Quicksand: sospesi in un amore fatale
La serie in sei episodi è tratta dal romanzo svedese Störst av allt di Malin Persson Giolito. Ricorrendo ai flashback per raccontare i nove mesi antecedenti al processo che vede Maja Norberg (Hanna Ardéhn) accusata di pluriomicidio, Quicksand sofferma il proprio sguardo sul nesso tra l’amore e la violenza, tra la passione e la co-dipendenza. Al centro due ragazzi in procinto di compiere diciotto anni e concludere gli studi al liceo. Entrambi residenti a Djursholm, agiato quartiere di Stoccolma, Maja e Sebastian Fagerman (Felix Sandman) si lasciano travolgere da un amore che li consuma.
L’idillio estivo si protrae anche in autunno, e Sebastian è al fianco di Maja nel nuovo semestre. Il primo grande amore di Maja diventa presto soffocante: in lei cresce il senso di responsabilità di Sebastian, che si rivela sempre più instabile e in balia dei problemi mentali alimentati da droghe e alcol. La ragazza non riesce a liberarsi dalla sua morsa: a niente servono i tentativi di coinvolgere Claes (Reuben Sallmander), padre assente e violento con Sebastian. La famiglia di Maja osserva impotente la figlia diventare una proprietà di Sebastian, che si spingerà fino all’atto più spregevole per privarla di ogni tipo di umanità.
L’epilogo della serie costituisce anche la scena iniziale: la sparatoria nella classe del liceo di Maja e Sebastian, nella quale quest’ultimo perde la vita. Il dubbio che accompagna lo spettatore nel corso dei sei episodi riguarda Maja: quanto e cosa sapeva del folle piano di Sebastian? Fino a che punto la giovane era sua complice? Tra un’opinione pubblica spaccata tra garantisti e colpevolisti, i media che la dipingono come un’arrivista interessata solo alle ricchezze dei Fagerman, la famiglia più ricca di Svezia, Maja elabora quanto le è accaduto nel totale isolamento previsto dalla sua custodia cautelare. Il verdetto giungerà nel sesto episodio, ma poco importa: non sono le sbarre di una cella a spaventare Maja, ma l’inferno che porta dentro di sé.
Una serie con protagonisti adolescenti che non ha nulla a che vedere con i più recenti teen drama targati Netflix, l’esistenzialistica Baby e la liberatoria Sex Education, Quicksand associa le atmosfere del noir scandinavo ad un soffocante thriller ambientato in una gabbia dorata.
Abbiamo intervistato i due attori protagonisti, Hanna Ardéhn e Felix Sandman, per scoprire Quicksand attraverso la loro esperienza.
Hanna e Felix, come siete diventati Maja e Sebastian?
Hanna Ardéhn: “ho sostenuto diverse audizioni in realtà. La prima ancora che fosse scelto il regista: mi diedero risposta dopo un po’ e pensavo di non avere avuto la parte. Col regista (Per-Olav Sørensen, ndr) ho sostenuto diversi provini, e infine il ruolo fu mio – è stato un processo molto lungo. Perché ho scelto questa parte? Perché Maja è un personaggio molto complesso e per i temi esplorati nel corso della sua storia. Lei mostra un’ampia varietà di emozioni e affronta così tante avversità che trovavo interessante l’opportunità di interpretarla: sarebbe stata una sfida, ma anche molto bello”.
Felix Sandman: “appresi della serie da Maggie [Widstrand, responsabile del casting della serie], che stava reclutando persone per il cast. Lei voleva che sostenessi un provino per la parte [di Sebastian, ndr]. La mia audizione fu con Hanna perché era già stata scritturata: fu davanti al regista, mi diedero la parte e una settimana dopo avevamo iniziato le riprese. È successo tutto molto in fretta”.
Prime impressioni: vi conoscevate già?
Hanna Ardéhn: “non ci conoscevamo [prima di Quicksand], ci siamo incontrati durante i casting. La mia prima impressione di Felix è stata quella di una persona davvero carina, e penso che quella prima impressione sia stata azzeccata. [Felix] è davvero una bella persona”.
Felix Sandman: “la mia prima impressione di Hanna è che fosse davvero brava e sentivo di avere una sfida davanti a me: la sua bravura nella recitazione era davvero notevole. Quando abbiamo iniziato a passare del tempo insieme ho scoperto una persona interessante e una buona amica”.
Avete letto il libro da cui è tratta la serie?
Hanna Ardéhn: “Ho letto il libro [Störst av allt, ndr] dopo un incontro con il regista: mi disse ‘farai un altro provino la settimana prossima’ e voleva che io lo leggessi. Lo comprai sulla strada del ritorno e lo lessi tutto in una volta. Ero così felice di sostenere un’audizione per quella parte perché adesso conoscevo il personaggio e la sua storia. Trovavo molto interessante scoprire come avrebbero reso nella sceneggiatura tutti i pensieri di Maja”.
Felix Sandman: “Soltanto dopo aver ottenuto la parte ho letto il libro: ma mi piaceva che parlasse di temi così importanti. Ero molto felice [di esserne parte, ndr]”.
Hanna, secondo te Maja merita una redenzione e se sì, perché?
Hanna Ardéhn: “Penso che tutti abbiano diritto ad una seconda possibilità perché credo che chiunque possa cambiare. Voglio credere nell’abilità innata delle persone di cambiare percorso nella vita. Solo perché si è scelta una strada infelice non significa che dovrà essere quella fino alla fine. Penso che si possa voltare pagina e trovare una nuova vita anche dopo ciò che è successo [a Maja, ndr] nella storia. Maja merita una seconda occasione di vita e un altro percorso, uno più sano e che spero conduca a una maggiore felicità nella sua vita”.
Felix, che lavoro hai svolto per comprendere il tuo personaggio?
Felix Sandman: “Sebastian è un personaggio molto complesso, dal punto di vista narrativo è molto interessante: ne passa così tante. [Sebastian, ndr] ha tutto: soldi, reputazione – eppure si sente molto solo, come se non avesse niente. Ho trovato molto interessante vedere una persona che apparentemente ha tutto in realtà non abbia niente. Ho trovato difficile immedesimarmi nel personaggio e capire Sebastian, il suo vissuto emotivo è come stare sulle montagne russe, con l’oscurità alla fine. È senz’altro un viaggio interessante. Quando guarderete la serie e vedete cosa è successo a Sebastian e Maja, a Sebastian e suo padre, capirete il perché Sebastian fa ciò che fa”.
Com’era l’atmosfera sul set durante le riprese?
Hanna Ardéhn: “tutti coloro che sono coinvolti in questa serie sono persone davvero meravigliose, abbiamo legato molto e ci piaceva passare del tempo insieme – questo mi ha consentito di conoscerle in maniera molto più profonda. Le riprese sono state un’esperienza molto intensa, ci ha portato a prenderci cura gli uni degli altri. Considero mie amiche tutte le persone coinvolte”.
Felix Sandman: “è stata come una seconda famiglia, tutti erano gentili con gli altri e si assicuravamo che stessero sempre bene. È stato davvero bello: quando dovevamo girare scene più cupe o difficili c’era un atmosfera di rispetto sul set. Alcuni giorni erano molto più silenziosi perché tutti percepivano il peso della scena, e penso che questo sia importante. Tutti comprendevano l’intera storia e il suo peso”.
Quicksand può essere paragonato ad altre serie Netflix come Tredici e Élite: per voi cosa lo rende unico?
Hanna Ardéhn: “Tredici è orientato verso un pubblico più adolescenziale. Sebbene in [Quicksand] ci siano adolescenti, la serie è più una storia per tutti, tutti possono identificarsi nei temi della storia. Si tratta di un noir nordico che presenta un’oscurità che lo rende diverso da Élite e Tredici”.
Felix Sandman: “è una serie svedese originale Netflix e penso che anche la storia sia davvero originale”.
Se Quicksand fosse rinnovata per la stagione 2, come vorreste vedere i vostri personaggi evolversi?
Felix Sandman: “Non ne ho idea, non so se ci sarà una stagione due e non saprei proprio”.
Hanna Ardéhn: “Non so né dove potrebbe andare una stagione due né tantomeno se ci sarà, ma se Maja ne sarà parte immagino che racconterebbe come è la vita dopo questo evento, il processo e tutto il resto – affrontare quello che è accaduto. Penso che questo è il punto a cui si troverebbe Maja, che mi auguro trovare una vita dopo tutto questo, una vita migliore per lei e una strada migliore. Non so nulla riguardo ad una seconda stagione”.
Quando non siete sul set, a quali attività vi dedicate?
Hanna Ardéhn: “Attualmente sto studiando per diventare psicologa, al di fuori della recitazione. Quando sono sul set sto studiando: ho sempre amato i film e le serie televisive, e sono felice di poter combinare le due cose [con Quicksand, ndr]. Amo la psicologia e la recitazione”.
Felix Sandman: “Quicksand a dire la verità è il mio primo ruolo principale come attore, il mio primo amore è la musica. Scrivo canzoni e canto, direi che il mio genere è Pop ma sono presenti influenze da diversi generi. Si tratta di qualcosa a cui mi dedico dall’età di quattordici anni, è sempre stato il mio sogno. In passato ero parte di un gruppo [la boy-band FO&O, ndr] ma adesso sono solista”.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Hanna Ardéhn: “Attualmente non ne ho nessuno – per me ci sono Quicksand e lo studio”.
Felix Sandman: “Per quanto mi riguarda, la pubblicazione di nuova musica e sarò anche nel cast di un’altra serie Netflix norvegese in uscita, ma non so ancora molto. Si intitola Home For Christmas”.
Intervista realizzata con la collaborazione di Federica Pogliani
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