Prova A Sfidarmi Come Finisce?
Prova A Sfidarmi come finisce la serie disponibile su Netflix da venerdì 20 marzo? Il thriller in dieci episodi tratto dal romanzo Dare Me di Megan Abbott si conclude con più domande che risposte, ma anche con una certezza: la storia di Hanlon, Colette e Beth è ben lungi dall’essere conclusa.
Come è morto Will davvero?
Il mistero della prima stagione ruota attorno alla morte del Sergente Will Mosley (Zach Roerig), il recruiter della Marina che aveva intrapreso una relazione extraconiugale con la coach Colette (Willa Fitzgerald).
Nell’episodio finale della prima stagione scopriamo che Will non si è suicidato come inizialmente si sospettava, ma il verbale della polizia indica che a seguito dell’autopsia effettuata, il caso è considerato omicidio. La traiettoria del proiettile fatale e la mancanza di tracce di polvere da sparo sulle sue mani hanno sollevato dubbi sul fatto che Will si possa essere tolto la vita. Chi è coinvolto nella morte di Will?
Il caporale Kurtz (Chris Zylka) è stato convocato dalla polizia per un interrogatorio: il subordinato di Will risulta l’indiziato principale sulla base del video reperito dalla telecamera a circuito chiuso che ha ripreso la sua colluttazione con Will. È stato Kurtz a uccidere il Sergente?
Tutte le strade portano a Colette… e a suo marito Matt (Rob Heaps). La rivelazione più sconvolgente del finale di stagione di Prova A Sfidarmi riguarda il coinvolgimento di Matt nelle circostanze che hanno condotto alla morte di Will. Il project manager della Eagle Investments sa ben più di quello che lascia intendere riguardo a chi ha ucciso l’amante di sua moglie.
Quando Colette telefonò a Hanlon (Herizen Guardiola) dall’appartamento di Will a seguito della telefonata della coach in preda al panico, gli indizi che quest’ultima non stesse dicendo la verità erano molteplici.
La versione di Colette sosteneva che Will non riusciva ad accettare la fine della loro relazione, e che le avesse mandato una serie di messaggi disperati nei quali le diceva di non poter più vivere senza di lei. Quando Colette acconsentì ad andare a casa di Will per parlargli era ormai troppo tardi: il suo ex amante era già morto. Perché coinvolgere Hanlon in tutto questo?
Hanlon è diventata a tutti gli effetti complice di Colette, scegliendo di credere a quella versione dei fatti piuttosto campata in aria. Inavvertitamente è Beth (Marlo Kelly), la migliore amica scalzata dall’arrivo di Colette e ormai in rotta con Addy, a mettere la pulce nell’orecchio a Hanlon. “Ti conviene indossare il tuo braccialetto hamsa oggi”, riferendosi al portafortuna dal quale non si separava mai.
Il suo braccialetto hamsa: lo stesso che Beth le aveva regalato, e che Addy a sua volta aveva regalato a Colette. Quel braccialetto è stato rinvenuto nella scena del crimine. Questo particolare non è sfuggito né a Beth né alla madre di Hanlon, Faith (Amanda Brugel), agente di polizia. Eppure entrambe, come Addy, scelgono di accantonare quell’elemento per non credere che la persona più vicina a loro possa rivelarsi un mostro.
Nonostante sia Beth che Faith siano consapevoli che Hanlon non stia dicendo tutta la verità, entrambe continuano a tentare di proteggerla, in primis da sé stessa. La poliziotta è consapevole che sua figlia ha smarrito le proprie scarpe da cheerleader, lo stesso tipo di calzature che hanno camminato nella pozza di sangue di Will per poi lasciare un orma sul tappeto.
Un mostro come Colette? E che fine ha fatto la telecamera a circuito chiuso che è stata inquadrata mentre Hanlon e Colette si muovevano furtive a seguito della morte di Will? Se il video della rissa tra Kurtz e Will è stato recuperato, non c’è motivo per cui non possa spuntare anche quello che ritrae le due complici in circostanze sospette.
La vittoria di quella sera cede il passo allo scontro finale tra Beth, che implora la sua (ormai ex?) migliore amica di liberarsi dal gioco di Colette, e Hanlon, che non sa più come giustificare a sé stessa e agli altri l’intricata rete di bugie che ha imbastito per proteggere la coach.
Fu Colette, i cui capelli quella notte erano bagnati, a consegnare a Hanlon una busta di plastica contenente le tracce della coach a casa di Will: un paio di mutandine, una sigaretta mezza consumata e i suoi capelli tolti da una spazzola.
Nemmeno quando Addy cerca un confronto da Colette, ovvero da colei che l’ha condotta nella tana del lupo, le risposte giungono. Un muro di omertà che non saprà proteggerla quando quel castello di carte cederà.
Prova A Sfidarmi come finisce? La prima stagione si conclude con Colette e Matt che ribaltano la loro camera da letto alla disperata ricerca del braccialetto hasma, nella speranza di potersi scagionare. In mano alle autorità, quella prova inchioderebbe i coniugi French e confermerebbe la loro colpevolezza nell’omicidio del Sergente.
Com’è possibile che Matt sia non soltanto al corrente della situazione, ma complice di Colette? Hanlon non è l’unica alla quale la coach si è rivolta, questo è chiaro.
È se Matt fosse stato consapevole della relazione extraconiugale della moglie, e che fosse intervenuto per interromperla ma un raptus di follia abbia preso il sopravvento? Oppure il sangue di Will è soltanto sulle mani di Colette, la quale si è rivolta in un secondo momento al marito per coprire le proprie tracce? Per scoprirlo bisogna aspettare una (non ancora confermata) seconda stagione.
Ferita, umiliata e vulnerabile, Hanlon si sente abbandonata da tutti, tradita dal suo mito e prossima a diventarne il capro espiatorio. Negli istanti finali la vediamo emergere dal lato della strada, di notte: cammina, sgomenta, mentre il suo monologo interiore le impone di attenersi alla disciplina ferrea che le è stata impartita dal cheerleading:
Non fidarti del tuo cuore, non fidarti di nessuno. Sii forte. Controlla i tuoi sentimenti. Combatti fino alla fine.
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