Shadowhunters 2×01 “Sangue Malefico”
Tutte le differenze tra libro e serie tv
È arrivata finalmente la tanto attesa, quanto temuta, seconda stagione di Shadowhunters. La prima è stata molto controversa, per lo scarso numero di ascolti, per la scelta non convincente del cast e per lo sconvolgimento della trama rispetto ai libri. Anche in questo primo episodio vi sono delle differenze, anche se non così abissali.
Non possiamo aspettarci che gli eventi seguano l’ordine dei libri, visto che molti episodi del secondo sono stati anticipati nella prima stagione, e quindi la puntata presenta elementi anche dal terzo volume della saga: Città di Vetro. Innanzitutto arriva all’istituto, su pressione di Marise Lightwood, un nuovo capo: Viktor Aldertree. La figura non è esplicitamente presente nel libro, ma potrebbe rimandare all’inquisitore Aldertree, che appare nel terzo libro, prendendo il posto della defunta Imogen Herondale. Ovviamente il nuovo inquisitore non c’entra nulla nei libri con la caccia a Jace, visto che il terzo libro si svolge dopo ed è ambientato ad Idris. Il nuovo personaggio non è male, appare subito deciso e risoluto ed è destinato a giocare un ruolo di spicco nel futuro dei giovani Shadowhunters. Il suo impatto è stato decisamente migliore rispetto a quello del suo predecessore, anche lei personaggio introdotto esclusivamente nella serie: Lydia Branwell, la quasi moglie di Alec (!).
Viene svelato un enorme segreto, anch’esso presente nel terzo libro: Jace possiede sangue demoniaco nelle vene. Durante la gravidanza Valentine iniettava nell’utero di Jocelyn il sangue, mentre nel libro glielo faceva bere. La differenza enorme è una però: nel romanzo non è Valentine a svelare questo segreto a Jace, bensì Ithuriel, un angelo che Jace e Clary trovano imprigionato nella vecchia tenuta dei Morgenstern. I due si trovavano lì per cercare un libro in grado di risvegliare Jocelyn. Anche il risveglio di Jocelyn è ben più tardivo: avviene infatti nella parte finale di Città di Vetro. Stavolta la differenza nei libri sta solo nei tempi e nelle modalità con cui ci viene presentato qualcosa che nei libri effettivamente c’è, ma togliere la storia di Ithuriel è un peccato perché non ci mostra un lato ancor più terribile e spietato di Valentine. Questa scelta sembra voler “umanizzare” Valentine, ma così facendo il suo personaggio si discosta dall’originale. Sarà meglio così?
Come ad inizio del secondo libro Città di Cenere, Valentine sta radunando un esercito per combattere i nascosti. Nel romanzo però lo Shadowhunter ha dovuto prima realizzare un rituale che prevedeva la morte di quattro nascosti, uno per razza, e poi ha rubato la spada dell’anima dalla Città di Ossa. Senza la spada Valentine non poteva formare il suo esercito, mentre nella serie questo dettaglio viene trascurato. Vedremo se prima o poi verrà ripreso questo elemento, anche perché la saga presenta il sottotitolo “The Mortal Instruments” e togliere di mezzo uno strumento mortale non sembra una scelta proprio azzeccata. I tre doni dell’angelo sono il fulcro dei romanzi e di conseguenza devono esserci!
Non essendo sveglia a questo punto della storia, è ovviamente inventata dalla serie la sequenza in cui Jocelyn tenta di colpire con una balestra Jace ma Valentine lo salva. L’episodio preannuncia comunque i dissapori che tra Clary e sua madre appaiono più avanti nei libri, e sono legati alla frustrazione della ragazza di essere stata tenuta all’oscuro di tutto per così tanto tempo. Il risveglio anticipato di Jocelyn è una carta vincente, a mio parere, in quanto introduce un nuovo personaggio e permette di affrontare tutta una serie di problematiche legate al rapporto genitori-figli che in uno young-drama non fanno mai male. Tra le varie differenze rispetto ai libri questa sembra essere sicuramente quella più azzeccata per la serie.
Lascia un commento