Creata da: Howard Gordon, Alex Gansa
Prodotta da: Alex Gansa, Howard Gordon, Gideon Raff, Michael Cuesta, Avi Nir, Ran Telem, Henry Bromell, Alexander Cary, Chip Johannessen, Meredith Stiehm, Lesli Linka Glatter, Patrick Harbinson, Michael Klick, Claire Danes, Ron Nyswaner, Debora Cahn
Nazionalità: Stati Uniti d'America
Casa di produzione: Teakwood Lane Productions, Cherry Pie Productions, Keshet Media Group, Fox 21 Television Studios
Homeland rappresenta uno dei prodotti di maggior successo nella contemporaneità seriale, beneficiando di un'intricata struttura geopolitica letta con gli occhi di un'antieroina di eccezione, interpretata da Claire Danes. La protagonista - affetta da disturbo bipolare - è forse proprio per il suo male deficitario l'unica in grado di muoversi abilmente all'interno di un articolato insieme di connessioni internazionali e sovrannazionali, in cui il filo logico che lega le varie vicessitudini esiste ma è sempre evanescente. La realtà contemporanea dei rapporti tra nazioni e il costante rischio di sfociare in una guerra internazionale fanno da sfondo a una storia in cui il contesto americano viene sempre messo in discussione, e in cui a mantenersi come punto fermo e sicuro è solamente l'incertezza di fidarsi degli altri
Stagioni di Homeland
Stagione 1
Il sergente dei Marine Nicholas Brody viene liberato dopo anni di prigionia in Iraq. Accolto in patria come un eroe, viene sorvegliato, all’insaputa dei suoi superiori, dall’analista della CIA Carrie Mathison, che ha ragione di credere che Brody si sia convertito all’Islam e rappresenti una minaccia terroristica per il paese. Carrie si fa aiutare dal suo mentore Saul Berenson, ma il suo istinto è a tratti ostacolato dal suo disturbo bipolare, condizione che tiene nascosta alla CIA. La stagione segue da un lato il difficile ritorno alla famiglia e alla normalità di Brody, dall’altro le indagini di Carrie, che spesso sfociano nella paranoia.
Stagione 2
Carrie è reclutata per una missione a Beirut, e continua in segreto a dare la caccia a Abu Nazir, il leader che ha fatto convertire Brody. La relazione tra i due è diventata anche personale, e Carrie la sfrutta per fare arrestare il marine, che viene poi costretto a collaborare sotto copertura con la CIA. Contemporaneamente, Brody è ancora agli ordini del gruppo di Nazir, per il quale è ufficialmente infiltrato nella campagna elettorale del vicepresidente Walden: per il marine, la pressione si fa sempre più insostenibile.
Stagione 3
Dopo il sanguinoso attentato a Langley, Brody riesce a fuggire a Caracas, ma è in costante pericolo. Carrie è interrogata in relazione all’esplosione, e poi rinchiusa in ospedale per una valutazione psichiatrica; Saul indaga su una pista iraniana a cui è legato anche personalmente, e che coinvolgerà anche Carrie. Ai complotti terroristici si aggiungono i doppi giochi interni alla CIA, che avranno conseguenze tragiche.
Stagione 4
Carrie è stata promossa direttrice CIA a Kabul. Durante un attacco con droni da lei approvato per colpire il terrorista Haissam Haqqani vengono uccisi decine di civili innocenti. Carrie si trova faccia a faccia con il prezzo della guerra e la mancanza di scrupoli della CIA, tanto più che Haqqani è sfuggito all’attacco. Carrie mette insieme una squadra operativa che comprende anche Quinn, e cerca di venire a capo dell’intricata rete di segreti e accordi tra i terroristi e i governi.
Stagione 5
Carrie è a New York, dove lavora per una fondazione che aiuta le persone musulmane negli Stati Uniti, spesso vittime di persecuzione da parte del governo in cerca di terroristi, e dà loro rappresentanza legale. Quinn è vivo ma ha subito gravi conseguenze fisiche dopo gli eventi della stagione precedente. La stagione segue anche l’elezione della prima Presidente donna, la cui storia si intreccia a quella di Carrie. Saul e Dar Adal, ancora alla CIA, sono a stretto contatto con la nuova Presidente in quanto occupati nel settore del contro-terrorismo interno.
Stagione 6
Carrie è a New York, dove lavora per una fondazione che aiuta le persone musulmane negli Stati Uniti, spesso vittime di persecuzione da parte del governo in cerca di terroristi, e dà loro rappresentanza legale. Quinn è vivo ma ha subito gravi conseguenze fisiche dopo gli eventi della stagione precedente. La stagione segue anche l’elezione della prima Presidente donna e la campagna mediatica che la riguarda, la cui storia si intreccia a quella di Carrie. Saul e Dar Adal, ancora alla CIA, sono a stretto contatto con la nuova Presidente in quanto occupati nel settore del contro-terrorismo interno.
Stagione 7
Carrie è alle prese con le conseguenze del finale della stagione precedente, ovvero l’arresto di molti agenti e funzionari governativi su ordine della Presidente. Dalla sua posizione all’interno dello staff della Casa Bianca, Carrie cerca di negoziare la loro liberazione; successivamente, è impegnata con una serie di complotti russi, ma è anche costretta a gestire gli effetti del suo disturbo, sui quali le medicine non sembrano fare più effetto, e il concreto rischio di perdere la custodia della figlia.
Stagione 8
Come sempre strettamente collegata all’attualità politica, la stagione è dedicata ai negoziati con i talebani in Afghanistan, dove viene inviato Saul, promosso consigliere della sicurezza del nuovo Presidente degli Stati Uniti Ralph Warner. Avrà bisogno dell’aiuto di Carrie, che tuttavia è non si è ancora del tutto ripresa dal trauma della prigionia in Russia.