ATTENZIONE: il post e l’intervista contengono grossi spoiler sul finale della terza stagione di Suburra – La Serie. Se non avete ancora concluso la visione della terza stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Non poteva che essere questa la fine per il suo personaggio secondo Alessandro Borghi, che è tornato a interpretarlo dopo il film omonimo del 2015. Anche nell’adattamento diretto da Stefano Sollima, Numero 8 non sopravvive.
Nella serie televisiva, tuttavia, la morte di Aureliano assume un significato completamente diverso. “Da una parte l’ho sempre sperato” racconta Alessandro Borghi a Tvserial.it riferendosi all’epilogo del suo personaggio. “Quello di Aureliano era un arco fatto di perdite” riflette l’attore.
A partire dalla morte della madre, al cui ricordo Aureliano associa il chiosco sul litorale, passando per quella del padre Tullio (Federico Tocci), della sua amata Isabelle (Lorena Cesarini) nella prima stagione, e per finire con l’uccisione della sorella Livia (Barbara Chichiarelli) nella seconda. “In ogni stagione, lui deve combattere con il lutto e la perdita di qualcuno che fa parte della sua vita” spiega Alessandro Borghi.
Sacrificandosi nel tentativo di dare a Spadino (Giacomo Ferrara) l’occasione di salvarsi, Aureliano muore immolandosi e durante l’agguato degli Anacleti. “Quando insieme a Gina Gardini e ad Arnaldo Catinari abbiamo iniziato a pensare al moto interiore per portare Aureliano a un compimento” racconta Alessandro Borghi, “Ci è sembrato chiaro che fosse quello di salvare gli altri”.
Come racconta a Nadia (Federica Sabatini) nel corso della terza stagione, Aureliano è convinto di portarsi addosso una colpa inesorabile: qualunque cosa lui tocchi, muore. “Quando tutto quello che tu hai intorno muore, l’unico modo che hai di salvare gli altri è sacrificarti” commenta Alessandro Borghi: “Quel sacrificio, Aureliano lo compie per liberarsi di questo fardello”. La morale che passa è molto chiara: “Da quella vita non si esce vincitori” commenta Borghi, che dice di aver condiviso sin dall’inizio la decisione della morte del suo personaggio.
Quanto alla memoria di Aureliano, a restituire quel che di buono c’era in lui è l’addio di Spadino, il quale affida alle acque del litorale di Ostia il corpo dell’uomo che ha sempre amato. “Giacomo si porta sul groppone tutto il finale di stagione” ammette Borghi. “Aureliano vive attraverso quello che Spadino riesce a comunicare, attraverso quell’abbandono. Abbiamo fatto una cosa bella” dice l’attore sorridendo.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Alessandro Borghi riguardo al gran finale di Suburra – La Serie, disponibile in streaming su Netflix.
A questi link sono disponibili le risposte di Giacomo Ferrara (Spadino) e Filippo Nigro (Cinaglia) all’epilogo della serie.
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