Sex/Life 2, intervista a Sarah Shahi, Adam Demos e Margaret Odette
Dal 2 marzo torna Sex/Life, la serie più bollente – e femminista – del marzo di Netflix. Tratta dal romanzo “44 capitoli su 4 uomini” dell’autrice best-seller B.B Easton, la serie televisiva ha esordito nel giugno 2021 sulla piattaforma streaming fondata da Reed Hastings. Quella che inizialmente poteva sembrare una storia derivativa del successo di “Cinquanta sfumature” – che ormai è roba del decennio passato – si è rivelata una delle storie di successo più inaspettate di Netflix. Da quando, nell’autunno 2021, il colosso del video on demand ha adottato la nuova misurazione in ore, Sex/Life ha generato più di 280 milioni di ore di visione.
La storia non presenta alcunché di mai visto prima. La protagonista Billie (Sarah Shahi) è una casalinga di periferia sposata con l’affidabile – ma poco entusiasmante – Cooper (Mike Vogel). Nel tentativo di evadere – almeno col pensiero – dalla labirintica suburbia americana, Billie si domanda come sarebbe stata la sua vita se avesse deciso di continuare la sua travagliata storia d’amore col conturbante Brad (Adam Demos), il classico bello e dannato.
A differenziare Sex/Life da – per citare un altro prodotto disponibile sulla medesima piattaforma – 365 giorni è lo sguardo, volutamente femminile, attraverso il quale la storia esplora non soltanto le sliding doors della vita di Billie, ma il viaggio alla (ri)scoperta del suo piacere sessuale. Sebbene a fare scalpore – ai tempi della prima stagione – fu la scena di nudo integrale di Adam Demos (riguardata da almeno 20 milioni di account, fa sapere Netflix), ciò che conquista di Sex/Life è la capacità di parlare di sesso adottando un registro leggero ma non superficiale, non pruriginoso e disinteressato dal compiacere lo sguardo maschile.
“Sex/Life è una storia universale perché tutti abbiamo voglia di sentirci vivi attraverso la nostra fisicità,” racconta Sarah Shahi a Tvserial.it. Una popolarità – quella della serie – che sembra andare in controtendenza rispetto a quella che il New York Times ha recentemente definito come “un’epidemia di solitudine” in un articolo nel quale pregava gli americani di “fare più sesso”. “La pandemia senz’altro non ha aiutato, abbiamo passato troppo tempo lontani e adesso c’è la paura di ritornare in contatto col prossimo,” riflette Adam Demos.
“La cosa più bella di far parte di questa serie sono tutte le persone che mi fermano o mi scrivono per dirmi che Sex/Life ha permesso loro di tornare ad attribuirsi più importanza partendo sì dal sesso, ma andando poi a rivalutare tutti gli ambiti delle loro vite,” racconta Margaret Odette, interprete di Sasha.
Qual è il segreto per riuscire a separare il lavoro dalla vita privata? Lo abbiamo chiesto a Sarah Shahi e Adam Demos, per i quali il set di Sex/Life è stato galeotto. Inseparabili ormai da più di due anni, ovvero da quando si conobbero sul set della serie, Sarah Shahi e Adam Demos fanno coppia fissa e condividono alcuni frammenti della loro relazione con i fan che li seguono sui social media. “Qual è il segreto? Avere bagni separati” ha risposto prontamente Sarah Shahi. Bisognerà pur mantnere un po’ di mistero.
In apertura di post trovate la video intervista completa a Sarah Shahi, Adam Demos e Margaret Odette. La seconda stagione di Sex/Life è disponibile, a partire dal 2 marzo, in streaming solo su Netflix.
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