Il gran finale di Suburra, raccontato dai suoi protagonisti
“Quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo”: stai a vedere che, con la sua profezia, Beda il Venerabile ci aveva preso.
Adesso che la terza e ultima stagione di Suburra – La Serie ha esordito su Netflix, il pubblico di abbonati ha scoperto le sorti dei suoi protagonisti Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Cinaglia (Filippo Nigro).
“Abbiamo inseguito un sogno che non era nostro” ammette con lucidità Angelica (Carlotta Antonelli) all’amica Nadia (Federica Sabatini) nell’ultimo episodio. Il loro mondo è crollato, eppure Roma, vera protagonista immanente della serie, continua a prosperare grazie agli sforzi di chi ambisce a tenerla in pugno.
Perché né Aureliano, né Spadino né tantomeno Cinaglia sono immortali come la città di cui hanno cercato di impadronirsi.
ATTENZIONE: il post e l’intervista contengono grossi spoiler sul finale della terza stagione di Suburra – La Serie. Se non avete ancora concluso la visione della terza stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Giacomo Ferrara: “Spadino? Continuerà a soffrire”
Nel raccontare a Tvserial.it l’epilogo di Suburra – La Serie dal punto di vista del suo personaggio, Giacomo Ferrara ammette che Spadino esce a pezzi dall’ultimo episodio. Dopo aver scoperto che la moglie Angelica ha perso la loro bambina, essersi ritrovato vittima dell’agguato ordito dal fratello, aver assistito alla morte dell’uomo che ama e ucciso con le proprie mani Manfredi (Adamo Dionisi), Spadino volge le spalle alla sua vita di prima.
“Spadino merita una redenzione” ammette Giacomo Ferrara, che aggiunge: “Paradossalmente, lui è quello che ha avuto una vita più difficile di tutti gli altri personaggi”.
Nelle strazianti scene finali, Spadino cinge il corpo di Aureliano prima di consegnarlo al mare. Tornato ad Ostia, lascerà la moglie Angelica perché entrambi sanno che lui non proverà mai per lei un amore grande come quello che sentiva Aureliano. A bordo della sua auto, Spadino si allontana da Ostia sotto un cielo plumbeo.
“Quel che so è che Spadino continuerà a soffrire” racconta Ferrara: “La voragine che ha dentro di sé non si colmerà mai”. Dove sia diretto ora, il suo interprete non lo sa, ma è consapevole che il dolore continuerà ad accompagnarlo: “Adesso che ha perso Aureliano soffrirà ancora di più la sua solitudine”.
Alessandro Borghi: “Da quella vita non si esce vincitori”
Alessandro Borghi si complimenta con il collega Giacomo Ferrara: “Si porta sul groppone tutto il finale di stagione”.
Nel finale di Suburra – La Serie, Aureliano decide di sacrificarsi nel tentativo di dare all’amico Spadino un’opportunità di salvarsi, e finirà crivellato dagli uomini di Manfredi nell’agguato contro Spadino.
Borghi ammette di non essere sempre stato al corrente della fine di Aureliano. “Da una parte l’ho sempre sperato” confessa l’attore, che aggiunge: “Secondo me il personaggio di Aureliano aveva in sé un arco che era un arco fatto di perdite”. Secondo il suo interprete, Aureliano decide di immolarsi perché quello era l’unico modo di liberarsi del fardello che si porta dietro: “Lui è convinto che qualunque cosa lui tocchi, muore” racconta Alessandro Borghi, che aggiunge: “Quando tutto quello che tu hai intorno muore, l’unico modo che hai di salvare gli altri è sacrificarti”.
Per l’attore, questo epilogo era molto importante: “Alla fine di questa storia, la morale è diametralmente opposta alle critiche che spesso vengono mosse a serie come Suburra” dice Alessandro Borghi, specificando che: “Da da qua non si esce mai vincitori”.
Filippo Nigro: “Cinaglia, il vincitore amorale di Suburra”
Chi si è giocato il tutto per tutto ed è finito con le chiavi di Roma in mano è Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro). Dopo aver detto addio a Sara Monaschi (Claudia Gerini), ricattato il cardinale Nascari e detto addio al suo mentore, Cinaglia arriverà ad uccidere la moglie Alice (Rosa Diletta Rossi) per impedirle di denunciare alle autorità i suoi affari con la mafia siciliana.
Adesso che Sibilla (Marzia Ubaldi) ha consegnato a lui il dossier col quale potrà ricattare il boss Badali (Emmanuele Aita) e la sua famiglia, per Cinaglia si prospetta un futuro molto più nero dell’anima che lui ha scoperto di avere.
“Una volta che ha deciso come muoversi” racconta il suo interprete Filippo Nigro, “Cinaglia continuerà a vivere in apnea, ricorrendo alla sua costante auto-assoluzione personale”. Tuttavia, in questa terza stagione qualcosa cambia dentro di lui: “Diventa una specie di uomo di gomma, subendo un po’ tutto da tutti” racconta Nigro. Poi avviene l’impensabile: “Invece di cadere, Cinaglia acquisisce sempre più forza e resistenza” commenta l’attore, fino ad arrivare a sedere sul trono che fu di Samurai (Francesco Acquaroli).
In apertura di post il video integrale con il racconto di Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara e Filippo Nigro riguardo al gran finale di Suburra – La Serie, disponibile in streaming su Netflix.
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