La Casa Di Carta parte 5 volume 2, riassunto degli episodi
La Casa Di Carta 5 volume 2, ecco il riassunto agli episodi.
La banda è trincerata nella Banca di Spagna da oltre cento ore. Tokyo (Úrsula Corberó) è morta. Il nemico è ancora in agguato all’interno della Banca di Spagna, ferito ma pericoloso come sempre. Affrontando l’ora più buia e la più grande sfida, la banda escogita un piano audace per ottenere l’oro senza che nessuno se ne accorga. A peggiorare le cose, il Professore (Álvaro Morte) commette l’errore più grande della sua vita. La fine del più grande colpo della storia si avvicina e quella che era iniziata come una rapina è diventata una guerra: come finirà?
ATTENZIONE: quello che segue è il resoconto integrale degli episodi del volume due della quinta parte de La Casa Di Carta e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della quinta parte o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire cosa succede ne La Casa Di Carta 5 volume 2, qui troverete il riassunto.
La Casa Di Carta parte 5 volume 2 episodio 6: “Valvola di sfiato”
Nella missione suicida di Tokyo sono morti cinque soldati della pattuglia di Sagasta: Salvador Torrecilla, Lucas Hernando, Isaac Cobo, Mateo Canalejas e César Gandía. Restano in tre: Sagasta, illeso, mentre Arantxa Arteche e Ramiro Vázquez sono feriti.
Tamayo vuole annullare la missione, ma Sagasta decide di colpire la banda quando meno se lo aspettano. Mentendo sulla morte di un soldato in più, il comandante dice a Palermo e agli altri di voler negoziare. Intanto, Bogotá esorta Matúas e i suoi uomini: restano più di dieci tonnellate d’oro da fondere.
Rio, Lisbona e Palermo apprendono da Sagasta la conferma della morte di Tokyo. Manila e Denver sono scampati alla mattanza grazie al sacrificio di Tokyo e raggiungono Stoccolma, quest’ultima fatta di morfina. La situazione della gamba di Helsinki continua ad essere grave. In un momento di stallo, Denver rivela a Manila di averla chiamata dall’Indonesia, una notte: la dichiarazione d’amore di Julia deve aver fatto breccia in lui, perché Denver finisce per baciare Manila. “È tutto a posto” si dicono i due per sminuire quello che è successo.
Con un messaggio in streaming destinato all’esterno della Banca, Lisbona annuncia per prima la morte di Tokyo e di sei soldati dell’esercito. “Vi chiedo perdono da parte di tutti noi per avere trasformato un salvataggio in una guerra con vittime” dice Lisbona. “Non usciremo vivi da qui” aggiunge Rio, che esorta i loro sostenitori fuori dalla Banca di tornare a casa. Si leva un grido dalla folla: “Non ce ne andiamo”. Arturo è vivo: questo è quello che Stoccolma apprende dalla chirurga dell’esercito mandata da Tamayo.
“Non posso immaginare una vita senza di te, Denver” dice Stoccolma a Denver, scusandosi per il momento di panico in cui ha perso il controllo perché convinta che Denver potesse morire. I due ribadiscono che si amano, e si lasciano andare alla passione.
Mentre Benjamin e Marsiglia cercano di far ragionare il Professore, il quale si è chiuso in bagno in preda al panico dopo la morte di Tokyo, Sierra ne approfitta di quel momento di distrazione per fuggire insieme alla piccola Vittoria. Il Professore riesce a raggiungerla e i due si ritrovano faccia a faccia. “Non volevo morire senza aver rapinato la Banca di Spagna” ammette il Professore, per poi tentare di sparare. Peccato che Sierra avesse svuotato il caricatore della sua pistola. È così che il Professore finisce imbavagliato nel bagagliaio di Sierra, la quale tende un’imboscata a Tamayo costringendo sua moglie Consuelo a convocarlo a casa.
Sierra vuole che Tamayo si auto-accusi e riabiliti il suo nome, altrimenti cambierà schieramento e si unirà al Professore. Quest’ultimo, nel frattempo, si è liberato dal bagagliaio e raggiunge il palazzo di Tamayo. Il colonnello intanto ha allertato la polizia una volta entrato nel suo appartamento. Mentre gli agenti assediano il palazzo, Sierra fugge con la bambina e si ritrova davanti al Professore: “Adesso puoi solo fidarti di me” le dice, mentre si intrufolano in un appartamento del palazzo di Tamayo per scampare alla polizia.
Un flashback rivela come Berlino, Marsiglia e Palermo abbiano conosciuto Bogotá rubando la pompa di estrazione di una piattaforma petrolifera in Norvegia. Quel macchinario sarà fondamentale per sparare le novanta tonnellate di graniglia di oro fuso fuori dalla Banca di Spagna.
La Casa Di Carta parte 5 volume 2 episodio 7: “Velleitarismo”
Sierra e il Professore sono in fuga dagli agenti allertati da Tamayo, i quali stanno mettendo a soqquadro tutto il centro di Madrid, appartamento per appartamento, nel tentativo di trovarli. La piccola Victoria rischia di far saltare la loro copertura emettendo dei vagiti da dentro al divano in cui si sono nascosti, ma fortunatamente un gatto dissuade gli agenti. “Credevo che se avessi corso abbastanza, la tristezza non mi avrebbe raggiunto” ammette Sierra al Professore che ha cucinato per lei, un gesto di cura che l’ha spiazzata. “Io non ti lascerò cadere” le promette Sergio, che si sente rispondere che non l’arresterà. I due iniziano a sviluppare un certo legame.
Mentre la banda apprende che il Professore è scomparso, nella Banca ci si chiede come fronteggiare Tamayo: cedere l’oro cosicché risparmi la loro vita? Secondo Palermo, il piano deve continuare come previsto: bisogna far uscire l’oro dalla Banca. Mentre attendono che Alicia Sierra, l’unica che possa sapere come funziona il piano, tratti coi Servizi per ripulire il proprio nome in cambio delle informazioni in suo possesso, Lisbona decide che nel frattempo faranno uscire l’oro dalla Banca di Spagna, con l’aiuto di Benjamin. È deciso.
La banda si impegna a spostare l’oro nei tubi di scarico sparandolo tramite la pompa di estrazione, mentre gli uomini di Benjamin gioiscono per la riuscita del piano quando la pioggia di graniglia d’oro li investe. Ce l’hanno fatta, il piano di Palermo e Berlino ha funzionato.
In un momento di confidenza, Manila ammette a Stoccolma di avere baciato Denver ma di avere anche finalmente capito che non c’è niente tra loro. Dopo aver chiesto un antipsicotico alla chirurga, Stoccolma si dirada. Bogotá conforta Denver, consumato dal senso di colpa per essere stato infedele a sua moglie. Angel, nel frattempo, indica alla soldatessa Arantxa Arteche, che la banda crede morta, come raggiungere i rapinatori per coglierli di sorpresa.
Grazie all’aiuto di Shakir, il Professore riesce a mettersi in contatto con Benjamin. Insieme ai serbi, il padre di Julia riceve l’incarico di requisire un camion della spazzatura per caricare al suo interno il cassonetto nel quale il Professore, Sierra e Victoria si sono nascosti. Il Professore e Sierra raggiungono il loro covo: l’oro sta uscendo dalla Banca e la fusione procede a pieno ritmo.
La Casa Di Carta parte 5 volume 2 episodio 8: “La teoria dell’eleganza”
In un flashback, Berlino scopre da sua moglie che Tatiana vuole il divorzio. Il motivo è la sua malattia terminale? No, c’è un altro, e quell’altro è Rafael, suo figlio. “Io sono molto innamorato di lei, papà” dice il giovane a Berlino quando decide di affrontarlo. Quest’ultimo è quasi ammirato dalla sfrontatezza del figlio. “Ti auguro il meglio” dice alla donna che amava, per poi benedire la coppia: “Potete andare in pace” e distruggere il bar dell’albergo di Madrid in cui si trovava. Questo lo portò ad essere arrestato e spedito in carcere, per la prima volta nella sua vita.
Quando uscì di prigione, Berlino si dispiaceva del fatto di avere perso suo figlio nell’esatto momento in cui l’aveva riconosciuto, per la prima volta. Andrés promise a suo fratello Sergio di derubare la Zecca di Stato prima che lui morisse: voleva spremere la vita fino all’ultimo secondo.
Nel frattempo, all’interno della Banca, la banda esplode in canti e balli sulle note di “Bella Ciao”: hanno ultimato l’estrazione dell’oro, 90 tonnellate portate via tramite una tubazione. La tenda di Tamayo intercetta il rumore della pompa attivata: il colonnello capisce che la banda sta portando fuori l’oro dalla camera e dà ordine agli agenti di passare a tappeto tutti i tubi e i canali in cui possa finire l’acqua. Suárez e i suoi uomini irrompono in dighe idroelettriche e depuratori, ma non trovano niente.
Matías, canzonato da Palermo, decide di farsi avanti con Lisbona e finisce per scegliere il proprio nome di città: Pamplona. Denver cerca di dare spiegazioni a Stoccolma riguardo al suo bacio con Manila e alle sue scorribande in Indonesia, quando andava a fare baldoria mentendole, ma sua moglie preferisce tenderlo a debita distanza. Dopo essersi addormentata (e sotto effetto dei farmaci antipsicotici) Stoccolma sente la voce di Tokyo e intravede la soldatessa Arteche nel condotto del montavivande.
Monica è convinta di avere crolli psicotici, ma Denver le promette di portarla in un posto sicuro. In quella stanza, lui e Stoccolma vivono una sorta di terapia di coppia in cui affrontano gli spettri del loro rapporto con tanto di strip-tease. I due ne escono rafforzati.
La polizia è sempre più vicina alla cisterna di raccolta fognaria che funge da base per l’operazione del Professore. Stavolta Sergio si rende conto che non hanno via di scampo: l’unica possibilità per uscirne illesi è alzare le mani e dichiarare la resa. Lui, Benjamin, Sierra, Marsiglia e tutti i loro collaboratori vengono arrestati dalla polizia.
La verità è che Suárez non ha mai trovato il Professore, poiché la pompa ha spinto l’oro 18 chilometri controcorrente, rendendo la cisterna irrintracciabile dai calcoli della polizia. Chi ha finto di arrestare il Professore, Sierra, Benjamin e Marsiglia, finendo poi per lasciarli chiusi in un furgone della polizia nello stesso posto dove li hanno trovati, sono Tatiana e Rafael. Ebbene sì: l’ex moglie e il figlio di Berlino hanno rubato l’oro al Professore, spacciandosi per la polizia. Tamayo non è mai arrivato alla cisterna del Professore: Rafael e Tatiana sono in possesso delle 90 tonnellate d’oro e sono scappati col camion della banda.
La Casa Di Carta parte 5 volume 2 episodio 9: “Conversazioni intime”
Il Professore, Sierra, Marsiglia e Benjamin si lanciano all’inseguimento del camion dell’oro: Tatiana e Rafael non sanno di essere geolocalizzati. Li raggiungono alla vecchia cava di Santa Barbara, ma al loro arrivo il camion è vuoto. Hanno scaricato 90 tonnellate d’oro in mezz’ora: conoscevano a menadito il piano, ma Sergio si rifiuta di credere che Berlino avesse potuto rivelare il piano a Tatiana.
Dalla Banca, Palermo avverte il Professore: se sono stati derubati nell’esatto momento in cui l’oro era stato caricato tutto nel camion, questo significa che tra le fila della banda si nasconde una talpa. Lisbona, intanto, apprende una dolorosa verità: senza l’oro non c’è via d’uscita dalla Banca, per loro. Il Professore chiede a Rio di hackerare le telecamere stradali, mentre dice a Marsiglia di prendere gli uomini e di prepararsi ad attivare il Piano Pollicino: Sergio tirerà fuori la banda dalla Banca.
Nel frattempo, dopo aver disattivato le cariche che bloccavano le porte, Arteche ha aperto tre varchi all’interno della Banca e si prepara, con il comandante Sagasta, a sferrare il colpo finale alla banda con l’ausilio dei due chirurghi che sono in realtà militari sotto copertura.
Il professore intanto ha intuito il vero piano di Rafael e Tatiana: far perdere le loro tracce convincendo la banda di essere scappati, quando in realtà hanno seppellito l’oro nei paraggi. In cima alla buca, hanno piazzato una casa prefabbricata con tanto di staccionata e cane. Ul soldato Ramiro Vázquez finge una crisi epilettica, quella distrazione è sufficiente per permettere ad Arteche di irrompere nella sala, atterrando addosso a Palermo. Helsinki getta le armi: Sagasta annuncia a Tamayo che può entrare coi suoi uomini.
È così che anche Bogotá, Rio, Denver, Stoccolma, Manila, Pamplona e Lisbona vengono arrestati insieme ad Helsinki e Palermo. “Qui è il comandante Sagasta, la banda è caduta, senza vittime né da parte nostra né da parte loro, gli ostaggi sono salvi. Passo e chiudo”: la comunicazione fa esplodere grida di gioia all’interno della tenda: Angel e Tamayo si scambiano sguardi compiaciuti, ma il colonnello vuole recarsi sul luogo della rapina per guardare in faccia i suoi avversari.
“Mi consegnerò. Ha vinto lei questa partita, Tamayo” dice il Professore via radio al colonnello. Intende uscire ammanettato con i suoi compagni, e sarà lì in quindici minuti. Il piano è tenere la banda all’interno della Banca: Sierra deve trovare l’oro, lei è la migliore a trovare i ladri ed è l’unica che può riuscirsi. Alicia acconsente, ma non prima che il Professore le chieda un favore. Così, mentre Sierra, Benjamin e il resto delle persone partono alla ricerca dell’oro, il Professore si incammina verso la Banca.
Di fronte al caveau ripulito, Don Mario, il direttore della Banca di Spagna, striglia Tamayo. Il colonnello dà ordine di sparare cariche ogni due minuti così da fingere che la banda stia opponendo resistenza.
Alla guida di un’auto rossa d’epoca Volkswagen, il Professore raggiunge la Banca di Spagna ed entra nel ventre della balena. In quella che passò alla storia come notte del merluzzo, Tokyo disse al Professore: “Ti voglio bene, sai perché? Perché vai sempre fino in fondo. Ho capito che tu sei un eroe. Con te sappiamo che niente andrà storto. Sei la nostra fede, se tutto il resto cade, ci rimani tu”.
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