Mare Fuori 2: intervista a Nicolas Maupas (Filippo Ferrari)
Prosegue la storia di Mare Fuori 2. In questa intervista a Nicolas Maupas focalizziamo la nostra attenzione non solo sul personaggio di Filippo Ferrari, ma anche su uno dei giovani attori più in vista recentemente nelle fiction Rai. Il personaggio di Filippo cresce tantissimo nella prima stagione e prosegue nella seconda in questo senso. Il suo percorso di maturazione vede due pietre miliari nell’amicizia con Carmine (e Pino!) e nell’amore per Naditza. Cosa possiamo aspettarci da lui?
Trovi il video con l’intervista completa a Nicolas Maupas (Filippo Ferrari) all’inizio di questo articolo.
Il senso di colpa come indice del percorso di crescita di Filippo in Mare Fuori 2
Filippo Ferrari è oppresso dal senso di colpa all’inizio di Mare Fuori 2. In questa intervista a Nicolas Maupas – che lo interpreta nella fiction – scaviamo a fondo di questo sentimento. La responsabilità della morte di Ciro ricade su Carmine e Filippo non se lo perdona. “Questo senso di colpa deriva da un grande percorso di maturazione che ha fatto Filippo”, racconta l’attore. “È arrivato come un bambino piccolo all’interno del carcere, qualcuno che è stato viziato dalla vita, qualcuno che non ha mai dovuto affrontare le proprie responsabilità.” Ora è il contrario. Ferrari vive un cambiamento radicale.
“Il senso di colpa mi divora ogni tanto”, svela Nicolas Maupas
Per quanto riguarda Nicolas, in quanto attore, cerca di scrollarsi di dosso il senso di colpa fintantoché si rivela essere un blocco per l’interprete, “qualcosa che gli permette anche di giudicare il proprio personaggio che è una cosa che non bisogna mai fare.” In qualità di essere umano Nicolas Maupas ammette: “il senso di colpa è una cosa che a me divora ogni tanto”. Pensare di aver procurato del dolore, di qualunque forma esso sia, in qualcun altro è devastante. In questo senso il senso di colpa è un modo per prendersi le proprie responsabilità senza fuggire.
Nicolas Maupas, di sicuro, non è una persona che scappa. Tra rimorso e rimpianto non ha dubbi su cosa sia meglio: “io morirei di rimpianti”. Scegliere il rimpianto vuol dire non scoprire cosa sarebbe o non sarebbe potuto essere. Preferisce buttarsi senza ragionare troppo nelle cose e scoprire strada facendo “quello che dovrà succedere”.
Non c’è premio migliore che aiutare gli altri e fare del Bene
Partendo dal salvataggio in extremis di Pino in Mare Fuori, in questa intervista a Nicolas Maupas gli chiediamo se abbia mai aiutato qualcuno, magari con una sua scena o con una frase che ha detto sul piccolo schermo. È qui che l’attore racconta di tutti i messaggi che ha ricevuto in seguito alla messa in onda di un’altra fiction Rai: Un professore per la regia di Alessandro D’Alatri. Lì interpreta Simone Balestra, “un personaggio a cui ora sono molto legato”, rivela. Simone “sta facendo un percorso conoscitivo della propria identità, quindi sta scavando dentro di sé, sta per scoprire la sua sessualità” e è d’esempio per tantissimi telespettatori che hanno ringraziato l’attore. La sua interpretazione di Simone è stata una “miccia” per iniziare un percorso. Se “il primo passo per risolvere le cose o per scavare più a fondo nella propria vita è agire”, a volte serve una molla. Non c’è premio più gratificante, per un attore – ma oserei dire per un essere umano – di ricevere un messaggio di ringraziamento perché con il proprio lavoro si è stati di aiuto.
Nicolas Maupas crede che “la vita sia uno scambio” e che non ci sia “niente di meglio che fare del Bene”. Non potremmo essere d’accordo.
L’amore nelle sue tante sfaccettature, da Filippo in Mare Fuori a Simone in Un professore
Grazie a Simone Balestra in Un professore e Filippo Ferrari in Mare Fuori (1 e 2), in questa intervista Nicolas Maupas, racconta di portarsi a casa la “forma più pura dell’amore che è quella che nessuno conosce”. Simone è l’esempio di come per amare bisogna innanzitutto accettare sé stessi così come Filippo dimostra che l’amore sia accettazione dell’altro, anche se opposto (come Naditza è per Ferrari).
L’amore è complicato. Fa soffrire, ma del resto la sua bellezza risiede anche in tutto questo.
Lascia un commento