Sky Studios Italia: ecco le serie tv Doc
“Questo rappresenta il punto di partenza e di arrivo” ha esordito Nicola Maccanico, Executive Vice President della programmazione di Sky Italia. “Due anni fa ci siamo trovati di fronte ad una sfida” ricorda Maccanico nel raccontare gli esordi di Sky Studios Italia. “Assicurare la crescita dei contenuti di Sky che restassero sempre più attraenti per gli abbonati, in un panorama competitivo dove sempre più produzioni sono realizzate in-house”.
Sky Italia si adegua e inaugura la propria divisione interna, all’interno degli Sky Studios europei che operano localmente in ognuno dei Paesi dove la pay-tv di Comcast è attiva quali Gran Bretagna e Germania. “Moltiplicare il numero di serie da realizzare, e incrementarne la rilevanza”, secondo Maccanico erano le due coordinate di sviluppo.
“Il prodotto locale fa la differenza” è l’estrema analisi di Nicola Maccanico nel ribadire la priorità di Sky nei confronti degli investimenti verso l’industria audiovisiva italiana. “Anche la verità: siamo convinti che per raggiungere pubblici diversi, bisogna puntare sulla qualità del talento italiano come denominatore comune” ha aggiunto Maccanico, indicando il fortunato esempio di Petra con Paola Cortellesi. “Ci divertono le sfide in cui portiamo i talenti italiani a fare cose diverse”, spiega e aggiunge: “Per essere larghi e ottenere buoni ascolti bisogna puntare sulla qualità dell’offerta dei contenuti originali premium”.
Le serie originali Sky rappresentano un motivo attrattivo per convincere gli abbonati, ha illustrato Nicola Maccanico, che ha sottolineato come le acquisizioni continuino a rappresentare una linea prioritaria al netto delle ore di palinsesto. “Da qui al 2024 sarà triplicato l’investimento sulle serie Sky Studios Italia rispetto allo scorso anno” ha svelato Maccanico, continuando: “Puntiamo ad avere circa una serie originale nazionale al mese, e poi supereremo anche questo obiettivo”.
Alfredino – una storia italiana
Riprese appena cominciate, a Roma, per la miniserie tratta dalla storia vera occorsa quarant’anni fa, che commosse in diretta televisiva l’Italia. Sono quattro gli episodi che compongono la serie, per la regia di Marco Pontecorvo, e che raccontano la vicenda del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano il 10 giugno 1981.
“Crediamo nel filone della storia e della cronaca italiana, che necessità di una chiave di lettura” ha spiegato Nicola Maccanico, che ha aggiunto: “Rappresentare cosa è accaduto, ovvero la tragedia di un bambino e della famiglia che ha voluto evitare che accadesse di nuovo”. Maccanico ha sottolineato come la vicenda di Alfredo contribuì alla nascita della Protezione Civile per come la conosciamo oggi.
La serie sulla tragedia del 1981 costituisce “L’elaborazione finale di un lutto” secondo Nils Hartmann, che sostiene che il lavoro del regista Marco Pontecorvo ambisce a “Restituire quell’attimo di verità, con grande rispetto dell’evento e impegno produttivo”.
Anna Foglietta porta in scena Franca Rampi, madre di Alfredo. “Trema il cuore per questa grande responsabilità” ha raccontato l’attrice, in prestito direttamente dal set dove stanno girando la serie, alla stampa presente. La produzione desidera “Riscattare la famiglia dal dolore provato restituire la figura di questa donna”, ha spiegato Foglietta, “Che ha lottato senza che nessuno glielo chiedesse per il bene di tutti”. “Soltanto grazie alla sua motivazione” ha aggiunto l’attrice “È nato qualcosa di grande. Con la serie, affronteremo questo lutto collettivo e insieme forse potremo esorcizzarlo”.
Producono Sky e Lotus Production con Marco Belardi. La sceneggiatura è firmata da Barbara Petronio e Francesco Balletta.
Gomorra 5 sarà l’ultima stagione
La quinta stagione di Gomorra chiude un viaggio iniziato otto anni fa. Le riprese, attualmente in corso a Riga per poi spostarsi a Napoli, hanno preso il via nei giorni scorsi e si concludono in primavera. Oltre ai due protagonisti Salvatore Esposito e Marco D’Amore, quest’ultimo coinvolto nuovamente anche dietro la cinepresa insieme a Claudio Cupellini, anche Ivana Lotito (Azzurra Avitabile) e Arturo Muselli (Enzo Sangue Blu).
“Gomorra è la spina dorsale della serialità di Sky” ha dichiarato Nicola Maccanico, aggiungendo che la serie ha avuto la capacità di “Allargare il piccolo schermo e fatto cadere i confini” tra cinema e serialità. “Per questo motivo bisogna portarla a compimento: la quinta stagione sarà l’ultima” ha annunciato Maccanico, aggiungendo: “Bisogna avere il coraggio di immaginarsi un punto d’arrivo e non farla durare troppo”.
Grande successo anche oltreoceano per Gomorra, le cui stagioni sono state acquisite in esclusiva da HBO Max, il neonato servizio streaming del gruppo WarnerMedia.
Ridatemi mia moglie
Partono a ottobre le riprese di Ridatemi Mia Moglie, adattamento della sitcom britannica I Want My Wife Back. Il protagonista della produzione targata Sky e Colorado Films è Fabio De Luigi, talento della comicità italiana che era nelle mire di Nils Hartmann da più di dieci anni.
La regia è affidata a Alessandro Genovesi, per la prima volta dietro la cinepresa di una serie televisiva dopo una lunga serie di successi al botteghino che hanno visto protagonista lo stesso De Luigi.
La commedia in due parti vede al centro un uomo (De Luigi) piantato in asso dalla moglie nel giorno del quarantesimo compleanno di quest’ultima. Sentendosi sconsolato e abbandonato, comincia a pensare a cosa sia andato storto nella sua vita, ma soprattutto a come fare per poter tornare con lei.
“Sono molto felice di questo ritorno televisivo” ha dichiarato Fabio De Luigi. “Aspettavo un progetto che avesse senso fare, e questo lo è. L’obiettivo” ha continuato l’attore “è quello di restituire una qualità alta a questo prodotto, che è una commedia”.
De Luigi è anche co-sceneggiatore dell’adattamento assieme a Giovanni Bognetti e allo stesso Genovesi. “Il mio consiglio per riconquistare il proprio partner? Arrabattatevi” ha scherzato Fabio De Luigi con la stampa.
“Oggi rispetto a dieci anni fa, per un attore passare dal cinema a fare televisione premium vuol dire avere maggiore libertà creativa” ha osservato Nicola Maccanico, che specifica “Non si tratta di un passo indietro. Questo è qualcosa che abbiamo costruito insieme”.
Il Re
Annunciata nei giorni scorsi, la serie Il Re ha per protagonista Luca Zingaretti in un ruolo molto diverso rispetto a quelli a cui ha abituato il pubblico televisivo da Salvo Montalbano a Giorgio Perlasca.
“Il mio personaggio Bruno Testori si ritrova a gestire una situazione più grande di lui” racconta Luca Zingaretti con un contributo mostrato nel corso dell’evento. “Per farlo, lui si perde e vaga in un territorio a lui sconosciuto come un eroe shakespeariano nella speranza di ritrovare la strada maestra”. Zingaretti ha definito Il Re “Una sfida che mi affascina e mi entusiasma”.
“Ho sempre voluto realizzare un prison drama, e questo tipo di serie in Italia non è mai stata fatta” sono le parole di Nils Hartmann, cui fanno eco quelle di Nicola Maccanico: “Portiamo in Sky un simbolo popolare facendo serialità di altissima qualità. Quest’operazione non potevamo che farla con Luca Zingaretti”.
Christian
Dopo Il Miracolo di Niccolò Ammaniti, Sky torna a indagare il mistico con la produzione Christian, realizzata con Lucky Red.
Descritta come una serie crime a tinte paranormali, la serie in sei puntate è diretta da Stefano Lodovichi, anche produttore creativo assieme a Roberto “Saku” Cinardi, quest’ultimo l’autore del cortometraggio del 2015 con Gabriele Mainetti e Ilaria Giachi da cui la serie è tratta. Le sceneggiature sono di Valerio Cillio, Enrico Audenino, Renato Sannio.
Protagonista di Christian è Edoardo Pesce (Dogman) nei panni del personaggio titolare.
In un quartiere desolato della periferia romana, la città palazzo, Christian si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare: menare per conto di Lino, il boss locale. “È la mia prima volta da attori protagonista” ha confessato con emozione Pesce, che ha spiegato che il suo personaggio “si troverà ad avere delle stimmate sulle mani, e questo darà adito a delle situazioni particolari”. Il dono di Christian lo renderà una sorta di Cristo di periferia.
“Il contesto di periferia, insieme all’elemento mistico e al fantasy restituiscono una contemporaneità e una fantasia che ha reso questo progetto irresistibile per Sky” ha dichiarato Nicola Maccanico.
La Serie TV dei Fratelli D’Innocenzo
“Facile innamorarsi del cinema dei fratelli D’Innocenzo” ha commentato Nils Hartmann, che ha raccontato di aver visto il loro primo film La terra dell’abbastanza a Berlino, e ne rimase colpito. “Il loro percorso trova una serie in Sky: il bello di lavorare con loro è che hanno e si meritano tutta la libertà creativa, ma c’è una bella dialettica che li vede sempre in ascolto” ha aggiunto Hartmann.
“Questa è la nostra prima serie televisiva” ha raccontato Fabio D’Innocenzo. “Ci siamo chiesti fino a che punto possiamo spingerci? Se una cosa può essere pensata può essere anche girata” ha riflettuto.
Caratterizzata dalla cifra stilistica dei due giovani e talentuosi autori, la serie sarà un noir investigativo che indagherà l’animo umano in tutta la sua abissale complessità.
Racconto in un mondo crepuscolare, il protagonista sarà un investigatore dalla forte e complessa personalità che da anni con la sua indagine insegue, in modo fallimentare, le tracce di uno spietato serial killer e le sue gesta sanguinarie. “Il protagonista avrà circa cinquantacinque anni, stiamo pensando a chi lo potrà interpretare” ha detto Damiano D’Innocenzo.
Dei sei episodi previsti, al momento due sono già stati scritti. Il progetto non ha ancora un nome: “Pensavamo di avere un titolo, ma non l’abbiamo ancora trovato” ha ammesso Damiano. “Il soggetto, in tutto un’ottantina di pagine, è già stato scritto: è ben presente l’arco stagionale, sappiamo dove arriveremo, è un percorso labirintico” ha anticipato Fabio: “La serie ha a che fare con la straordinaria complessità di stare al mondo” ha spiegato.
Blocco 181
Il primo progetto televisivo in assoluto di Salmo, ambientato nella periferia di Milano, tra le comunità multietniche. Il primo ciak della serie è atteso nel corso del 2021.
“Inizialmente avevamo corteggiato Salmo per X-Factor” ha raccontato Nils Hartmann. “Quando lo abbiamo conosciuto meglio abbiamo pensato al progetto che lo vede coinvolto non soltanto in veste di supervisore e produttore musicale, ma anche di attore” ha spiegato il produttore Hartmann.
La serie prende il nome dal Blocco 181, un complesso edilizio situato nella periferia milanese che fa da sfondo a una storia d’amore, vendetta, libertà e affermazione personale.
“Maurizio [Salmo, ndr] conosce il mondo che raccontiamo. Attualmente stiamo lavorando all’episodio pilota” ha detto Nils Hartmann e aggiunto: “La Milano della nostra serie è l’anti-Milano da bere, che farà comunque un’apparizione”. Spazio anche per l’amore in Blocco 181: “Ci sarà un filone da Romeo e Giulietta molto contemporaneo” ha anticipato Hartmann.
Al centro della serie troviamo Bea, una ragazza latino-americana che si troverà divisa tra la fedeltà alla sua famiglia e alla sua gang e la sua voglia di cambiare la sua vita. Vicino a lei ci saranno due ragazzi, Marco e Daniele, e un ex pugile che gestisce una palestra che è diventata un luogo di ritrovo per il quartiere.
Salmo scalpita per iniziare a lavorare con un coach sulla recitazione e svela qualche dettaglio sul suo personaggio. “Si tratta di un insegnante di boxe con un passato legato allo spaccio di cocaina” ha raccontato il rapper.
La città dei vivi
In uscita nelle librerie italiane il 20 ottobre il romanzo di Nicola Lagioia “La città dei vivi” per Giulio Einaudi Editore. “Nicola ha deciso di approfondire il caso Varani, che ha lasciato una serie di interrogativi” ha detto Nicola Maccanico anticipando che Sky realizzerà una serie televisiva tratta dal libro di Lagioia.
“Quella del caso Varani è una storia lontana da tutti noi, ma alla quale ci siamo sentiti vicini per la sua irragionevolezza” ha aggiunto Maccanico. Non si conoscono altri dettagli sul progetto, che come quello sulla vicenda di Alfredo Rampi attinge a piene mani dalla cronaca italiana di ieri e di oggi.
In arrivo su Sky
A partire dal 9 ottobre, giorno di esordio di We Are Who We Are di Luca Guadagnino che ha già esordito su HBO negli Stati Uniti ed è stata osannata dalla critica d’oltroceano, Sky Italia debutterà una serie di produzioni molto attese.
Si comincia a novembre con Romulus, nella quale Nicola Maccanico intravede “Una nuova generazione di attori italiani” destinati a sfondare proprio come accadde con Gomorra – La serie.
Speravo de morì prima, la serie con Pietro Castellitto nei panni di Francesco Totti, “Non sarà un docu-film” anticipa Maccanico, che spiega che la serie si concentrerà “Sulla parte più umana del fenomeno Totti, quando si è misurato col tempo che passa”.
Domina con protagonista Kasia Smutniak è ambientata nell’Antica Roma e sarà un racconto dal punto di vista delle donne. “La serie ha l’ambizione di spiegarci come, al tempo, le donne fossero molto rilevanti” ha rivelato Nicola Maccanico.
Anna di Niccolò Ammaniti è in arrivo nel corso del 2021 e avrà per protagonisti un gruppo di giovani che sono padroni del loro destino. Della serie Nicola Maccanico ha commentato “La luminosità, un contrasto profondo tra la storia drammatica forte e la luce della Sicilia”.
Procedono i lavori su A Casa Tutti Bene, la novità annunciata agli Upfronts dello scorso luglio. “Sono stati scritti due episodi della serie, che prende una piega autonoma rispetto all’impianto del film” ha illustrato Nils Hartmann sottolineando l’entusiasmo dello stesso Gabriele Muccino, regista del film originale e di due episodi della serie.
Confermata anche la scrittura della seconda stagione di Diavoli (“Ci sono dei contatti con la cronaca attuale” ha detto Nils Hartmann), i nuovi episodi di Petra 2, così come quelli di Cops 2 nonostante la serie debba ancora esordire, e ovviamente i Delitti del BarLume. “Quest’estate Roan Johnson ha girato degli episodi che trattano il Covid con leggerezza” ha anticipato Nils Hartmann rivelando l’imminente ritorno della saga dai romanzi di Marco Malvaldi.
In fase di sviluppo anche Django, un progetto sul quale Sky lavora con Cattleya e Francesca Comencini. Il soggetto è scritto da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli e la produzione ha coinvolto anche Sky Detuschland e Sky UK. “Si tratta della riscrittura del western originale” ha raccontato Nils Hartmann alla stampa.
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