua e dar loro prova della loro forza. Sergio ha dato un’esclusiva a un quotidiano nazionale riguardo alla tregua. Se Alicia non conferma alla stampa la tregua, il Prof annuncerà della finta uccisione di Lisbona, del suo arresto illegale e della caccia alla figlia e madre. C’è un’altra cosa: birra, vino, pane e paella per tutti alla Banca di Spagna.
Il marito di Alicia, Germán, è morto due mesi fa a causa di un cancro al pancreas. Tamayo crede che Alicia non sia in grado di occuparsi della rapina per via del lutto. Alicia affronta il team e quando non sente riserve si assolve dal lasciare il caso. Nel frattempo la madre e la figlia non sono state trovate a Mindanao, ma Rio le ha dato i nomi di tutti i trasportatori senza dirlo al Professore.
Nel frattempo, Gandía ha tagliato il quadro elettrico che consentiva al Professore la visione dall’esterno della Banca tramite le telecamere a circuito chiuso. Adesso Tokyo e gli altri sono da soli. Stoccolma dubita di Rio: perché ha scelto soltanto lei come confidente riguardo avlle torture? I due sono sempre più legati. Rio intende uccidere Gandía. Palermo vuole farsi liberare da Denver per dargli la caccia, instillandogli altri dubbi su Rio e Tokyo. Denver sceglie di non ascoltarlo e ribadisce a Rio la sua fiducia in lui.
Attraverso le condutture, Gandía raggiunge la panic room, una centralina segreta accessibile soltanto a lui da cui monitora tutte le telecamere interne. Con una linea telefonica sicura si mette in contatto con Tamayo nella tenda, ma alla telefonata risponde Antoñanzas.
Gandía lo esorta a interrompere la tregua di 24 ore, e sfoderando il proprio arsenale chiede l’ok per scatenare una guerra dall’interno. Ufficiosamente, Tamayo gli dice che non avrà problemi giudiziari se ucciderà tutta la banda. Antoñanzas avvisa il Professore dell’ordine di Tamayo e di Gandía, che vede tutto con le telecamere. Sergio avvisa Tokyo, ma in quell’esatto momento Gandía la colpisce tramortendola.
La casa di carta Parte 4 episodio 5: “Cinque Minuti Prima”
Un flash-back ci riporta a Toledo, durante i preparativi della prima rapina. Rivediamo Mosca, il padre di Denver, e Oslo. Denver e Mosca vogliono convincerlo a reclutare il figlioccio Juanito, un ragazzo che non ha di che vivere perché il padre, suo amico fraterno, è in carcere e gli ha chiesto di prendersene cura. Denver perde le staffe davanti alle resistenze del Professore. Mosca gli dice che deve rispettarlo. Berlino persuade Sergio circa il coinvolgimento di Juanito.
Nel presente, Tokyo è stata ammanettata da Gandía nella panic room, il quale intende usarla come cavia. Gandía intende spaccare il gruppo. Parlando attraverso gli altoparlanti, Gandía annuncia di voler riprendere il controllo della Banca e ringrazia Palermo per averlo aiutato a liberarsi. Tokyo avvisa i compagni che Gandía vuole ucciderli tutti e che li vede dalle telecamere. Nel frattempo Gandía si comporta da viscido minacciando Tokyo.
La banda porta via Palermo, ma una donna ostaggio chiede a Denver di accompagnarla in bagno. L’ostaggio che ha chiesto a Denver di andare in bagno è Julia (interpretata da Belen Cuesta), il fu Juanito. Un flash-back ci rivela di quando Mosca, il Prof e Denver la incontrarono per la prima volta durante i preparativi della prima missione. Il padre di Julia, l’amico fraterno di Mosca, la sostiene molto.
Tornati al presente, Julia fornisce a Denver le informazioni su Palermo e Gandía: lei è la loro talpa tra gli ostaggi. Julia vuole entrare in campo e aiutare la squadra come Manila: Denver è restio. Il Professore interroga Palermo, che giustifica il tradimento dicendo che con il suo colpo di stato Tokyo ha messo a rischio il piano e sapeva che Gandía, una volta liberato, avrebbe puntato a lei. Sergio da ordine di liberare Palermo: devono restare uniti. Nairobi va protetta nella biblioteca con gli ostaggi, e ordina a Bogota che la fonderia continui le attività. Rio e Denver sono i più esposti e devono dare inizio alla caccia.
In un flashback a La Pampa, Helsinki e Nairobi ribadiscono di essere una famiglia e che la loro è una storia d’amore anche se poco convenzionale. Helsinki le dice che un giorno lei si innamorerà di qualcuno e che deve avere coraggio. Quel qualcuno può essere Bogotá?
Palermo tiene il Governatore come scudo contro Gandía, mentre Stoccolma e Helsinki conducono gli ostaggi in biblioteca. Bogotá e Nairobi (su un ciclomotore) vanno da Matias e gli altri alle fonderie.
Rio e Denver sono a caccia. Stoccolma nel frattempo intuisce le molestie per mano di Arturito, che ha preso di mira Julia sfoggiando i suoi tranquillanti. Uno sparo sopraggiunge in biblioteca
Cinque minuti prima dello sparo, Bogotá e Nairobi cercano di infondere coraggio e motivare Matias e i saldatori della banda deputati a fondere l’oro. Bisogna velocizzare gli sforzi. Più tardi, in ascensore, Nairobi ci prova con un incredulo Bogotá. I due si scambiano un bacio appassionato. Scatta l’allarme, il montacarichi si blocca.
Cinque minuti prima, Rio e Denver perlustrano ogni stanza per stanare Gandía. Rio dice a Denver che sì, Tokyo è una Maserati ma ti trascina inesorabilmente. Rio dà a Denver il suo benestare qualora Denver volesse fare una mossa, ma quest’ultimo rispetta il codice: la ragazza di un mio amico non si tocca, e poi Tokyo è distrutta dalla loro rottura. Denver incalza: cosa ci faceva Rio sul divano scalzo con Stoccolma?
Rio spiega che parlare con Stoccolma lo calma perché è empatica. Mentre litigano, Gandía lancia una granata nell’ascensore in cui si trovano Rio e Denver, che fanno pressione sull’esplosivo prima della detonazione. Sentita l’esplosione, Palermo e gli altri escono dalla biblioteca per stanare Gandía. Rio e Denver sono sopravvissuti ma storditi. Gandía apre il fuoco su Helsinki, Palermo e i due ragazzi assediati nell’ascensore. Bogotá e Stoccolma arrivano come rinforzi su esortazione di Nairobi. Gandía riesce a scappare e torna nei condotti di aerazione.
Rimasta sola, Nairobi viene sorpresa alle spalle da Gandía: “La terza volta è quella buona, meticcia”.
La casa di carta Parte 4 episodio 6: “KO Tecnico”
L’episodio si apre con Gandía che prende in ostaggio Nairobi e la tiene prigioniera nei bagni facendola sbucare con la testa dalla porta. Stoccolma, Palermo, Helsinki e Bogotá non possono intervenire: per ogni sparo nella sua direzione, Gandía colpirà Nairobi a partire dalla sua mano sinistra. Nel frattempo Rio e Denver sono intrappolati nel condotto di areazione sottostante, ma a tradirli è il rumore dei loro stivali. Gandía sa che i due si trovano sopra di lui e ormai è accerchiato.
In un flashback ai giorni prima della rapina, Nairobi chiede al Professore di donarle il suo sperma per concepire un figlio tramite fecondazione artificiale. Inizialmente perplesso (“Non sono uno che si stacca facilmente” dice riguardo al fatto che vorrà essere coinvolto nella vita del suo ipotetico figlio con Nairobi), il Professore acconsente, ma soltanto dopo la rapina. Lo stesso Sergio, tornati al presente, fatica a vederci con chiarezza. La situazione nella Banca di Spagna è precipitata e lui è troppo coinvolto per capire come ribaltare il piano, ma riesce a individuare l’ubicazione della panic room dove Tokyo è tenuta prigioniera: si trova dietro al bagno del Governatore: è lì che Gandía vorrà andare.
Alicia e Angel hanno scoperto che Tamayo ha dato l’ordine ufficioso a Gandía di sterminare la banda: per questo la polizia non sta intervenendo nonostante le granate e gli spari.
Gli ostaggi sono sorvegliati da Matías; Arturo approfitta del momento di tensione per cercare di avvicinare il Governatore e persuaderlo a dare inizio a una insurrezione. Quest’ultimo gli risponde che considera Arturo un pagliaccio e che è ora che li lasci stare. Paquita, l’ostaggio che ha seguito Nairobi dopo l’intervento, è anche colei che ha ritrovato il telefono di quest’ultima dopo la trappola ordita da Alicia. La donna procede a dare il telefono di Nairobi ad Arturo, che ovviamente lo molla a Miguel, un altro ostaggio, suscitando il biasimo di Amanda.
I due riescono a mettersi in contatto con la tenda e ad avvisare la polizia che non c’è nessuno della banda in atrio, costringendo Tamayo a dare ordini di fare irruzione nella Banca di Spagna. Julia/Manila nel frattempo vuole scendere in campo e riceve finalmente una pistola da Palermo.
In un flashback ai giorni prima della rapina, Julia ritrova la banda per essere informata sul nuovo piano. Lei condivide un momento toccante con Denver nel quale spiega al suo vecchio amico che sebbene lui conoscesse Juanito, lei è sempre stata una donna, non lo è diventata un giorno. Nello stesso flashback, Nairobi condivide con Tokyo la sua gioia: il Professore le ha detto sì e lei sarà madrina del nascituro, che si chiamerà Ibiza. Le due iniziano a festeggiare e a loro si uniscono Stoccolma e Lisbona (ignara che il donatore sarà suo marito).
Gandía è in trappola, ma accetta di uscire dal bagno con Nairobi come ostaggio a patto che tutta la banda, Rio e Denver compresi, si schiaccino contro la parete opposta consentendogli di fuggire: in cambio libererà Nairobi. Anche Alicia è in trappola: sa che Lisbona ha cambiato idea all’ultimo momento perché il Professore in qualche modo è arrivato a lei, e intende scoprirlo.
Il Professore nel frattempo ha capito come muoversi: bisogna porre rimedio ai due errori iniziali, ovvero quando Denver uscì con le valigette rosse e quando Lisbona non riuscì a salire sull’albero. Telefonando a Shakir che lo segue da remoto, Sergio chiede i dettagli sul volo che ha condotto Rio dalla cittadina di Timimoun in Algeria dove era detenuto alla Spagna. Marsiglia viene spedito a Timimoun, c’è stato un cambio di piano: il Professore intende riunire Benjamin e la squadra dei serbi per colpire in velocità.
Gandía esce dal bagno, assediato dalla banda che però gli consente di arrivare nell’atrio. Quando è giunta finalmente l’ora di lasciarla andare, Gandía si rivolge a Nairobi dicendo: “Meticcia, ti avevo detto che ti avrei ucciso” e così facendo le spara un colpo in fronte. Nairobi cade a terra e muore. Denver si butta al suo inseguimento lanciandogli una granata, ma Gandía è già verso la panic room.
Mentre i compagni disperati piangono la morte della loro amica, Nairobi si ritrova in un soleggiato aldilà dove ad accoglierla ci sono Mosca, Oslo e Berlino.
La casa di carta Parte 4 episodio 7: “Colpo alla tenda”
L’episodio si apre con Gandía in contatto con Tamayo che richiede un’estrazione di emergenza: Suarez manda un elicottero sul tetto della Banca di Spagna dove Gandía attende di essere recuperato. Dall’edificio escono colonne di fumo. Mentre l’elicottero si avvicina al tetto arrivano anche i componenti della banda che aprono il fuoco contro di lui. La situazione è drammatica.
45 ore prima: ferito, Gandía torna da Tokyo nella panic room e mente su Nairobi dicendo che è stata lei, e non Denver, a lanciargli la granata. L’assassino sta sanguinando copiosamente, e prima di riuscire ad iniettarsi della morfina crolla a terra di fronte a Tokyo. Helsinki è disperato e veglia il suo cadavere, mentre Bogotá, Stoccolma e gli altri sfogano la rabbia devastando il bagno del Governatore e trovando l’accesso alla panic room.
Il Professore viene informato da Palermo della morte di Nairobi. Sergio crolla a terra in lacrime silenziose, ma finalmente esce dalla sua paralisi emotiva, tornando a ragionare come una macchina. “Ciò che hanno fatto a Nairobi lo restituiremo moltiplicato per cento” sentenzia. E’ l’ora della verità, a cominciare da Rio che deve confessare al Professore tutto ciò che ha omesso sulla sua detenzione. Stoccolma incalza: bisogna fondere tutto l’oro e portarlo fuori, solo allora il Professore manterrà la parola e li porterà via dalla Banca. Palermo deve liberare Tokyo.
Benito rivela al Professore dell’imminente assalto alla Banca da parte della polizia, che intende coordinarsi con Gandía. Il buon Antoñanzas rivela anche al Professore di aver avvisato Lisbona del piano Parigi, suscitando in lei sollievo. Il Prof avvisa Berlino che è necessario isolare la panic room cosicché Tamayo non possa mettersi in contatto con Gandía, ma quest’ultimo gli serve vivo: è la chiave del piano. Palermo riesce a tagliare i cavi poco prima che Gandía sia in grado di rispondere al telefono.
Il capo della sicurezza è ignaro nella parete in fondo al bunker la squadra sta creando un piccolo foro dal quale diffonderanno gas soporifero, e solo allora apriranno la porta della panic room. Marsiglia continua a essere sulle tracce dei torturatori di Rio, ma ancora non ha avuto fortuna.
Passiamo alle bombe del Professore: poco prima che Tamayo dia il via alla sua offensiva, la scorta del Governatore esce dalla Banca di Spagna portano sulle spalle la cassa contenente il cadavere di Nairobi che recita “1986 – 2019. Una figa da paura”. Tutto il mondo si ferma, raggelato, ma non è niente in confronto del video che Rio gira su richiesta del Professore nel quale racconta in dettaglio gli oltre due mesi di torture che ha subito per ordine del Colonnello Prieto e Alicia. La notizia fa il giro del mondo, dal New York Times a Amnesty International: Tamayo vuole che sia Prieto a negare tutto, del resto non ci sono prove… o così credono loro.
In un flashback, Sergio avvisa Andrés: Martin, ovvero Palermo, è innamorato di lui e questo lo rende un ostacolo al piano perché non è obiettivo. Il motivo per cui Berlino ha voluto coinvolgere suo fratello nel piano è evidente: né lui né Palermo sanno come uscire dalla Banca con quei lingotti, né come fare a viverci per il resto della loro vita.
A raggiungere il Professore è Benjamin, il padre di Julia e l’amico fraterno di Mosca, con la sua squadra di minatori: per le 30 ore successive saranno impegnati in un’impresa folle. Nella panic room, Gandía sta sanguinando copiosamente a causa delle schegge che gli si sono conficcate nella schiena a causa dell’esplosione della granata. Tokyo si offre di aiutarlo, e Gandía gli libera le mani ma non il collo.
Quando arriva alla scheggia sul collo, quella più delicata, invece di rimuoverla Tokyo la conficca ancora di più nel corpo di Gandía, tramortendolo. Bogotá e Palermo buttano giù la porta e raggiungono la loro amica; spetta a Rio rivelare a Tokyo della morte di Nairobi, suscitando in lei un pianto disperato.
Alla fonderia, Denver è visibilmente scosso dalla morte di Nairobi dice a Stoccolma di essere pronto a fare un passo indietro se lei ha bisogno di stare con Rio. Lei gli dice che non è così ma che in quel momento non riesce a pensare ad altro: Denver le ribadisce il suo amore. Tra gli ostaggi, Amanda ha finalmente trovato il coraggio di affrontare Arturo, il suo stupratore, mettendolo di fronte alla verità: l’ha drogata e ha approfittato di lei. Arturo nega con veemenza le sue accuse, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui il resto degli ostaggi lo guarda.
Il Colonnello Prieto indice una conferenza stampa nella quale smentisce le parole di Rio, assicurando che non è stato torturato per ordine delle autorità spagnole. Prieto scarica anche la responsabilità della morte di Nairobi su Gandía, che si sarebbe liberato all’interno della Banca.
Proprio in quel momento, Marsiglia fa partire una diretta nel quale Osman, il torturatore di Rio, conferma la versione del giovane annunciando di essere stato pagato dal governo spagnolo 200 mila euro per farlo. Prieto si ritrova davanti alla sua corrispondenza con il turco, e non puà più negare l’evidenza.
Il piano del Professore è semplice: assediare Tamayo travolgendolo di guai con l’opinione pubblica al punto che non sarà in grado di pensare alla rapina. Questo consentirà a Benjamin e ai suoi di operare indisturbati. E’ così che Tamayo si ritrova solo al comando: costringendo Prieto ad assumersi le responsabilità per l’intelligence, e Alicia quelle della polizia per gli atti illegali commessi nell’arresto di Rio. Sul punto di piangere, la Sierra si rende conto di non avere altra scelta se non quella di rimuoversi dal caso; è stata incastrata.
Il quarto missile del Professore non tarda ad arrivare: un videomessaggio che raggiunge la Rete, le televisioni e le piazze di Madrid nel quale denuncia il finto omicidio di Lisbona e il suo conseguente arresto illegittimo. Questo costringe gli Affari Interni a portare via Lisbona dalla tenda, non prima che i sostenitori dei Dalì riescano a riversarsi su di lei per abbracciarla.
La casa di carta Parte 4 episodio 8: “Il Piano Parigi”
Il flashback di apertura ci riporta ai tempi in cui Andrés e Martin stavano congegnando la rapina alla Banca di Spagna.
Berlino affronta una volta per tutte l’amore che Palermo malcelava per lui: loro sono anime gemelle, ma manca il desiderio perché ad Andrés piacciono le donne. Palermo lo sfida chiamandolo vigliacco, e la tensione sessuale tra i due cresce, sfociando in un bacio appassionato.
Andrés si separa da lui: deve andare a cena con Tatiana, e Martin è troppo coinvolto, Sergio ha ragione. Così, Palermo volta le spalle sia al piano della Banca di Spagna che a Martin, al quale intima di andarsene e di lasciare che il tempo guarisca le ferite. Un giorno, aggiunge, si ritroveranno.
Al giorno d’oggi, Alicia si ritrova davanti al plotone di giornalisti che si aspetta una totale ammissione di colpa. La strategia di Sierra è l’opposto: conferma senza battere ciglio tutto ciò che hanno fatto a Rio, dichiarando però che Tamayo e il governo spagnolo erano totalmente al corrente della situazione e che anzi, erano loro a dare gli ordini.
Il procuratore dispone l’arresto di Sierra, che nel frattempo si è messa in fuga dopo aver intuito che Antoñanzas è la talpa. Mentre viene emesso il mandato di cattura per lei, Alicia indaga su Benito intercettandone la moglie. Dalle telecamere di sorveglianza registrato la sera della caduta in piscina di Benito, Sierra scopre il numero di targa della vettura del Professore e riesce a risalire al suo più recente spostamento verso la cisterna, il suo nascondiglio.
I minatori asturiani guidati da Benjamin stanno scavando un tunnel dal seminterrato di un ex ristorante cinese al parcheggio del tribunale di Madrid, dove Lisbona arriverà con il blindato della polizia. Quella è la loro unica opportunità per salvarla, spiega loro il Professore. Nel frattempo Palermo e gli altri hanno operato Gandía: è fondamentale che sia vivo, altrimenti il piano salta.
Helsinki, Tokyo e Bogotá affrontano con un’esplosione di dolore la fatica di tenere in vita l’uomo che ha ucciso Nairobi. Rio accusa il colpo di quella tensione e trova conforto nell’amica Stoccolma; a quell’abbraccio si unisce anche Denver, che finalmente abbandona le sue paranoie. Palermo si scusa con Helsinki per averlo tenuto distante: la verità è che rivedeva nel suo innamoramento quello che provava per Palermo. I due ribadiscono il legame che li unisce.
Tra gli ostaggi, Arturo cerca di confrontarsi con Amanda ma Miguel e il Governatore gli dicono di tenersi alla larga. Con quest’ultimo Arturo inizia un litigio: il sorvegliante Matías interviene, e con velocità Arturo riesce a sottrargli il G36 e ad imbracciarlo. Tempo finalmente di scendere in campo per Manila, che punta la pistola datagli da Palermo contro Arturito. Il viscido non abbassa il tiro: tocca a Julia sparargli a una gamba per rimetterlo al suo posto.
Che cos’è il piano Parigi, che prende il nome dalla città dell’amore? Si tratta del salvataggio che il Professore avrebbe attuato qualora lui o Raquel fossero stati catturati.
Per questo Lisbona testimonierà davanti al giudice offrendo quante più informazioni attendibili per guadagnarsene la fiducia. Inondandolo di tutti i dettagli e i tecnicismi del piano, Raquel intende confondere il giudice e fargli sospendere l’udienza rimandandola al giorno seguente. In questo modo, Lisbona darà ai minatori tempo sufficiente per scavare il tunnel che le consentirà di riunirsi al Professore.
Lei quella notte tornerà in carcere e loro finiranno di scavare gli 11 metri e 68 centimetri che li separano dal parcheggio del tribunale. Sostituendo il feed delle telecamere a circuito chiuso con un video in cui non succede niente, e approfittando del rumore creato da Marsiglia con un diversivo per coprire quello delle smerigliatrici, la banda di Benjamin entra nel parcheggio. E’ lì che creerà un finto muro che consentirà loro di nascondersi, in attesa di entrare in scena vestiti da giudici e poliziotti.
Adesso la situazione si complica: Benjamin e i suoi, travestiti da autorità, prendono in sacco le guardie che stavano riportando Lisbona alla prigione di Soto del Real. Raquel infatti quella mattina decide di non deporre, riducendo il tempo in aula a venti minuti. Dopo essere stati minacciati e imbottiti di esplosivi per costringerli a cooperare, agli agenti della scorta di Raquel è stata consegnata una sosia di Lisbona da riportare in prigione cosicché nulla sembri fuori posto.
Nel frattempo la moglie del Professore riemerge dal tunnel e viene portata verso un elicottero dell’esercito spagnolo, che il Prof ha acquistato sul mercato nero; ad accoglierla c’è Marsiglia. Il Professore ha intercettato la linea della tenda cosicché l’ordine di partire per il chopper arrivi a lui.
Il caos che abbiamo visto all’inizio del settimo episodio è in realtà un piano molto elaborato: a Gandía è data la possibilità di vivere o morire – a lui la scelta. Se collabora, dicendo a Tamayo parola per parola ciò che gli viene detto a Tokyo, allora potrà vivere.
Lo scontro a fuoco sul tetto della Banca di Spagna con tanto di fumogeni è una messinscena: a Gandía viene detto cosa dire a Tamayo tramite radio, ma sul tetto c’è Denver, e non Gandía, vestito in tuta nera.
Il combattimento tra il finto Gandía, cioè Denver, e i suoi compagni della banda, avviene con proiettili a salve ed è soltanto un diversivo per distrarre Tamayo da ciò che realmente sta succedendo, ovvero l’arrivo di Lisbona alla Banca di Spagna.
Tamayo è all’oscuro di tutto ciò e ordina la discesa dell’elicottero, che è in realtà quello pilotato da Marsiglia e che porterà Lisbona alla Banca. Il piano riesce alla perfezione, tranne per un piccolo dettaglio: nonostante siano in quattro a tenerlo sotto tiro Gandía si libera dalla presa di Bogotá per passare all’attacco, ma viene ucciso da quest’ultimo con le sue stesse mani.
“Questa guerra la vinceremo noi” dice il Professore ai suoi compagni. Tokyo, Rio, Stoccolma, Lisbona, Helsinki, Bogotá e Denver urlano: “Per Nairobi”. Mentre Sergio si concede un momento di commozione, il sollievo è destinato a durare poco. Alle sue spalle emerge Alicia Sierra, che puntandogli la pistola contro gli ordina di rimanere immobile. “Scacco matto, figlio di pu***na” sono le sue esatte parole.
Chiara Coltelli dice
Ho finito ora tutti gli episodi. Serie superlativa geniale. La migliore !
Fabio dice
Aspettiamo fiduciosi la quinta serie!!!!!
steve dice
chi è matias?
nome dell’attore?
Roberta dice
Praticamente ho aggiunto Netflix proprio per la casa di carta…..e nn me ne sono pentita
Ho guardato la serie tutta d un fiato. , bellissima!!! Non potevo credere alla scena finale della quarta stagione….
Aspetto con ansia la quinta ,speriamo arrivi il più presto possibile