SWAT 7 ci sarà
Alla fine si farà SWAT 7. Lunedì 11 maggio il network Cbs torna sui propri passi e annuncia una settima – e ultima – stagione di tredici episodi per SWAT, la serie televisiva basata sulla serie omonima del 1975 e sul film che ne scaturì nel 2017.
“Abbiamo ascoltato i nostri spettatori e la loro passione per SWAT e abbiamo raggiunto un accordo per rinnovarla per un’ultima stagione di 13 episodi che andrà in onda nella stagione televisiva 2023/20423”, hanno dichiarato Amy Reisenbach, Presidente di CBS Entertainment, e Katherine Pope, Presidente di Sony Pictures Television Studios, in un comunicato congiunto, aggiungendo che “SWAT è andato in onda per sei stagioni sulla CBS e ha conquistato un pubblico affezionato. Siamo lieti di aver trovato il modo di riportarlo in vita e di dare una conclusione alle trame e ai personaggi dello show, come il pubblico merita. Ancora una volta, apprezziamo il talento e gli sforzi del cast, degli sceneggiatori, dei produttori e della troupe e di tutti coloro che hanno contribuito al successo di SWAT. Attendiamo con ansia il suo ritorno nella prossima stagione”.
Venerdì 5 maggio era inizialmente emersa la notizia che non ci sarebbe stata la settima stagione di SWAT, è ufficiale. Il motivo è da ricondurre a questioni di budget. La serie è prodotta da uno studio esterno a quelli di Paramount, l’azienda che possiede – tra le altre – anche l’emittente Cbs. SWAT infatti era realizzata da Sony Pictures Television. A questo si aggiunge un fatto inevitabile: col passare delle stagioni, le serie diventano più costose perché i contratti da rinegoziare si fanno più onerosi. Inizialmente Cbs e Sony non erano riuscite a trovare un accordo finanziario per la produzione della settima stagione, ma – alla luce delle proteste per la chiusura della serie – l’accordo è stato raggiunto. Cancellata invece dopo una sola stagione East New York, l’alternativa di palinsesto che Cbs aveva in pista per il prossimo anno qualora su SWAT si fosse abbattuta la scure della chiusura.
Shemar Moore parla del salvataggio di SWAT 7
“Ce l’abbiamo fatta SWAT fam!”, ha scritto Shemar Moore – protagonista nonché produttore della serie – in una storia di Instagram, aggiungendo in un post pubblicato successivamente: “Grazie a tutti i fan per il continuo e incredibile supporto”.
L’attore aveva parlato della cancellazione di SWAT 7 in un lungo video pubblicato sul suo profilo Instagram nella giornata di sabato 6 maggio. “[La cancellazione] non ha senso… Siamo il miglior programma del venerdì sera alle 20 per la CBS. Negli ultimi due anni abbiamo fatto faville. Non abbiamo fatto nulla di sbagliato. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto – ha detto Shemar, aggiungendo – sapevate che sono l’unico protagonista maschile afroamericano della televisione di rete. Non in streaming, non via cavo: nella televisione di rete”.
“Oltre a me, SWAT è lo show più eterogeneo della CBS. Quando sono stato assunto per fare Hondo in SWAT, [il network] stava ricevendo molte critiche per la mancanza di diversitànelle sue serie. Se pubblicherò questo video, e penso che potrei farlo, avrò un sacco di problemi con la Cbs perché li sto chiamando in causa. Perché sono stati meravigliosi con me per 26 dei miei 29 anni di carriera,” aveva detto l’attore, che in passato ha recitato nella soap The Young and the Restless e in Criminal Minds, entrambi programmi trasmessi dal Cbs.
“Ci siamo sentiti dire all’improvviso che siete stati cancellati quando ci avete fatto credere la settimana scorsa – e quella prima, e quella prima ancora – che avremmo avuto una parvenza di settima stagione per almeno dirci addio, se non continuare. E ci viene detto all’improvviso: ‘Avete chiuso’. È tutta una questione di soldi,” aveva dichiarato Moore, il quale sospettava già da subito che la sarebbe tornata in onda, in un modo o nell’altro.
“Hanno detto che siamo stati cancellati, ma indovinate un po’? Non credo che sia finita qui. Cbs si sveglierà e si renderà conto di aver commesso un errore. La Sony farà i suoi conti e capirà che questa non è la mossa giusta. Spero che potremo tornare a lavorare insieme e continuare questa serie, perché è un bel momento per le famiglie di tutto il mondo. Se è la fine, la vita andrà. Non sono preoccupato per me. Mi preoccupo della mia famiglia, della mia troupe, degli scrittori, dei produttori, dei ristoratori, del guardaroba, dei mixer del suono, delle manovalanze e delle maestranze che lavorano alla serie” aveva continuato Shemar Moore, che aveva concluso dicendo: “A tutte queste persone è stato detto all’improvviso: non contate nulla. Per me questo non va bene. Mi riprenderò, ma sono arrabbiato perché mi sono fatto il mazzo per dimostrare che potevamo farcela, e ne abbiamo dato prova. Sono anche abbastanza umile da sapere che non l’ho fatto da solo”.
Lascia un commento