Ruby Barker ha svelato perché Marina Thompson non tornerà più in Bridgerton
Ruby Parkert ha interpretato Marina Thompson nelle prime due stagioni di Bridgerton. Parlando con Digital Spy, in occasione della promozione di Breaking Through with Zeze Mills, l’attrice ha detto che “probabilmente lei non tornerà più in Bridgerton per la terza stagione e oltre”. Le motivazioni sono due. “In primis, non dipende da me il mio ritorno in Bridgerton. E seconda cosa, quando ho fatto la serie ho avuto una crisi di salute mentale. Mentre vivevo l’esperienza più straordinaria della mia vita, a livello professionale, la mia salute peggiorava di giorno in giorno”. Racconta l’attrice.
“Non si trattava di un attacco d’ansia gestibile, depressione o qualcosa di simile. Ero seriamente malata e non potevo farcela a sostenere tutto. Ed è per questo motivo principalmente che non sarei tornata a fare Bridgerton. Inoltre, Marina, il mio personaggio, lotta anche lei con la salute mentale nel suo arco narrativo. Da come è andata avanti la sua storia e la mia, dubito fortemente che i produttori, gli autori della serie mi chiameranno per tornare ad interpretare Marina”.
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In fin dei conti, Barker si ritiene soddisfatta del suo percorso e di come ne sia uscita da questa brutta situazione. “Si tratta di una storia agrodolce, perché per me non è tutto balli da sala e abiti colorati, ma il lato positivo è che sono contenta di avercela fatta e di essere andata oltre. Sto molto meglio ora. Sono molto più comprensiva, consapevole e cosciente a livello mentale. Questo è il mio obiettivo principale”.
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L’attrice ha continuato spiegando che ora lavora molto nel settore della salute mentale e considera questo il suo obiettivo principale al giorno d’oggi. “Lavoro con Wellbeing in the Arts, che è un ente di beneficenza per la salute mentale degli attori, e fornisce servizi gratuiti per quanto riguarda la loro salute mentale. Molti attori non sanno che questo genere di cose è disponibile”.
“Sono anche un ambasciatrice di Mind. Attualmente stiamo conducendo una campagna per esercitare pressione sul governo affinché innalzi lo standard dei reparti psichiatrici del servizio sanitario nazionale in questo paese [Regno Unito]. È una cosa completamente diversa, ma le condizioni in cui verte il servizio è terribile, in particolare per le persone di colore. Ed è così da anni”.
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