Si avvicina sempre più la data di release nei cinema di tutto il mondo del tanto atteso settimo capitolo della saga di Star Wars, prevista in Italia per il 16 Dicembre 2015. Dopo l’uscita la settimana scorsa del secondo trailer de Il Risveglio della Forza, con conseguente viralizzazione frenetica e delirante, l’ipotesi concreta di una live action series sui personaggi creati da George Lucas, in sviluppo dal lontano 2005, si arricchisce di ancora maggior fascino e realismo, anche se fino a qui più che una serie potremmo definirla una soap.
Dal 2005 ad oggi, infatti sono cambiati molti fattori a livello produttivo all’interno di Lucasfilm e numerose voci fondate e non, si sono rincorse a proposito di un progetto di serializzazione che da oltre dieci anni sembra essere sulla scrivania del produttore Rick McCallum.
Il progetto prevedeva una sorta di spin-off con nuovi personaggi mai visti prima, ad eccezione del mercenario Boba Fett, sulla cui storia avrebbero dovuto incentrarsi buona parte delle vicende narrate. Vicende collocate cronologicamente tra i primi tre capitoli di produzione moderna (i prequel “La Minaccia Fantasma“, “L’Attacco dei Cloni” e “La Vendetta dei Sith“) e i tre finali dal 1977 al 1983, che avrebbero ricoperto i 20 anni mai narrati della crescita di Luke. Ad esso però si sono susseguite evidenti difficoltà e contraddizioni, a partire dal nome, Star Wars Underworld, prima apparentemente confermato e poi negato dallo stesso McCallum che inizialmente era stato previsto da Lucasfilm per un debutto nel 2009.
In un’intervista del 2011 con la testata ceca The Polish Position riguardante l’eventualità di girare in Repubblica Ceca, McCallum parlò della serie paragonandola a “Il Padrino“:
Praticamente, [la serie di “Star Wars”] è come Il Padrino; si tratta dell’Impero che lentamente costruisce la base del suo potere in tutta la galassia, di cosa succede a Coruscant, che è la capitale, e [parla] di un gruppo di boss della malavita che vivono lì e gestiscono droga e prostituzione.
Due anni dopo, Entertainment Weekly sosteneva che la serie si sarebbe incentrata sulla storia di alcune famiglie rivali che combattono per il controllo della parte losca dell’universo di Star Wars, con protagonisti personaggi che vivono nel livello sottoterra della metropoli Coruscant.
Forse la dose eccessiva di entusiasmo del produttore americano o forse le pretese e le aspirazioni un pò troppo fantascientifiche (restando in tema) per un opera che comunque avrebbe trovato le attese e subito la pressione del colossal cinematografico , hanno fatto sì che il progetto ritardasse per poi rimanere un incompiuto, non trovando sbocchi e risorse produttive. Le dichiarazioni di McCallum rilasciate più tardi, descrivevano infatti la volontà di girare la serie in differenti locations internazionali e la paragonavano come linguaggio visivo, stile e budget a Game Of Thrones, ovvero 5 milioni di dollari per ogni episodio. Peccato che HBO avesse rifiutato la partnership, anche perchè il formato premium cable a 8-12 episodi, male si sarebbe sposato con gli oltre 50 già scritti e i 100 totali previsti nel primo progetto seriale di Star Wars.
L’opera negli anni successivi è stata quindi accantonata, con la concentrazione di tutti gli sforzi su altri piani produttivi, ma l’acquisizione datata 30 ottobre 2012 di LucasFilm da parte della Walt Disney Company, già proprietaria di Pixar, Marvel e del broadcast network ABC, ha dato nuovo slancio al progetto, ridisegnando uno scenario nuovo con George Lucas, che come nella saga del giovane Indiana Jones, dovrebbe avere il ruolo solo di supervisore artistico. Nel 2013 proprio il presidente degli ABC Studios Paul Lee ha confermato il ritorno di una live action series di Star Wars nei piani produttivi del broadcaster e all’inizio dell’anno scorso, voci mai smentite hanno riportato che il progetto fosse già in fase di casting. Con l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Walt Disney Company e i nuovi assetti produttivi che sembrano essere quelli definitivi, negli ultimi due anni si è tornati alla realtà, discutendo di numeri, anche tenendo conto della crisi economica che ha investito il settore produttivo.
Provando quindi a fornire delle cifre un pò più realistiche sui costi di produzione del nuovo progetto seriale targato Disney su un broadcast network come ABC, che negli ultimi anni ha comunque prodotto series sempre più dispendiose in termini economici, gli addetti ai lavori hanno accostato come modello produttivo da seguire i nomi delle series di Agents of Shield e Once Upon A Time. In questo senso appare molto indicativo il parallelismo fatto da Lee per spiegare le linee guida del progetto, tra il franchise degli Avengers e Agent’s of Shield, in cui quest’ultima risulta essere una sorta di spin-off il più possibile coerente sia a livello di linguaggio che di scrittura con l’opera cinematografica. E proprio l’avvio delle riprese sul set dei Pinewood Studios (che qualcuno ricorderà per i recenti 007) tra la produzione dei due film, l’episodio VII e l’episodio VIII, potrebbe oltre che far risparmiare risorse importanti, dare questo senso di continuità visivo e stilistico essenziale per il direttore degli ABC Studios.
Sicuramente la Walt Disney Company, dopo aver acquistato con un’operazione non proprio a buon mercato Lucas Film, ha tutto l’interesse per accelerare i tempi e ha manifestato più volte la volontà di voler sfruttare pienamente e sviluppare il franchise di Star Wars, che oltre al settimo capitolo previsto per fine 2015 in Italia, ha già visto l’anno scorso sugli schermi televisivi un’altra opera seriale, Star Wars Rebels, live action series di animazione, midquel di Star Wars Clone Wars.
La sensazione è dunque che il Risveglio della Forza servirà a dare un impulso definitivo e chiaro alla produzione di una live action series, ma che fino ad allora sembra ci sia solo da aspettare la prossima puntata di questa soap ormai decennale.
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