Mindhunter 3 stagione “non si farà”, secondo David Fincher
Mindhunter 3 non ci sarà. La serie ideata da David Fincher per Netflix non tornerà con la terza stagione, e stavolta la parola ‘fine’ sembra definitiva. In una recente intervista rilasciata a Le Journal De La Dimanche, Fincher ha detto: “Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni, ma Mindhunter è una serie molto costosa e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato abbastanza pubblico da giustificare un tale investimento. Non li biasimo, hanno corso dei rischi per far decollare la serie, mi hanno dato i mezzi per fare Mank nel modo in cui volevo farlo e mi hanno permesso di avventurarmi su nuove strade con The Killer [il suo più recente film, ndr]. È una benedizione poter lavorare con persone capaci di audacia. Il giorno in cui i nostri desideri non sono gli stessi, dobbiamo essere onesti nel separarci”.
Della cancellazione ne aveva parlato – per la prima volta – lo stesso Fincher a Vulture in un’intervista risalente a più di due anni fa. “Per i numeri di visualizzazioni che faceva, [Mindhunter] era una serie costosa” aveva dichiarato Fincher, il quale – al tempo – si apprestava a lanciare il suo film Mank, su Netflix dal 4 dicembre 2020.
“Ci eravamo detti ‘Finiamo Mank‘ e poi vediamo come ci sentiamo: ma onestamente non credo che potremmo [realizzare una terza stagione] con meno risorse di quelle che ho usato per la stagione 2 e bisogna essere realisti: l’investimento di una serie deve corrispondere agli spettatori che porta” ha ammesso Fincher, il quale non esclude in un ritorno di Mindhunter nel futuro. Interpellato sulla questione, un portavoce di Netflix aveva dichiarato “Forse tra cinque anni”.
La produzione terza stagione è tramontata defitiviamente, mentre il regista David Fincher si dedica ad altri progetti. Per questa ragione, nel gennaio 2020 i tre attori principali Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv erano stati svincolati dai contratti che li legavano alla produzione di Mindhunter, cosicché potessero lavorare ad altri progetti.
Come si è premurato di specificare un portavoce di Netflix, nel gennaio 2020 sosteneva che Mindhunter 3 non fosse stata cancellata. Ecco le parole dello streamer:“David [Fincher] è impegnato nella regia del suo primo film Mank e nella produzione della seconda stagione di Love, Death + Robots. [Fincher] potrebbe rivisitare Mindhunter di nuovo nel futuro, ma nel frattempo non era giusto nei confronti degli attori che fossero trattenuti dal cercare altri ingaggi mentre lui stesso [Fincher, ndr] era intento ad esplorare nuovi lavori”.
La seconda stagione di Mindhunter è approdata su Netflix a partire da venerdì 16 agosto 2019. Mindhunter ha esordito coi primi 10 episodi venerdì 13 ottobre 2017 su Netflix, per poi essere stata formalmente rinnovata nel mese successivo.
Ha destato i primi sospetti sull’incerto futuro di Mindhunter 3 Jonathan Groff, l’interprete dell’agente Ford, in un’intervista. A spiegare infatti la lunga attesa che accompagna la conferma del rinnovo per la terza stagione, sono gli impegni del creatore e produttore della serie David Fincher, il quale si sta concentrando infatti su altri progetti.
Tra questi troviamo Mank, un biopic basato sullo sceneggiatore di Quarto potere, Herman Mankiewicz, scritto dal defunto padre di Fincher. Si tratta del primo film del regista dal 2014, quello che si aggiunge alla sua lunga filmografia dopo l’ultimo successo di Gone Girl con Ben Affleck e Rosamund Pike. Rimaniamo quindi in attesa di ulteriori aggiornamenti.
Mindhunter stagioni 3, 4 e 5: il progetto di Fincher
Il thriller è creato da da Joe Penhall e ispirata al libro Mindhunter: Inside the FBI’s Elite Serial Crime Unit scritto dell’ex agente dell’FBI in pensione John E. Douglas con Mark Olshaker e pubblicato per la prima volta nel 1995 negli Stati Uniti. La serie ha tra i suoi produttori esecutivi David Fincher e Charlize Theron, con un cast di attori capitanato dal terzetto composto da Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv.
Joe E. Douglas, autore del libro del 1995 dal quale è stata tratta la serie, ha confermato in un’intervista rilasciata a Vulture e pubblicata nel maggio 2019 che il progetto iniziale di David Fincher contempla cinque stagioni per Mindhunter. Ecco cos’ha raccontato:
Ci sono così tanti killer. Voglio dire, Mindhunter avrà un arco di cinque anni. Al meno cinque anni è ciò che [la produzione] sta pianificando. Questo è ciò che [il regista e produttore esecutivo, ndr] David Fincher ha chiesto a entrambi gli attori [Holt McCallany e Jonathan Groff, ndr] ‘puoi darmi cinque anni qui?’. Infatti, Jonathan Groff sta effettivamente la voce narrante dell’audiolibro di The Killer Across the Table: Unlocking the Secrets of Serial Killers and Predators with the FBI’s Original Mindhunter [il più recente libro di Douglas, ndr]. Gli abbiamo chiesto di farlo e sono sorpreso che l’abbia fatto.
Stando alle parole di Douglas, i due attori principali Holt McCallany e Jonathan Groff avrebbero acconsentito all’idea di una serie quinquennale per Mindhunter, anche se ad oggi Netflix non ha rinnovato ufficialmente la serie oltre la seconda stagione disponibile dal 16 agosto.
Durante il tour promozionale per la stagione 2, il magazine americano Collider ha incalzato il terzetto di protagonisti Holt McCallany, Anna Torv e Jonathan Groff in merito a questo progetto di cinque anni per Mindhunter. Ecco la risposta dell’interprete di Bill Tench:
Vorremmo che fosse così. Quella era l’intenzione di David [Fincher, ndr] all’inizio. Realizzare la serie è stata un’esperienza molto gratificante per tutti noi, il pubblico sembra amare molto la serie e c’è sempre un’incredibile attesa ed entusiasmo nei confronti della stagione successiva. Personalmente mi piacerebbe molto realizzare le stagioni tre, quattro e cinque.
Gli attori di Mindhunter sembrano entusiasti alla prospettiva di realizzare altre stagioni della serie: manca solo il rinnovo ufficiale di Netflix.
Mindhunter 3 stagione uscita: quando la vedremo?
Qualora Mindhunter 3 ritornasse in produzione, la serie potrebbe non tornare prima del 2022. Una volta trovato spazio nelle agende degli impegnatissimi David Fincher, Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv, bisognerà tener conto dei tempi di scrittura, riprese e post-produzione che potrebbero condurre ad un ulteriore posticipo. David Fincher è notoriamente un perfezionista e finché le sceneggiature non lo soddisfano del tutto è solito non iniziare la produzione.
Per politica aziendale Netflix non divulga esternamente i propri dati di visione, salvo eccezioni, tuttavia in passato lo streamer aveva alluso al grado di popolarità di Mindhunter nel suo catalogo.
Nel comunicato stampa “2017 on Netflix – A year in review” diffuso nel dicembre 2017, il colosso dello streaming ha stilato le classifiche dedicate alle serie più viste nel corso dell’anno negli Stati Uniti. Stando alla Top 10 dedicata alle serie che hanno portato gli abbonati a compiere “cheating”, cioè a proseguire la visione di una serie da soli ‘tradendo’ la persona con la quale l’avevano iniziata, Mindhunter si attesta alla decima posizione.
La seconda stagione di Mindhunter riuscirà a catturare nuovamente l’attenzione degli abbonati di tutto il mono così da garantirsi il rinnovo per una terza? Lo scopriremo tra quattro o sei settimane, il tempo che abitualmente Netflix impiega per formalizzare un annuncio sul rinnovo o sulla cancellazione di una sua serie originale. Attendiamo un annuncio ufficiale da parte di Netflix in merito a Mindhunter 3 stagione.
Mindhunter 3 stagione trama: di cosa potrebbe parlare
La seconda stagione di Mindhunter si conclude con Holden Ford (Jonathan Groff) frustrato all’apprendere che Wayne Bertram Williams (Christopher Livingston) non sarebbe stato accusato dell’omicidio dei bambini di Atlanta, ma soltanto delle vittime adulte. Al suo ritorno a casa, Bill Tench (Holt McCallany) si ritrova da solo: sua moglie Nancy (Stacey Roca) e suo figlio Brian (Zachary Scott Ross) se ne sono andati, di loro non vi è più traccia. Wendy Carr (Anna Torv) sembra aver chiuso con Kay (Lauren Glazier).
Il genere true crime continua ad avere successo nel panorama televisivo, e la natura antologica dei casi ai quali si ispira ciascuna stagione consente a Mindhunter di continuare a percorrere i decenni indagando sui serial killer più notori della cronaca nera americana. Se la prima stagione di Mindhunter era incentra sugli assassini Ed Kemper (Cameron Britton) e Montie Rissell (Sam Strike), la seconda compie un salto temporale e si sofferma sugli omicidi dei bambini di Atlanta, sul killer BTK e sulla figura di Charles Manson. La terza potrebbe continuare le indagini della BSU sui serial killer attivi nella metà e verso la fine degli Ottanta, da Ted Bundy a Joseph Paul Franklin.
In termini editoriali e autoriali, Mindhunter non è a corto di materiale da cui attingere per eventuali future stagioni. Il fattore decisivo è il numero di abbonati che guarderà la stagione 2 a ridosso della sua uscita su Netflix. Se i dati di visione soddisferanno i vertici di Netflix, è molto più probabile che vedremo realizzata la stagione 3 di Mindhunter, trattative con Denver and Delilah Productions, la società che produce la serie, permettendo.
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