Noi: intervista a Timothy Martin (Mimmo)
Arrivati alla fine di Noi, in questa intervista a Timothy Martin, l’interprete di Mimmo, tiriamo con lui le somme della prima stagione del remake di This Is Us. Come è stato il viaggio per lui e per noi, puntata dopo puntata su Rai 1? Cosa ci lascia Mimmo? Qual è la prospettiva con cui guardare Noi, fiction molto chiacchierata: amata da molti, criticata da chi continua a paragonarla alla serie madre? Ecco quello che ci ha raccontato l’ecclettico Timothy Martin.
Trovi il video con l’intervista completa a Timothy Martin (Mimmo) all’inizio di questo articolo.
L’emozione della fine di Noi e la bellezza del personaggio di Mimmo
“Siamo molto emozionati tutti quanti di essere arrivati alla fine!”: con queste parole Timothy Martin (Mimmo) commenta l’epilogo di Noi in tv. Nell’adattamento italiano di This Is Us lui interpreta Mimmo, il padre biologico di Daniele, che ha in William il corrispettivo nella serie originale. Cosa di William ritroviamo nel personaggio così delicato di Mimmo? “Tantissime cose” spiega l’attore. Oltre all’essenza di artista – condivisa dallo stesso interprete – anche il “modo di vivere la vita con tanta sincerità, con tanta onestà. Credo che questa sia la bellezza di questo personaggio”.
Gli ostacoli per interpretare Mimmo che Timothy Martin ha affrontato e superato
Per vestire i panni di Mimmo in Noi, come ripercorriamo in questa intervista a Timothy Martin, c’è stata una preparazione un po’ difficoltosa. All’interprete è stato chiesto di dimagrire molto e, dopo le riprese, ha sofferto di pancreatite. Nonostante il percorso arduo, ne è valsa la pena. A fronte della dieta “incredibile con questo nutrizionista bravissimo” che ha portato avanti per nove mesi, poi l’attore ha pensato di festeggiare la fine delle riprese. “Mi sono messo a mangiare all’improvviso come mangiavo prima”, racconta e lì è stato il suo errore. Il fisico non era più abituato. Quindi, il consiglio a chiunque stia affrontando una qualunque sfida è di andare “piano piano”, passo dopo passo.
Il significato profondo del viaggio di Mimmo e Daniele a Napoli
Daniele accompagna Mimmo alla fine della prima stagione in un viaggio a Napoli, nella sua città natale, che è di per sé molto emozionante. C’è, però, un significato che va oltre le scene che vediamo nella fiction. Pensando a quei passaggi in Noi, in questa intervista Timothy Martin spiega che “è un momento in cui io sto con mio figlio e so benissimo che sarebbe [stato] l’ultimo momento nella mia vita, perché sappiamo che Mimmo alla fine non torna più a Milano. Quindi questo è un viaggio in cui dico ‘addio’ a mio figlio, ma lo dico a modo mio.”
Non è mai facile dire “addio”, ma Mimmo ha una forza incredibile nel decidere il modo in cui farlo: “in bellezza e facendogli conoscere anche i suoi parenti, la vita mia, dove sono nato dove sono stato.” Parallelamente al commiato del personaggio, c’è anche quello dell’attore: “Anche per me personalmente è stato comunque un momento con cui chiudere le riprese […] con Livio [Kone]: un attore che ho conosciuto in queste circostanze ed è stato un bel viaggio proprio insieme, da due attori neri in Italia.”
A proposito di viaggi e della lontananza da casa, Timothy Martin porta nel cuore la sua città natale: York in Pennsylvania. Non ci torna da due anni, tra lavoro, Covid e altre problematiche. “Non vedo l’ora di tornare!”, ammette perché conferisce a quel luogo un ruolo fondamentale della sua esistenza.
Il messaggio di Mimmo: l’importanza del perdono e della soluzione dei conflitti
Mimmo non torna più a Milano perché muore alla fine della prima stagione. Che cosa lascia, a suo figlio, agli altri personaggi che l’hanno conosciuto nella fiction e a noi spettatori di Noi? In questa intervista Timothy Martin, con grande semplicità, spiega: “Vorrei che si capisca che lui è una persona che ha fatto il suo percorso. Alla fine ha fatto pace con tutte le cose che non sono andate bene, soprattutto l’inizio della della sua vita (in gioventù, i problemi con la droga), però muore – in un certo senso – serenamente.”
Con un’esistenza tormentata ci dà la conferma che “nella vita è importante lasciare la pace agli altri, di perdonare, perdonare se stessi e anche gli altri.”
Il bilancio di Noi, una serie estremamente coraggiosa
Noi è una fiction molto chiacchierata, nel senso che è amata da tanti, è criticata da altri che continuano a paragonarla a This Is Us. Timothy Martin crede “che gli attori, la Rai, anche il regista con molta sincerità abbiano tentato di portare qualcosa di diverso in Italia: un messaggio sociale che non c’è mai stato qui, in questo contesto, per la tv su Rai 1. So che per loro non è stato facile raccontare questa storia all’italiana. Ci hanno creduto proprio con tutto il cuore, sperando che possa essere capito in Italia perché ci sono dei temi sociali che, comunque sia, magari non sembrano temi sociali italiani, però invece lo sono.”
Ci porta l’esempio di un ragazzino di quattordici anni che, meravigliato dopo la seconda puntata della fiction, incontratolo sulle scale, lo ha ringraziato con tutto il cuore. Per la prima volta quel bambino nero, adottato proprio come Daniele, si è rivisto in tv, in prima serata su Rai 1. Questo sincero “grazie”, rivela Timothy Martin, “è valso tutto il lavoro che ho fatto su questa fiction”.
Non è facile entrare nell’ottica di un possibile paragone con un prodotto straniero che ha avuto un grande successo, quindi Noi è stato davvero un atto di coraggio che va premiato a prescindere dal fatto che poi, in realtà, sia una serie stupenda per i messaggi che veicola, per cui se ci fossero più fiction così forse avremmo anche più spunti dalla serialità per migliorarci. Intanto portiamo a casa il meraviglioso esempio di Mimmo che resterà nei nostri cuori.
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