Mare Fuori, Francesco Panarella parla della malattia per la prima volta
Francesco Panarella, attore che ha acquisito una certa notorietà grazie al ruolo di Cucciolo in Mare Fuori, ha parlato per la prima volta della sua malattia: il morbo di Kienbock.
Si tratta di qualcosa di raro che ha rischiato di impedire all’attore di proseguire con la sua più grande passione, la batteria. “È una malattia che mi ha fatto andare in necrosi un osso del polso e che mi ha costretto a sottopormi a un’operazione per rivitalizzarlo”. Ha raccontato Panarella a Vanity Fair. Nelle prossime settimane, l’attore toglierà il ferro vicino alla sua mano e inizierà un periodo di fisioterapia per permettergli di tornare a suonare. La passione per la musica e la determinazione a non mollare per continuare a suonare ha origine dal fatto che grazie ad essa Francesco è riuscito a superare diversi traumi del passato.
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“È cominciato tutto da un dolore che pensavo fosse tendinite ma che col tempo, anziché migliorare, ha cominciato a peggiorare. Sono andato avanti così per un anno e mezzo, ho visto tantissimi medici e sembrava che nessuno capisse cosa fosse, fino a quando qualcuno non è riuscito a vederci chiaro”. Suonare la batteria ha aiutato Francesco Panarella a evadere dalla realtà e alle situazioni brutte vissute da piccolo con le quali convive ancora oggi per i traumi che ne sono conseguiti. Parla di bullismo, la madre gravemente malata quando andava ancora alle elementari.
Il morbo di Kienbock
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In quel momento la batteria lo ha salvato a tenerlo in piedi e collegato al resto del mondo. Francesco ha un bellissimo rapporto con la sorella con la quale si leva 11 anni di differenza.
“Per costruire il personaggio di Cucciolo sono proprio partito dal rapporto con mia sorella, cercando di rappresentare l’amore incondizionato di un fratello per l’altro. Nonostante voglia conquistare una posizione di potere, Cucciolo è una persona buona che capisce che l’unico modo per proteggere il fratellino e tenerlo sotto controllo è diventare qualcuno di importante nell’ambiente criminale. Se avesse avuto scelta, però, sono sicuro che Cucciolo avrebbe preferito una strada che gli avrebbe permesso di vivere con Raffaele in serenità ma, purtroppo, non l’ha avuta”.
Grazie all’esperienza in Mare Fuori, Francesco ha scoperto una realtà diversa dal suo mondo, ovvero quella del carcere. Questo gli ha aperto gli occhi su tante cose in modo particolare sull’umanità e la speranza dei ragazzi che sognano un’altra possibilità.
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