Stranger serie coreana: di cosa parla
Stranger conosciuto ai più con il nome di Secret Forest o Forest of Secrets (Bimilui Soop – 비밀의 숲) è un drama Sud Coreano del network TvN di genere thriller diretto da Ahn Gil-Ho e con protagonisti Jo Seung-woo (God’s Gift–14 Days) e Bae Doo-na attrice e modella sudcoreana, nota a livello internazionale per i ruoli nei film di Park Chan-wook, Mr. Vendetta, The Host, Cloud Atlas e che dal 2015 ha interpretato uno dei protagonisti della serie televisiva Sense8. In Stranger vediamo il protagonista Hwang Shi-Mok che ha avuto un’operazione al cervello quando era solo un bambino. Questo procedimento chirurgico lo ha portato ad una perdita di emozioni. Hwang Shi-Mok lavora come procuratore, è un uomo razionale, freddo e solitario, viene considerato uno dei pochi procuratori non corrotti di Seoul. Un giorno, mentre si sta recando al lavoro, gli viene gettato davanti un corpo morto. Visibilmente scocciato dall’insolita faccenda si incontra con il Tenente capo della polizia Han Yeo-Jin per stabilire dove è avvenuta la scena del crimine. I due iniziano a lavorare insieme per risolvere il caso di omicidio e per sradicare la corruzione all’interno dell’ufficio del procuratore distrettuale che sta coprendo una serie di omicidi di massa.
Stranger serie tv streaming: dove guardare le puntate
Il drama di 16 episodi, andato in onda in Corea su TvN dal 10 giugno fino al 30 luglio 2017 ogni sabato e domenica alle 21 è ora disponibile su Netflix sia per lo streaming che per il download con sottotitoli in italiano, inglese, coreano (per non udenti) tedesco e francese.
Stranger è il primo drama targato tvN che riesce, grazie all’affetto del pubblico e della critica ad andare in onda negli orari serali di sabato e domenica. Grazie a Netflix, che ne ha acquistato i diritti, è ora possibile vedere la prima stagione e tutti i suoi episodi.
Lo streaming di Netflix funziona in modo molto semplice: ogni contenuto è disponibile in diverse risoluzioni e in diverse lingue e viene visualizzato dall’utente in base alla sua connessione. Tutto il catalogo è a disposizione dell’utente in qualsiasi momento, senza limiti di utilizzo e senza pubblicità. Netflix è un servizio che prevede un costo di abbonamento mensile. Ogni iscritto ha diritto ad un mese gratuito di prova. Al termine dei trenta giorni si può scegliere di rinnovare l’abbonamento o di interromperlo senza nessun costo.
La serie è stata considerata una hit con spettatori sia nazionali che internazionali e ha guadagnato delle recensioni favorevoli per la trama avvicente, le sequenze entusiasmanti e le forti performance. Il drama è apparso sul New York Times nella lista dei Migliori Tv show del 2017 (Best TV Shows of 2017)
Stranger cast e personaggi di Bimilui Soop
Il cast è composto dai due protagonisti principali Jo Seung-woo che interpreta il procuratore Hwang Shi-mok e Bae Doona che interpreta la detective Han Yeo-jin. Gil Jung-woo che interpreta Hwang Shi-mok nei flashback in cui era un bambino di soli 10 anni, mentre il quindicenne Shi-mok è interpretato da Song Eui-joon. Abbiamo poi dei personaggi secondari coinvolti nella vicenda come ad esempio Lee Kyu-hyung che interpreta Yoon Se-won, Park Sung-geun che interpreta Kang Won-chul, Lee Tae-hyung che interpreta Kim Ho-sub e Kim So-ra che interpreta Choi Young. Ci sono stati molti cameo e apparizioni speciali che hanno contribuito al successo della serie come per esempio Park Soon-chun che ha interpretato la madre di Hwang Shi-mok, Yoon Kyung-ho che ha interpretato Kang Jin-sub e Lee Jae-won che ha interpretato Kim Tae-kyoon.
Stranger 2 stagione si fa o no?
Non c’è ancora nullo di confermato se non il fatto che la compagnia di produzione Studio Dragon sta considerando l’ipotesi di un possibile proseguimento del drama. Nessuna notizia da parte del cast per un possibile Stranger 2 ma un rappresentante dello Studio Dragon ha menzionato una possibile riunione per discutere la data di produzione di un’eventuale seguito e il successivo slot per il posizionamento televisivo. Il drama potrebbe quindi iniziare non prima della fine del 2018. Il 10 novembre 2018, una fonte dello Studio Dragon ha detto che stanno seriamente considerando la possibilità, visti anche i rating molto alti, ma che nulla è stato deciso in concreto. Dettagli sul casting, la produzione e l’organizzazione sono ancora nell’aria ma lo sceneggiatore della prima stagione Lee Soo Yeon ha confermato che se dovesse realizzarsi sarebbe nuovamente lui ad occuparsi dello script.
La prima stagione di Stranger è ora disponibile sulla piattaforma Netflix.
Mauro Girella dice
Sono stato intrigato da questa serie coreana investigativa, poliziesca, dal ritmo serrato e dalla trama intricata, basata su uno scandalo di corruzione, con alcuni omicidi “di contorno” che, tra l’altro, è stata giudicata la miglior serie TV del 2017 dal New York Times. Il ritmo è serrato, gli attori bravi ed anche la regia è di livello.
Il titolo è deviante in quanto si tratta di una serie coreana (del sud), girata a Seul, con attori coreani, scritte coreane e impronunciabili nomi coreani impossibili da memorizzare, non c’è neanche uno straniero (Stranger vuol dire straniero). Ma poi ho scoperto che il tutolo originale è “La foresta dei segreti” che in effetti è molto più corretto: perché cambiano i titoli così a capocchia?
Per un europeo è interessante perché permette di penetrare nella cultura orientale e sudcoreana in particolare. Poiché tutti si profondono in numerosi inchini, si possono notare le varie sfumature. Tra parigrado un breve inchino accennato; verso un superiore un inchino più profondo al quale il superiore risponde con un accenno, ma se è molto superiore non si inchina affatto; il massimo è l’inchino di scuse profonde che arriva a 90 gradi con lo sguardo a terra e le scuse pronunciate ad alta voce. E al minimo errore ci si usa scusarsi esplicitamente, quando un italiano non ci penserebbe neanche.
Si avverte poi un forte senso gerarchico che da noi si può riscontrare solo in ambito militare, certamente non in una procura o un ministero: la storia si svolge tra la procura e la polizia di Seul, ma il grado gerarchico si avverte con nettezza assoluta. Il senso di militarizzazione si avverte anche nell’abbigliamento: la procura generale di Seul sembra avere un esercito di quasi un centinaio di procuratori: ebbene tutti con camicia bianca, cravatta perfettamente annodata e vestito in grisaglia grigio scuro, come un’uniforme (mai blu, né nero, né uno spezzato, neanche un blazer) tanto che quando entrano o escono dalla sala conferenze affollandosi, sembra di assistere ad una scena di Matrix: dozzine di cloni dello stesso individuo.
La gerarchia sembra investire anche il fisico dei coreani con delle tipizzazioni che risultano divertenti stereotipi. Gli alti gradi sono longilinei, asciutti, non un centimetro di addome, dai tratti molto simili a quelli europei (a parte il taglio degli occhi) e, se seduti, affondano in faraoniche poltrone rigorosamente in pelle scura, se in piedi, normalmente guardano lontano, fuori da un’ampia finestra; la classe media dei giovani procuratori, evidentemente proiettati verso una brillante carriera, riflette ancora questo stereotipo; ma scendendo verso i gradini bassi della gerarchia, i tratti somatici diventano marcatamente orientali, l’abbigliamento trasandato quando non addirittura ridicolo.
Anche i salotti degli alti gradi fanno sorridere per quanto sono stereotipati. Due lunghi e sontuosi divani in pelle si fronteggiano separati da un paio di tavolini bassi mentre al vertice è una poltrona in pelle dalla larghezza imbarazzante sulla quale si accomoda “il capo”, ma proprio nel senso che si mette comodo con la schiena adagiata sullo schienale e braccia e mani mollemente adagiate sui larghi e soffici braccioli. Questa poltrona è sempre (ma proprio sempre) affiancata da un telefono presidenziale con una 50ina di pulsanti che il capo non usa mai (ma proprio mai!) perché usa solo il suo smartphone Samsung.. I sottoposti, specie se giovani, siedono in pizzo ai cuscini dei divani, dritti ed impettiti come cadetti militari al primo anno, piedi e gambe parallele unite (mai accavallate). Un ospite importante può solo permettersi di tenere le ginocchia allargare (ma sempre schiena dritta, seduto in pizzo al cuscino).
Per cenare nei ristoranti di lusso tradizionali occorre avere le anche ben sciolte, poiché i tavoli si elevano di circa 30 cm da terra e le sedie non hanno gambe! c’è la seduta con lo schienale, magari rivestita in elegante pelle (nera ovviamente), ma è come sedersi per terra con le gambe incrociate come Budda. Io non potrei mai!
Insomma una gradevole introspezione di antropologia culturale! Ah, dimenticavo: le auto sono tutte Hyundai ed i cellulari tutti Samsung…naturalmente!