Spy X Family Code: White, la recensione
Basato sull’anime di successo giapponese, arriva al cinema il film evento Spy X Family Code: White, dal 24 aprile in sala, distribuito da Crunchyroll e Sony Pictures Entertainment. Una storia filler che non allarga ulteriormente la trama dell’anime in corsa, ma che risulta un perfetto modo per approcciarsi al franchise per i neofiti. Spy X Family Code: White è diretto da Takashi Katagiri e scritto da Ichirō Ōkouchi, uno dei più famosi sceneggiatori di anime come Code Geass e Guilty Crown.
Come anticipato, il film permette un ingresso nel mondo dell’anime anche a chi non ha mai visto un episodio. Di fatto introduce brevemente e con criterio i personaggi, con le caratteristiche, i ruoli, grazie alle loro interazioni. Loid e Yor sono una coppia sposata per finta e vivono una vita segreta, tenuta all’oscuro del partner. Lui è una spia, lei una killer professionista. Insieme hanno una figlia, Anya, adottata da Loid, che è in grado di leggere nella mente. Infine, i tre hanno un cane, Bond, che prevede il futuro.
Spy X Family Code: White mantiene le caratteristiche tipiche dell’anime, il divertimento da sit-com e inoltre non mancano le scene d’azione appositamente realizzate per il grande schermo. Spy X Family si ambienta in un mondo fittizio suddiviso tra due nazioni: Ostania e Westalis, ispirate alla divisione della Germania post-Seconda Guerra Mondiale. La pace tra le due nazioni è sempre sul filo di un rasoio. La spia di Westalis, Twilight, assume un nome fittizio, Loid Forger per creare un falso nucleo famigliare, con lo scopo di portare a termine una missione dalle cui sorti dipende la pace mondiale.
All’insaputa di Loid, la moglie scelta per l’Operazione Strix Yor è un’assassina professionista. Le interazioni tra i due sono perfettamente bilanciate ed è sempre piacevole vederli insieme. L’unica a sapere tutta la verità e la piccola di cinque anni, telepata e precoce Anya. Spy X Family Code: White, che di fatto può sembrare un episodio natalizio, dimostra come l’anime sia consolidato e funzionante. Un evento quotidiano qualsiasi come la ricerca degli ingredienti per una torta in un mercatino di Natale, può trasformasi in qualcosa di esilarante o in una disavventura. Un fine settimana in famiglia da passare insieme in cui le missioni si accavallano una sopra l’altra. Una gita fuori porta in quella che sembra la Svizzera, permette alla storia di presentare ai neofiti i fili familiari dei Forger.
Le prime immagini mostrano la gentilezza di Loid, il suo background segreto e l’abilità di mascherarsi in stile Lupin o Mission Impossibile. Mentre Yor commette un omicidio senza pietà con agghiacciante gentilezza. L’elemento che attrae di più è proprio l’ossimoro dentro i protagonisti. Da spietati a gentili in un battito di ciglia.
La premessa del film è una gara di cucina nella scuola di Anya, la prestigiosa Eden, la cui vincita permette allo studente di ottenere una stella. Quando se ne hanno otto si diventa Imperial Scholar. Anya ha l’obiettivo di entrare nella parte elitaria della scuola per avere legami con Damian Desmond, il secondogenito di Donovan Desmond. Quest’ultimo, leader del partito militarista rappresenta la missione primaria di Twilight per scongiurare lo scoppio delle ostilità. La gara di cucina si trasforma in una lotta contro i militari.
Non c’è molto che aggiunge alla trama verticale della serie. Yor prosegue la sua insicurezza verso la sua finta famiglia per cui prova dei forti sentimenti. Dall’illudere gli altri di essere un vero nucleo famigliare, i Forger passano ad esserlo per davvero. La natura thriller di Spy X Family Code: White è molto forte, sopratutto nei confronti di Anya che più volte rischia grosso. La capacità degli autori sta nell’allentare la tensione con sequenze assurde come gli scagnozzi ossessionati dalla predizione del futuro o la sequenza onirica del Signore della pupu (magistrale).
È proprio in questa scena che il regista gioca con l’animazione, cambiando anche lo stile e il tratto di disegno. Tutto questo testimonia il fatto di come l’opera sia versatile e adattabile. Siamo di fronte a combattimenti con boss finali robotici e scene d’azione in mezzo alle fiamme, o alla dolcezza del cane Bond. In un attimo, Yor abbatte le truppe nemiche con un estintore con l’effetto del bowling, e un minuto dopo si trova in un combattimento letale spostandosi ad una velocità incredibile. Un’altra sequenza che invece coinvolge Loid è paragonabile a Mission Impossibile. Quando va alla disperata ricerca della bottiglia di liquore alla ciliegia. Loid fa di tutto per Anya e la bambina si è affezionata a lui, il quale però ribadisce troppo spesso nei suoi pensieri che lo fa solo per il bene della missione.
Anya è il motore cardine della trama. Il suo agire porta avanti la storia e alleggerisce i toni insieme alle sue meravigliose espressioni facciali. Il fatto che Anya legge nel pensiero ci fa sentire più vicini alla bambina, perché insieme condividiamo i segreti dei suoi finti genitori.
La miscela di thriller e spionaggio con il caldo del dramma famigliare, insieme all’ilarità sono il bilanciamento perfetto che caratterizza Spy X Family. A confermare ancora una volta che si tratta di uno dei migliori anime in circolazione.
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