Miss Fallaci è tratta da una storia vera?
La nuova serie tv Miss Fallaci con Miriam Leone protagonista di questa produzione Paramount Television International Studios e Minerva Pictures in coproduzione con Redstring, è tratta da una storia vera?
A partire dalle 21:30 di martedì 18 febbraio, la serie va in onda su Rai 1 per quattro prime serate per un totale di otto puntate da circa 50 minuti ciascuna. La miniserie racconta fatti di vita vera della giornalista, scrittrice Oriana Fallaci. In particolare i primi passi della sua carriera e prende spunto dai libri I sette peccati di Hollywood, pubblicato nel 19578, e Penelope alla guerra, del 1962. In aggiunta, Edoardo Perazzi, il nipote di Oriana è stato coinvolto nel progetto.
Ambientata alla fine degli anni ‘50, questa stagione segue gli inizi della carriera di Oriana Fallaci, quando era ancora conosciuta come “la ragazza del cinema” e lavorava come cronista per il settimanale italiano “L’Europeo”. Fu in quel periodo che Fallaci trasformò il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un’occasione irripetibile, incontrando personalità straordinarie e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood. Quegli anni furono segnati anche da profondi turbamenti personali, tra cui una relazione intensa e tormentata con il collega giornalista Alfredo Pieroni. Un legame carico di passione, ma anche di insicurezze e paure, che alla fine trascinò Fallaci in una spirale di autodistruzione. Soprattutto, però, fu il periodo in cui una giovane donna, con una determinazione e un talento fuori dal comune, scoprì la sua vera missione: raccontare la verità. E comprese che per farlo, le bastava la sua arma più potente: la sua voce, unica e distintiva.
Chi era il marito di Oriana Fallaci?
Alekos Panagulis incarnava per Oriana Fallaci tutti i significati della parola uomo. Un politico, un rivoluzionario, un poeta e l’amore della sua vita. Alexandros è considerato un eroe nazionale in Grecia. La sua lotta socialista con la dittatura, la salvaguardia dei diritti umani cono il dittatore Geōrgios Papadopoulos sono stati al centro della sua vita. Fu perseguitato, torturato, arrestato a lungo fino all’esilio volontario in Italia. L’incontro con Oriana avvenne il 21 agosto del 1973 ed è proprio nella tenuta di campagna della Fallaci che Panagulis va a trascorrere un secondo esilio nel nostro Paese. La giornalista rimase incinta, ma perso il figlio.
Quante sigarette fumava la Fallaci?
All’inizio degli anni ’90, Oriana scoprì di avere un cancro ai polmoni. Lei stesso lo ha definito “L’Alieno”. Fallaci era una assidua fumatrice con 60 sigarette giorno. Anche se lei stessa ha sempre attribuito la principale cause del cancro all’aria respirata in Kuwait per seguire la guerra del golfo nel 1991. Un fumo dei pozzi pretoliferi fatti incendiare da Saddam Hussein.
Come morì Oriana Fallaci?
Ambientata alla fine degli anni ‘50, la serie segue gli inizi della carriera di Oriana Fallaci. Quando era ancora conosciuta come “la ragazza del cinema” e lavorava come cronista per il settimanale italiano L’Europeo. Fu in quel periodo che Fallaci trasformò il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un’occasione irripetibile, incontrando personalità straordinarie e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood.
Quegli anni furono segnati anche da profondi turbamenti personali, tra cui una relazione intensa e tormentata con il collega giornalista Alfredo Pieroni. Un legame carico di passione, ma anche di insicurezze e paure, che alla fine trascinò Fallaci in una spirale di autodistruzione. Fu il periodo in cui una giovane donna, con una determinazione e un talento fuori dal comune, scoprì la sua vera missione: raccontare la verità. E comprese che per farlo, le bastava la sua arma più potente: la sua voce, unica e distintiva.
Oriana Fallaci morì a 77 anni a Firenze dopo il peggioramento del cancro ai polmoni. La sua ultima volontà è stata proprio quella di passare gli ultimi anni nella città in cui era nata Firenze, “guardando l’Arno dal Ponte Vecchio, alla torre dei Mannelli”. Si tratta di quello che era il quartier generale dei partigiani che comandava suo padre, il gruppo di Giustizia e Libertà. Sepolta nel cimitero degli Albori a Firenze, nella tomba di famiglia accanto a un cippo commemorativo di Alekos Panagulis.
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