Mina Settembre 2: intervista a Giorgio Pasotti (Claudio)
Parte con il botto Mina Settembre 2: in questa intervista a Giorgio Pasotti, indaghiamo meglio cosa attende Claudio – il suo personaggio – nei nuovi episodi, al via su Rai 1 da domenica 2 ottobre 2022 in prima serata e in prima visione assoluta.
Trovi il video con l’intervista completa a Giorgio Pasotti (Claudio) all’inizio di questo articolo.
“Quando nasce una figlia non cambiano le priorità, ma il punto di vista dal quale tu le vedi”
Come accennato, è un inizio in quarta per la fiction diretta da Tiziana Aristarco, per il personaggio interpretato da Giorgio Pasotti in particolare. Infatti, nella seconda stagione Claudio rimane vittima di un attentato. Per fortuna è illeso, però gli cambia un po’ la prospettiva di vita per cui inizia a guardare le cose da un’ottica differente. Andando oltre la trama di Mina Settembre 2, in questa intervista a Giorgio Pasotti gli chiediamo se gli sia mai capitato qualcosa – magari di non così traumatico – che gli abbia stravolto il punto di vista. “A differenza di Claudio, non c’è mai stato nella mia vita un qualcosa che mi ha posto di fronte a un bivio così netto” – e per fortuna! Tuttavia, continua l’attore “è ovvio che […] quando nasce una figlia, in questo senso può essere – come è successo a me e a tanti altri – che le tue priorità diventino diverse. Non è che cambiano, ma – come dire – cambia un po’ il punto di vista dal quale tu le vedi.”
Giorgio Pasotti e Claudio nel tentativo di superare i rispettivi (e opposti) limiti
Claudio in questa stagione sprona sé stesso e anche Mina a cercare di superare i propri limiti. A tal proposito, su quale fantasma dovrebbe lavorare Claudio in particolare? Qual è, invece, la debolezza reale su cui Giorgio Pasotti si sente di dover lavorare? Riferendosi al personaggio in Mina Settembre 2, in questa intervista Giorgio Pasotti spiega che “il limite di Claudio è sempre stato quello di non pensare ad altro che al lavoro, pensare che il lavoro fosse il centro della sua vita, ma sono in momenti come quelli che passerà Claudio; quindi quando ti succede qualcosa di grave per cui capisci che la tua vita è appesa a un filo, [che] allora rimetti in discussione tutto ed è salutare questa cosa.” Forse il suo difetto è “quello di non averlo capito prima. Forse non c’era bisogno di arrivare a un momento così drammatico […] però come si suol dire ‘meglio tardi che mai'”.
Molto diverso è il limite che imputa a sé stesso. “Forse sta dal lato opposto: certe volte di avere “parcheggiato” proprio o sospeso magari la mia vita professionale per gli affetti e non me ne pento; però potrebbe essere certe volte – se portato all’esasperazione – un limite questo.”
Mina Settembre e le seconde opportunità: “Vale sempre la pena tentare di recuperare”
Claudio sprona Mina a far pace con Irene, nonostante la sua amica gliene abbia combinata una bella grossa. Riappacificarsi e ristabilire un legame rotto vale sempre la pena o il cinismo fa da padrone di fronte alla fine di relazioni amicali o amorose? Guardando oltre Mina Settembre 2, in questa intervista Claudio Pasotti espone il suo lineare e costruttivo pensiero: “Io credo che ne valga sempre la pena. Cercare di recuperare il terreno perduto è assolutamente un’opportunità che non va sprecata. Va giocata fino in fondo. Io premio assolutamente le persone che tentano di recuperare il recuperabile.”
Questo punto di vista è tanto più radicato visto che “viviamo in un mondo in cui lasciarsi diventa così facile, anche per motivi stupidi, futili. Si buttano anni di convivenza, magari famiglia con figli eccetera, eccetera”. In questo panorama desolante “Mina Settembre [e] in questo caso Claudio è portatore di un tema molto importante è che quello delle seconde opportunità. Oggi le seconde opportunità non sono più come una volta, quando si diceva che i cocci rotti non si aggiustano più. Oggi il tema delle seconde opportunità è un tema assolutamente attuale proprio per la facilità con cui ci si lascia prima.”
Nel trionfo delle seconde chance, Mina Settembre 2 indaga anche altre tematiche delicatissime in quel della televisione nazionale e ne approfittiamo per ringraziare tutti coloro che si sono presi il rischio di portare il racconto a un livello emotivo e coinvolgente che riesce a toccare le coscienze.
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