Pezzi Unici va in onda da domenica 17 novembre su Rai 1 in prima serata. Si tratta di un racconto di formazione con una trama gialla ambientato nelle botteghe artigianali di Firenze.
“Una particolare qualità di questo progetto è come un grande serbatoio in cui lo spettatore infila la mano e trova qualcosa che lo riguarda – se nella sua condizione di padre, figlio, o di lavoratore; se la sua condizione ha bisogno di avere una risposta in questo film la trova” ha raccontato Sergio Castellitto durante la conferenza stampa tenutasi martedì 12 novembre all’Antico Setificio di Firenze. “E’ questa la vera eccellenza. Sono silhouette, sono personaggi costruiti che corrispondono all’umanità nella quale lo spettatore potrà riconoscersi: senza questo non c’è il successo”.
La vicenda di Vanni Bandinelli, interpretato da Sergio Castellitto, è quella di un uomo che offre un’occasione di riscatto a cinque ragazzi caratterialmente difficili e al contempo la darà anche a sé stesso: “Sono questi cinque ragazzi che insegneranno a lui una possibilità di relazioni umane e di chiarimenti interiori che forse lui aveva completamente dimenticato”.
“Perdere un figlio non significa non averlo più ma averlo per tutta la vita nella forma del dolore, della mancanza, del vuoto” racconta Sergio Castellitto nel commentare il suo Vanni, tagliato da un dolore indicibile. “Questi cinque ragazzi sono in qualche modo dei fantasmi. L’indagine è un pretesto, la vera domanda inconscia che quest’uomo si fa è ‘dove ho sbagliato, dove ho mancato?’”.
Seppur Vanni sia un artigiano dal talento notevole, dal punto di vista umano può essere considerato “In un certo senso un fallito, e la condizione di fallito è la condizione ideale per costruire dei personaggi magnifici” ha aggiunto Castellitto.
Costruire un personaggio. Ci sono delle analogie tra il mestiere delle botteghe e quello sul palcoscenico? Castellitto non ha dubbi: “L’attore è un artigiano. L’attore costruisce tramite strumenti, scalpelli, sguardi, battute, invenzioni lì per lì – racconta una storia tramite la sua recitazione. La condizione [di attore] non è così lontana da quella dell’artigiano”.
Il progetto Pezzi Unici costituisce una vera e propria novità creativa, secondo l’interprete di Vanni: “Viviamo in un’epoca così inodore, il gesto che facciamo di più è sfiorare gli schermi – non tocchiamo più, non stringiamo più, eppure le mani quante cose si possono fare tante cose. Vanni è un uomo che tocca e che si farà toccare in qualche modo da quel dolore da cui si era anestetizzato attraverso la finzione del voler sapere la verità. La sua funzione è quella di incontrare altri esseri umani.”
Elisabetta Panzi dice
Siete tutti quanti grandissimi e meravigliosi attori .. Bravissimi gli autori il regista e tutti coloro che lavorano in questa toccante M meravigliosa storia.bravissimi