Per Elisa – Il caso Claps: intervista a Rosa Diletta Rossi (Irene Nardiello)
Per Elisa – Il caso Claps è una serie che ricostruisce uno dei più tremendi casi di cronaca nera recenti: gli assassini di Elisa Claps e Heather Barnett. Dal 24 ottobre 2023 debutta su Rai 1 in prima visione. Per scoprire di più su Per Elisa – Il caso Claps, ecco l’intervista a Rosa Diletta Rossi, che interpreta Irene Nardiello. È la fidanzata, poi moglie di Gildo Claps, il fratello maggiore di Elisa.
Trovi il video con l’intervista completa a Rosa Diletta Rossi (Irene Nardiello) all’inizio di questo articolo.
Quello con la vera Irene è stato un “incontro incredibile”, che ancora Rosa Diletta Rossi porta dentro di sé
Parlando di Per Elisa – Il caso Claps, in questa intervista a Rosa Diletta Rossi, indaghiamo su come abbia approcciato il personaggio che interpreta. Si tratta di Irene Nardiello, prima – fidanzata e – poi – moglie di Gildo Claps, che è il fratello maggiore di Elisa. La consulenza della famiglia Claps nel preparare questo personaggio è stata fondamentale ma in un secondo momento. “Il primo approccio con il personaggio di Irene – in realtà – è avvenuto semplicemente tramite la sceneggiatura, perché poi Irene è sempre stata molto silenziosa, molto discreta. È una donna che non abbiamo mai visto e non abbiamo mai conosciuto in questa faccenda.” Così comincia il racconto di questo percorso l’attrice. Inizia a “a sviluppare qualche idea anche con Gianmarco Saurino, che interpreta Gildo. Abbiamo cominciato a costruire – insomma, piano piano – un legame che fosse forte; perché abbiamo pensato: ‘Questi due si conoscono da tanto tempo. Veramente hanno condiviso una vita’”.
La seconda fase è quella dell’incontro vero e proprio. “Poi è arrivato l’incontro con Irene, Irene vera. È stato un incontro incredibile, che ancora porto dentro di me. Con Irene si è stabilita una bella amicizia. Quindi, nonostante il personaggio lo avessi un po’ impostato, non so in quale modo magico un po’ la mia idea e quello che ho conosciuto di lei si sono incastrati: in alcuni momenti quasi in maniera simbiotica”, spiega.
A prescindere dalla sua interpretazione in Per Elisa – Il caso Claps, in questa intervista Rosa Diletta Rossi di dice “molto molto grata di aver dato la possibilità di dare un volto a questa donna perché è una protagonista di questa storia tanto quanto lo sono gli altri. Ha seguito Gildo e la famiglia Claps in ogni passaggio di questa tristissima vicenda. Soprattutto si è fatta carico di una storia che non è la sua. Quindi, sono entrata un po’ in punta di piedi. È stato davvero un lavoro emozionante. Quando la finzione e la realtà coincidono si può dire che questo lavoro diventa qualcosa di più”.
Cosa è auspicabile che ci insegni questa tristissima vicenda
Irene è un’insegnante. Le generazioni che non hanno vissuto questo caso di cronaca “dal vivo” perché non erano ancora nate cosa potrebbero apprendere grazie alla serie? Qual è il lascito di Per Elisa – Il caso Claps? In questa intervista Rosa Diletta Rossi è molto schietta: “Di non voltarsi dall’altra parte, di guardare, di ascoltare quello che accade intorno a loro e – soprattutto – di dare voce a queste storie, di non fare in modo che queste cose cadano nel dimenticatoio. Quindi, di assumersi sempre la responsabilità di fatti tragici e di essere solidali, di fare gruppo, di non lasciarsi soli. Questa è una delle cose più importanti di questa tristissima vicenda perché poi, per quanto il colpevole sia uno, in qualche modo lo è un po’ tutta la comunità, che non ha reagito; la comunità che non ha voluto vedere, che ha fatto finta che questa cosa non sia mai esistita. Allora, se quella comunità fosse stata più solidale probabilmente certe cose, certe verità sarebbero emerse in maniera più tempestiva”.
Da Annamaria Franzoni a Giorgiana Masi: altri casi di cronaca che meriterebbero un approfondimento
Oltre a Per Elisa – Il caso Claps, in questa intervista a Rosa Diletta Rossi, le chiediamo se ci sia qualche altro caso di cronaca – non necessariamente nera – che le piacerebbe vedere riadattato, un giorno, per il piccolo schermo e a cui le piacerebbe eventualmente partecipare. “Ce ne sono tanti” replica l’attrice. “Uno su tutti è il caso di Annamaria Franzoni, per esempio: il delitto di Cogne, una storia tragica e piena di punti oscuri. Insomma, questa storia mi fa molto pensare a Medea. Quindi, ci vedo una drammaturgia – a tratti – inquieta, però molto interessante” continua. Non è il solo caso che le viene in mente. “Un’altra storia è quella di Giorgiana Masi, la ragazza che è stata tristemente colpita da un proiettile nel maggio del 1977 durante una manifestazione di studenti. Quelli erano anni importanti della lotta studentesca e non si è mai saputo da dove provenisse, chi sia stato a sparare. È rimasta anche quella una storia un po’ nel vuoto, una storia che andrebbe ancora indagata, che potrebbe avere dei risvolti interessanti.”
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