Sopravvissuti, intervista a Lino Guanciale (Luca Giuliani)
Lunedì 3 ottobre 2022 è al via una grande coproduzione internazionale su Rai 1: Sopravvissuti. Dopo Leonardo è la seconda creatura dell’Alleanza tra Italia, Francia e Germania e vede la collaborazione, infatti, di un team composito dei tre Paesi. Per immergerci in Sopravvissuti, questa intervista a Lino Guanciale ci prende per mano, esattamente come il suo personaggio – Luca Giuliani – fa da guida ai “sopravvissuti di mare” nella storia.
Trovi il video con l’intervista completa a Lino Guanciale (Luca Giuliani) all’inizio di questo articolo.
Perché Luca Giuliani vuole “combattere contro il tempo, non solo contro lo spazio”
Nella vicenda di Sopravvissuti tutti i protagonisti sono mossi dal desiderio di tornare a casa. C’è una aspetto che contraddistingue, però, il personaggio di Luca Giuliani – rispetto agli altri. Punta di diamante di Sopravvissuti, in questa intervista, Lino Guanciale ci spiega cosa rende unico il protagonista e colui che è la voce narrante del toccante trailer.
“Luca Giuliani non soltanto vuole tornare a casa. Luca Giuliani vuole tornare alla vita che aveva prima”, spiega Lino Guanciale. Poi rettifica: “questo è il desiderio di tutti quanti i naufraghi, però mentre altri vivevano situazioni problematiche nelle loro esistenze; Luca Giuliani è più legittimato forse ad avere una pura nostalgia”. Non è una presa di posizione dettata dall’affetto per il personaggio che interpreta ma conseguenza del fatto che quella di Luca “era veramente una dimensione di felicità e di soddisfazione quasi completa”.
La perfezione non esiste. Tuttavia, “l’unica incrinatura nella sua vita era stata – probabilmente, per quello che sappiamo – la perdita di Arianna, questa grande amica – legame in comune con Stefano e con Armando”.
“Al di là di questo… La famiglia, il lavoro, tutto andava così bene, che quello che desidera davvero Luca – o almeno è quello che io mi sono raccontato – è mandare indietro le lancette dell’orologio” nella storia di Sopravvissuti, racconta in questa intervista Lino Guanciale. Il suo personaggio è mosso dal forte obiettivo di “combattere contro il tempo, non solo contro lo spazio”.
Cosa si è disposti a fare per sopravvivere? “Credo potenzialmente a tutto”
Guardiamo con uno zoom all’indietro, per un attimo, Sopravvissuti. In questa intervista a Lino Guanciale approfondiamo quella che è la domanda alla base di questa fiction: cosa si è disposti a fare per sopravvivere? Ognuno di noi ha (o non ha) la propria risposta. Quella di Lino Guanciale è molto consapevole quando ci racconta che crede “che sia quasi impossibile dare una risposta in astratto a questa domanda”. Come per tanti quesiti filosofici, un conto è pensarci e fare riflessioni su riflessioni, un altro è trovarcisi.
Inoltre, l’attore aggiunge un tassello fondamentale, di carattere sociologico. “Nessuno di noi, visto il mondo molto strutturato in cui viviamo e privilegiato e che ci libera dalle necessità elementari più di quanto non avvenga in altri angoli della Terra” è legittimato a rispondere. “Ad altre latitudini – basta valicare il Mediterraneo – la risposta potrebbe essere più sincera e puntuale. Da questo lato del mondo – quello che abitiamo noi – credo sia impossibile dire davvero a che cosa si sarebbe disposti”: non si parla più di Sopravvissuti in questa intervista a Lino Guanciale, ma si tocca l’attualità con una delicatezza e una concretezza spiazzanti.
Tornando alla domanda principe, l’interprete non si tira indietro dal dare comunque una sua risposta. A cosa si può arrivare per sopravvivere. “Credo potenzialmente a tutto. Credo che dovrei resistere – come vediamo fare da alcuni dei nostri personaggi – a questo ‘tutto’ perché questo ‘tutto’ può mettere in discussione i fondamenti morali su cui hai costruito la tua vita.”
La verità “non è una e una soltanto” nelle narrazioni moderne che sono corali
Ogni episodio di Sopravvissuti presenta un punto di vista di un diverso “sopravvissuto” e non riusciamo a non pensare che questo modo di raccontare abbia un peso ancora più importante in una società come la nostra in cui – spesso – si tende a voler far valere le proprie idee su quelle altrui.
Guardando oltre Sopravvissuti, in questa intervista Lino Guanciale riflette sulla direzione in cui stanno andando le serie televisive. Pensa che “le narrazioni moderne più efficaci siano corali. Si individua sempre nelle serialità moderne di grande successo e, soprattutto, di grande respiro un personaggio che faccia un po’ da guida e da porta d’accesso principale per lo spettatore.”
Luca Giuliani che lui interpreta in Sopravvissuti è questo all’interno della storia, ma abdica al ruolo di unico protagonista perché la fiction ha tanti protagonisti “quanti ne vedete qui nella locandina. Questa pluralità fa la modernità di questa serie. Io credo che il tempo delle narrazioni verticistiche, cioè con il protagonista assoluto – diciamo così – sia un po’ finito, nel senso che le narrazioni che rispecchiano maggiormente il nostro tempo sono queste: quelle dei punti di vista sfaccettati sulla realtà, dei tanti punti di vista possibili su una stessa realtà.”
Senza nulla togliere ai grandi classici che sono costruiti così, “la narrazione moderna – quella più attuale – va in questa in questa direzione in cui – a partire dal punto di vista di ognuno – si restituisce l’idea che fondamentalmente la verità non possa essere una e una soltanto”.
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