La guerra è finita come finisce?
Lunedì 3 febbraio 2020 va in onda la quarta e ultima puntata de La guerra è finita, la fiction basata su una storia vera che narra di un importante percorso di rinascita e liberazione. Al centro di questa toccante storia seguiamo infatti un gruppo di bambini liberati dai campi di sterminio, adesso rimasti traumatizzati e soli al mondo.
Ecco quindi che durante l’aprile del 1945, all’indomani della Liberazione, Davide si reca subito alla frontiera alla ricerca del figlio Daniele e della moglie Enrica, deportati nei lager due anni prima. Tuttavia di loro non c’è traccia, ma ci sono tanti altri bambini che adesso hanno bisogno di una famiglia, di affetto e anche di umanità.
Grazie all’aiuto di Giulia e di Ben, un ex ufficiale della Brigata Ebraica, tutti i piccoli sopravvissuti sono portati in una Tenuta abbandonata dai tempi della guerra, dove imparano a convivere e a volersi bene. Almeno fino a quando i marchesi Terenzi non decido di avere indietro quella Tenuta, minacciando tutti di sfratto. Adesso che succederà?
Scopri come rivedere la puntata in streaming per scoprire come finisce La guerra è finita!
La guerra è finita finale: trama ultimo episodio
[ATTENZIONE SPOILER: non continuare nella lettura se non vuoi sapere come finisce La guerra è finita!]
Come finisce La guerra è finita? Nella puntata precedente, grazie al ritrovamento della spilla, Davide conferma i suoi sospetti su Mattia, e inizia subito a investigare sul suo oscuro passato. Nel frattempo Sara, pronta a vendicarsi del ras del quartiere che aveva consegnato la sua famiglia alle SS, impugna stretta la pistola ma…
Nella quarta e ultima puntata della fiction diretta da Michele Soavi assistiamo ad importanti colpi di scena. Come nel caso di Sara che, pronta a premere quel grilletto, è invece fermata da Gabriel che arriva in tempo e riesce a convincerla a non sparare per non compromettere il proprio futuro.
Intanto Mattia decide di non partire insieme al cugino per il Belgio, mentre Stefano discute con Ben e Giulia perché non entrino più ulteriori bambini dentro la Tenuta, che ormai è a un passo dall’essere sgomberata. Presto però Davide ottiene un colloquio con la Terenzi, durante il quale Giulia non si dimostra collaborativa e rischia di far saltare la loro unica possibilità di rimanere nello stabile.
Davide e Ben, infatti, non si trovano più d’accordo con la ragazza, che offesa decide di lasciare la Tenuta. I momenti di tensione però non finiscono qui! Davide ha infatti tra le mani il diario consegnatogli dal colonnello De Giorgi, nel quale trova una fotografia di Mattia tra i soldati fascisti. Il ragazzo faceva davvero parte di un pericoloso gruppo violento? Nel frattempo Giulia decide di affrontare il proprio padre ormai in carcere, mentre Davide, deluso, va da Mattia.
Tra i due ha inizio una discussione violenta, in seguito alla quale Mattia rivela tutta la verità sul suo passato, ovvero di aver fatto parte di quel gruppo del Tenente Bianchi solo perché era rimasto orfano e senza soldi, e soprattutto perché aveva soltanto sedici anni. Davide allora gli punta la pistola contro in modo da farsi rivelare a cosa serve il suo passaporto. A quel punto Mattia dice di essere cambiato e rivela all’ex ingegnere che il documento serve a far fuggire gli ex camerati verso il porto di Genova.
Grazie a questa soffiata, Davide e i suoi riescono a rintracciare i fuggiaschi e a fermarli appena in tempo consegnandoli al colonnello. Davide però sente di avere ancora qualcosa in sospeso con Giulia, con la quale più tardi decide infatti di scusarsi per il suo comportamento. Subito dopo l’ex ingegnere scopre la verità su suo figlio Daniele grazie ai disegni del piccolo Giovannino. I due infatti erano stati amici nei campi di concentramento, ma a differenza di Giovannino, Daniele purtroppo non ce l’ha fatta. Adesso Davide può quindi finalmente mettersi il cuore in pace e ricominciare.
Ci avviciniamo quindi agli ultimi momenti di questa emozionante fiction, quando grazie all’aiuto indispensabile di Stefano la Tenuta è finalmente requisita dallo Stato che decide in seguito di affidarla proprio a Davide. Le belle notizie però non finiscono qui, dato che la scuola rurale è scelta come sede elettorale per le prime votazioni dell’Italia libera, alle quali possono partecipare anche le donne. È il 2 giugno 1946, ed è la nascita della Repubblica Italiana.
Lascia un commento