Mufasa – Il Re Leone, dal 19 dicembre al cinema
Il film di Natale in casa Disney, Mufasa: Il Re Leone arriverà il prossimo 19 dicembre al cinema. Il 9 novembre, sono state annunciate le voci italiane del film live-action che racconterà le origin story di Mufasa.

Trama di Mufasa – Il Re Leone, di cosa parla
Mufasa: Il Re Leone racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumba che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso flashback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale.
Cast di Mufasa – Il Re Leone, attori e doppiatori

Ecco chi saranno i protagonisti italiani del film più atteso in casa Disney. Luca Marinelli (Mufasa), Alberto Boubakar Malanchino (Taka), Elodie (Sarabi), Edoardo Stoppacciaro (giovane Rafiki), Riccardo Suarez Puertas (Zazu) e Dario Oppido (Kiros).
Questi si aggiungono a un ricco cast vocale che vede, tra gli altri, il ritorno di Marco Mengoni (Simba), Elisa (Nala), Edoardo Leo (Timon), Stefano Fresi (Pumba) e Toni Garrani (Rafiki adulto) e l’arrivo dei giovanissimi Emma Cecile Rigonat (Kiara), Mattia Moresco (dialoghi Mufasa cucciolo) e Adriano Trio (dialoghi Mufasa cucciolo), Valeriano Corini (dialoghi Taka cucciolo) ed Edoardo Veroni (canzoni Taka cucciolo).
Mufasa – Il Re Leone, recensione

Il premio Oscar Barry Jenkins porta sul grande schermo la storia del primo vero Re Leone, Mufasa. Un racconto di fratellanza, amicizia, tradimenti su qualcosa che non è mai stato raccontato. Parliamo di un prequel – a tratti sequel –, del live-action Il Re Leone del 2019, il secondo maggior incasso di sempre per un film d’animazione. Questo ultimo punto ha spinto – ovviamente – Disney a spremere sul franchise della trasposizione del cartone animato più amato di sempre. Le aspettative erano alte, anche se a dominare è sempre più la curiosità. Capire cosa è stato creato e se c’è la possibilità per le generazioni vecchie e nuove di provare certe emozioni che solo i classici Disney sanno dare.
Se da un lato i live-action spingono a voler avvicinare un nuovo pubblico ai cartoni Disney, dall’altro lato certe storie ripetitive, banali rischiano di diventare inutili per un tipo nuovo di pubblico giovane, diverso. L’idea di far raccontare da Rafiki a Kiara la storia del nonno poteva essere interessante. Farci vedere la figlia di Simba, protagonista nel sequel animato Il Re Leone 2, presenta il personaggio per la prima volta in live-action. Il racconto frastagliato però, interrotto dalle gag fastidiose e irritanti più che divertenti di Timon e Pumba, abbassano notevolmente la solennità del tutto. Forse sarebbe stato meglio una rivelazione sul finale che si trattava di un racconto di qualcun altro.
La storia ha degli spunti interessanti. Mufasa perde da giovanissimo i genitori per colpa di una piena e finisce alla deriva, solo, perso. A salvarlo è Taka, un cucciolo di leone di un branco di cui è figlio del Re. Taka ha sangue reale; è destinato a regnare, ma il suo unico vero sogno è sempre stato quello di avere un fratello. Mufasa viene escluso dal Re e viene accettato solo dalle leonesse, mentre Taka, nonostante salva più volte il fratello, risulterà un codardo, invidioso e geloso per tutta la vita di Mufasa.
I problemi Disney ritornano
Con l’arrivo, casuale, di Sarabi, Mufasa prova ad oscurarsi e farsi da parte. Mettere in luce Taka anche se lui in realtà è destinato all’ombra e alle menzogne. Questo perché suo padre lo ha cresciuto con l’idea che le bugie siano le fondamenta per regnare. C’è una minaccia più grande in arrivo: gli emarginati. Un gruppo di leoni e leonesse bianchi a simboleggiare coloro che sono stati esclusi e allontanati dalle tribù. Con il tempo, l’esclusione da tutti li ha portati a provare odio verso gli altri.
Messaggio che arriva a metà su una questione abbastanza delicata. Nascosta, celata dalla perfezione disneynana di Mufasa. Non ha difetti il futuro Re Leone. Siamo in un’epoca in cui Disney ritorna sempre con film che peccano, ricchi di problemi. Ma questa non può essere una giustificazione.
I cartoni Disney sono sempre stati caratterizzati poi dalle musiche. Riportate anche in live-action. Ecco, un altro problema che si trascinano da tempo sia per colpa di una traduzione italiana indecente, ma anche perché queste musiche sono dimenticabili dopo pochi secondi e portano fastidio quando iniziano a cantare. Che fine ha fatto l’epicità de Il Re Leone. Ok, le scene maestose a grand’angolo non mancano. Tecnicamente, il film non si può dire nulla. Ci si abitua dopo un po’ ai leoni che parlano in live-action, sorridono come esseri umani. Jenkins osa ogni tanto con dei virtuosismi registici, con gli inseguimenti e le battute di caccia.
Comunque parliamo sempre di Topolino e company. Ma è sempre più evidente che il calo di idee originali, interessanti è una falla enorme nel sistema dell’intrattenimento Disney.
Lascia un commento