Manifest, Josh Dallas vuole un sequel o uno spin-off della serie tv e ha già molte idee
Il protagonista di Manifest, Josh Dallas, ha parlato del finale della serie e del suo futuro: “C’è un grande potenziale per un sequel o uno spin-off”.
Durante l’ATX TV Festival, l’attore ha condiviso con The Hollywood Reporter alcuni pensieri sulla conclusione della seri di Netflix e sul papabile futuro, considerando anche lo sciopero degli sceneggiatori in corso.“C’è un sentimento di responsabilità”.
Il dramma del volo scomparso, Manifest, ha avuto un viaggio travagliato. Prima con la famigerata cancellazione da parte della NBC, seguita da mesi di incertezza sulle ultime due stagioni dello show, per poi culminare su Netflix. La seconda metà della stagione finale è approdata in piattaforma il 2 giugno 2023. Proprio nel bel mezzo dello sciopero della WGA che ha precluso allo scrittore e showrunner Jeff Rake di promuovere la serie.
Josh Dallas, Ben Stone, ha fatto due chiacchiere con THR, mentre passava del tempo a Los Angeles con sua moglie, Ginnifer Goodwin, e i loro due figli piccoli. In particolare, l’attore ha parlato del finale di Manifest e sullo stato della televisione episodica nel futuro prossimo.
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“Fin dall’inizio ho fatto un patto con Jeff che non volevo sapere come sarebbe finita, quindi quando abbiamo fatto la lettura finale del copione, ho pianto per tutto il tempo. È stato un carico di emozioni. Ma per quanto riguarda il finale, Jeff sapeva come voleva concludere questa storia fin dall’inizio”.
“Se ci dovesse essere un sequel, spero che Ben possa andare avanti armato di conoscenza e strumenti per prendere la vita come un dono. Penso che ci sia un grande potenziale per un sequel o uno spin-off. Forse andiamo nel futuro e vediamo Eden [la figlia di Ben] a 21 anni, mentre naviga nel mondo, o seguiamo i passeggeri più giovani. Forse torniamo al 2013 e approfondiamo l’indagine con [il direttore dell’NSA] Vance”.
“I giorni delle serie che durano cinque o sette stagioni stiano finendo, e ci sono vantaggi e svantaggi in questo. È molto triste vedere che stiamo perdendo la longevità, per poter esplorare l’evoluzione di un personaggio e di una storia. D’altra parte, stagioni più brevi permettono di raccontare storie concise ed emozionanti.”
“C’è sicuramente un sentimento di responsabilità perché voglio fare la cosa giusta nei confronti di Jeff e celebrare lo show nel modo che merita, ma allo stesso tempo voglio sostenere Jeff e tutti i nostri scrittori nelle loro negoziazioni e in ciò che stanno attraversando. Non c’è pressione, però, solo gioia e gratitudine quando ne parlo. Ne riparleremo dopo lo sciopero.”
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