Due sorelle e un destino. Ha esordito giovedì 30 settembre Luna Park, la terza serie originale italiana che Netflix ha lanciato quest’anno dopo Zero e Generazione 56k. Creata e scritta da Isabella Aguilar (già autrice del successo di Baby per lo streamer), Luna Park è una serie in costume che richiama le atmosfere della Roma degli anni Sessanta, tra il miracolo italiano, le atmosfere della Dolce Vita e la mistica dei luna park.
Nora e Rosa sono due giovani donne molto diverse tra loro. La prima discende da una famiglia di giostrai, la seconda è una Pariolina ante-litteram. Complici il fato e i tarocchi, le strade di Rosa e Nora si incroceranno per dipanare una matassa di segreti e omissioni che da generazioni implica le famiglie di entrambe.
“Io e Nora siamo accomunate da una grande voglia di scoprire il mondo” racconta a Tvserial.it la sua interprete Simona Tabasco, che aggiunge: “Il suo sguardo nei confronti di quello che le si presenterà resta innocente, e questo la rende un personaggio positivo”. “Come me, anche Rosa è contraddistinta dalla voglia di mettersi costantemente in discussione, a partire dalle proprie origini” commenta Lia Grieco.
Quella magia suscitata dai luna park che la serie sembra voler (talvolta calcando troppo la mano) richiamare sembra ormai essersi persa, colpa forse dell’avvento del digitale. “Oggi manca un po’ quel senso di fermento che c’era negli anni Sessanta, con la voglia di scoprire sempre qualcosa di nuovo” riflette Lia Grieco. “Dedichiamo molto tempo della nostra vita ai dispositivi elettronici che ci conferiscono un’identità non vera, forse anche per questo non proviamo più stupore verso il mondo” le fa eco Simona Tabasco.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Simona Tabasco e Lia Grieco riguardo all’esperienza di Luna Park, disponibile dal 30 settembre in streaming su Netflix.
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