La seconda stagione di Sandro è disponibile su Dplay.com a partire dal 20 marzo. La web-serie è ideata e scritta da Il Terzo Segreto di Satira, collettivo di video-maker attivo dal 2011 e composto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Davide Rossi, Andrea Fadenti e Andrea Mazzarella. Sei episodi inediti per raccontare la vecchia nuova vita di Sandro dopo la svolta buona giunta alla fine della prima stagione. Abbiamo incontrato i cinque autori della serie (e la loro simpatica mascotte Tito) per scoprire i segreti di Sandro: dagli esordi alle sfide di una seconda stagione inaspettata, ecco cosa ci hanno raccontato!
Sandro, le origini: dall’idea alla serie
La prima stagione ha debuttato il 28 novembre 2017 su Dplay. La storia è quella di Sandro (Massimiliano Loizzi), che all’alba dei 35 anni si ritrova piantato dalla moglie, affossato da un capo che non lo stima e senza alcuna speranza di riscatto personale e sociale. In suo aiuto giunge lo Storyteller (Francesco Mandelli), un personaggio frutto della sua immaginazione che solo Sandro è in grado di vedere. Tra “cit.” più o meno colte e bicchieri di latte di soia, Sandro impara a (fingere di) essere un vincente.
Da dove nasce l’idea per la serie? In principio Sandro era stato concepito come un video a sé stante analogo alle produzioni del collettivo distribuite su Youtube, il cui stile consiste nel “raccontare l’ambito politico attraverso metafore o trasposizioni in contesti di vita quotidiana”, come ci ha spiegato Pietro Belfiore. “La prima volta che abbiamo iniziato a parlare di Sandro è stato due anni e mezzo fa”. A catturare la loro curiosità il fenomeno dello storytelling, particolarmente in voga presso l’allora classe politica dirigente e sintetizzato nel motto dello Storyteller interpretato da Francesco Mandelli: “romanzare, omettere, emozionare”.
Non soltanto attualità politica: le radici di Sandro sono anche nel cinema. “Avevamo questo riferimento di Provaci Ancora Sam!, il film con Woody Allen”, racconta Belfiore. Nella pellicola del 1972, lo sfortunato protagonista Sam (Woody Allen), critico cinematografico alle prese con il divorzio, imparerà a cavarsela nella vita grazie alle apparizioni del suo idolo Humphrey Bogart (Jerry Lacy). “Da lì abbiamo provato a sviluppare l’idea riadattandola al contesto italiano e ai temi su cui lavoriamo di solito”. Nel progetto vengono subito coinvolti Massimiliano Loizzi, col quale Il Terzo Segreto aveva già lavorato in passato, e Francesco Mandelli, che figura i protagonisti del loro brillante film Si Muore Tutti Democristiani, distribuito nelle sale italiane lo scorso anno.
Dopo aver lavorato al lungometraggio, nasce la voglia e la curiosità di sperimentare nuovi formati. Giunge a Il Terzo Segreto di Satira la proposta di sviluppare l’idea di Sandro come formato seriale, coniugandolo con la sensibilità coltivata sul Web: “Siamo rimasti vicini al nostro mondo con puntate brevi, otto da sei minuti l’una, per rimanere nel nostro ambito produttivo” ha raccontato Pietro Belfiore. Nell’arco dei primi otto episodi lo Storyteller rimette in sesto Sandro al punto che sarà l’allievo a superare il maestro. “Abbiamo deciso in fase di scrittura che Sandro sarebbe diventato talmente figo e talmente vincente da diventare infame e quindi licenziare il suo Storyteller e il suo migliore amico” ha commentato Pietro Belfiore.
Sandro stagione 2: alla scoperta di un nuovo mondo
La prima stagione di Sandro piace e convince Discovery Italia a commissionarne una seconda a pochi mesi dal debutto. La sfida è quella di replicare il meccanismo narrativo senza ripetersi. Rispetto a quello della prima stagione, il clima politico è cambiato: con esso emerge un nuovo storytelling completamente diverso e assimilabile “alla retorica salviniana”. Slogan stringati, efficaci e lapidari, accantonando le perifrasi suggestive e gli inglesismi accattivanti. “Abbiamo deciso così di ribaltare il metodo:da romanzare, omettere, emozionare si passa a semplificare, colpire, vincere”.
Come si può mettere in satira una comunicazione politica così efficace e immediata? Si comincia ampliando il mondo narrativo di Sandro, che nella prima stagione era incentrato principalmente su due personaggi e ambientazioni. Davide Bonacina ci racconta: “Ci siamo divertiti in fase di scrittura ad allargare il mondo”: il risultato sono sei puntate da dieci minuti: “aggiungere quattro minuti al minutaggio dà maggiore respiro a ogni puntate e ci si avvicina alla durata di una puntata televisiva di una sit-com come Boris o Scrubs”.
Più tempo e più spazio per approfondire i personaggi, ma soprattutto per introdurne di nuovi. Quello interpretato da Mandelli non è l’unico Storyteller al mondo: nella seconda stagione a lui si contrappone la ‘Storyteller del cambiamento’ interpretata da Brenda Lodigiani, attrice che aveva preso parte a Si Muore Tutti Democristiani. Altro nuovo ingresso nel cast è Francesco Brandi che interpreta il rivale di Sandro. Sulla scelta di ampliare il mondo di Sandro, Davide Rossi aggiunge: “Ha dato respiro alla narrazione e siamo contenti del risultato raggiunto”.
Sandro stagione 3: ci sarà un terzo capitolo?
Nel finale della stagione 2, Sandro sventa il tentativo di sabotaggio ordito da Francesco e dalla sua Storyteller risollevando le sorti dei dipendenti della Fadec a spese di Miriam (Martina De Santis), sacrificata come capro espiatorio. “Lasciare un finale aperto aiuta sempre” ci risponde Pietro Belfiore alla nostra domanda sull’atto finale di quella che possiamo immaginare come la trilogia di Sandro, ma subito aggiunge che una terza stagione non è ancora stata immaginata.
In merito alla possibilità di realizzare altri nuovi episodi, Davide Rossi ammette: “ci piacerebbe. Questa idea è nata da un video singolo inizialmente. Non era prevista la prima stagione, non era prevista la seconda, non è prevista la terza: detto questo, la prima e la seconda sono state realizzate, quindi… ”.
Il Terzo Segreto Di Satira dopo Sandro: il futuro tra sfide e progetti
Dopo la scommessa di Sandro, cosa bolle nella pentola de Il Terzo Segreto Di Satira? “Un programma televisivo, un secondo film e una serie: stiamo cercando di portare avanti tutti e tre i progetti” ci racconta Andrea Fadenti. “Si tratta di una serie più complessa di Sandro, che non si potrebbe girare in dieci giorni”.
Davide Bonacina ci spiega la strategia: “Nel medio termine vogliamo provare a dedicarci a progetti sempre più complessi a livello tecnico e di durata, dal respiro più ampio e consistente. Questi per noi sono i passi successivi di crescita. Ci piacerebbe realizzare una serie effettiva comica da 24 minuti a puntata e proseguire con altri film, e continuare con i nostri video”. Incuriositi dal soggetto di questi nuovi progetti, abbiamo cercato di saperne di più ma Davide Rossi non si sbilancia: “Sono abbozzati. In questo momento siamo in una fase in cui potrebbero cambiare ancora molte cose. Sono progetti più a lungo termine e speriamo di lavorare presto su uno dei tre in maniera decisa per l’anno prossimo. Se c’è già un partner? Siamo alla ricerca”.
Prodotta da Niente TV e realizzata da Ramaya Productions con la supervisione di Zerostories per Discovery Italia, la seconda stagione di Sandro arriva su Dplay a partire da mercoledì 20 marzo: la stagione 1 è già disponibile per lo streaming sempre su Dplay.
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