Si fueras tú (letteralmente: “Se fossi te”) è una miniserie disponibile nel catalogo di Serially, la prima piattaforma italiana di serie tv in streaming a costo zero. Per la regia di Joaquín Llamas, in otto episodi, è una produzione RTVE in collaborazione con Atomis Media. Adattata da uno show per teenager neozelandese, Reservoir Hill, racconta la storia di Alba Ruiz (María Pedraza). A soli sedici anni si trova a fare i conti con una realtà inquietante.
Se è vero che ognuno di noi ha almeno un sosia nel mondo, quante probabilità ci sono che abiti (o meglio – forse – abbia abitato) nella casa di fronte alla tua? L’uso del passato, almeno dubitativo, è d’obbligo. La ragazza si trasferisce in una zona residenziale lontana da dove era abituata a stare. Nel suo nuovo “habitat” abitava una giovane che le somigliava molto. Appena mette piede nella sua nuova scuola, anzi – ancora prima di entrarvi – si accorge di destare stupore, quasi sgomento, negli occhi dei compagni. La ragione? Alba è davvero molto simile a Cris (sempre interpretata da María Pedraza), sua coetanea sparita qualche mese prima.
Alba è intelligente. Non è intenzionata a far finta che questa tragica vicenda non sia mai accaduta. Anche volendo, comunque, non potrebbe nascondere la testa sotto la sabbia. Strani incubi la fanno svegliare di soprassalto. I cartelli sembrano suggerirle di seguire la strada che il destino ha segnato per lei. È come se il fantasma di Cris stesse cercando di mettersi in contatto con la sosia. Alba, al contrario della ragazza scomparsa, tenta di farsi benvolere nella nuova cittadina.
Quanto si può fidare di Rafael Castro (Óscar Casas), l’ex fidanzato di Cris? Si definiva molto innamorato di lei, ma non ha esitato a rimpiazzarla con la perfida Nerea Vidal (Nerea Elizalde) in men che non si dica? Non è affidabile come sostengono i due compagni umili e un po’ nerd, sempre esclusi dalle iniziative di gruppo, Rocío Sosa (Lucía Díez) e Hugo Molina (Jorge Motos)? Alba non sopporta le discriminazioni e usa il suo ascendente per cambiare questa dinamica, pensando che la festa di Halloween sia l’occasione per cambiare per sempre il finale della storia.
Gli sviluppi inaspettati le danno, in un certo senso, ragione perché “se è vero amore non lo puoi dimenticare”, a che prezzo e con quali conseguenze? Lo zio Miguel Alonso (Adrià Collado) con il quale si è trasferita continua a pensare che in tutti ci sia qualcosa di buono. Eppure sembra che Cris si sia attorniata solo di nemici.
Esiste un momento in cui persino la speranza, che è l’ultima a morire, vacilla. Quando persino la guardia civile che fa delle ricerche il suo lavoro sta per gettare la spugna perché “è passato troppo tempo per sperare ancora”, si delinea all’orizzonte una trama.
Così, la troppa distanza tra il luogo dove è stata ritrovata la giacca di Cris e quello dove è stato rinvenuto il suo braccialetto da teenager, diventa un indizio. Nel frattempo Alba fa la sua parte e affronta l’enigma con coraggio. Non ha paura – letteralmente – di aprire “quella porta”. Scoprirà che Cris è molto più vicina a lei di quanto avesse mai potuto pensare. Questa avventura, a tratti inquietante e molto adrenalinica – la fa crescere e le insegna, a sue spese, che non è scappando dai problemi che si trova una soluzione. È solo affrontandoli, facendo emergere la parte migliore di sé, che la vita concede preziose seconde possibilità.