The Boogeyman, la recensione del film reboot horror
The Boogeyman è il nuovo film 20th Century Studios, horror-thriller ispirato al best-seller di Stephen King, uscito al cinema il 1° giugno 2023 distribuito da The Walt Disney Italia, mentre in streaming su Disney+ dal 18 ottobre 2023, in occasione della festa di Halloween.
Il film è diretto da Rob Savage (Host), con una sceneggiatura di Scott Beck e Bryan Woods (A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno nero). Il film è interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Birds of Prey), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David Dastmalchian (Dune).
La sinossi ufficiale recita: la liceale Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista che sta, a sua volta, affrontando il proprio dolore. Quando un paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime.
Rob Savage porta al cinema uno dei personaggi più spaventosi nell’immaginario della mente umana: L’uomo nero. La trama si discosta dal romanzo di King, concentrandosi non sul personaggio di Lester Billings (David Dastmalchian), ma sulla sedicenne Sadie (Sophie Thatcher) e la sorellina Sawyer (Vivien Lyra Blair).
Questa nuova versione di The Boogeyman è la terza riproposizione di questa creatura malvagia che si nutre della paura e del terrore. Il primo adattamento è stato fatto nel 1980, con due sequel successivi. Mentre nel 2005, Boogeyman – L’uomo nero con protagonista Barry Watson (Settimo Cielo). Con recensioni contrastanti dalla critica, la pellicola ha ottenuto un successo commerciale moderato al botteghino. Il film ha ottenuto due sequel, Boogeyman 2 nel 2007 e Boogeyman 3 nel 2008, con storie leggermente diverse ma connesse tematicamente al primo film.
Reboot necessario o potenziale del personaggio?
In generale, il nuovo adattamento ripercorre la storia di King, con una prima parte molto più densa e forte, grazie a una regia ottima che lavora molto bene sui tecnicismi, inquadrature e fotografia. Giochi di luci e atmosfere coerenti nella complessità del film. Il sonoro è – probabilmente – la parte più importante che ha spinto 20th Century Studios a distribuire il film in sala e non direttamente in streaming su Hulu (in Italia su Disney+), come era stato pensato all’inizio della produzione. Gli aspetti tecnici non bastano per permettere al film di lasciare il segno nella memoria dello spettatore.
Il risultato è abbastanza piatto e apatico, jump scared a parte che dopo una buona fetta di film, risultano abbastanza scontati. Quando manca la costruzione di una storia dietro a questi colpi sulla sedia, essi perdono la loro valenza estetica del genere horror.
La suspanse c’è, specialmente quando Boogeyman rimane nell’ombra e non viene mostrato. Questo corpo deforme che ricorda vagamente una vedova nera gigante. Essere terrificante che dirama le sue ragnatele per le case dove lascia il segno.
Una pellicola senz’anima
I vari elementi del genere ci sono e sono corretti, ma risultano ridondanti e non ti portano nulla di più rispetto a qualcosa che abbiamo già visto tante volte. Come l’ambientazione liceale, le amiche “cattive”. C’è un principio di idea interessante sulla visione distorta del mondo per via del dolore. Superamento del lutto e psicologia. Tutti elementi che potrebbero fungere da matrice per l’arrivo del dolore e quindi dell’uomo nero.
Tratti che si perdono via nel corso del film, lasciando spazio a riferimenti di luci e atmosfere alla Stranger Things. Infatti, il produttore della serie Netflix Shawn Levy compare tra i produttori del film.
The Boogeyman sembra ispirarsi particolarmente alla serie per quanto riguarda l’ambientazione. Questo non è assolutamente un demerito, anzi. Tuttavia, sembra che manchi una vera anima a una pellicola che avrebbe potuto dare di più.
La bravura della piccola attrice Vivien Lyra Blair è uno degli aspetti che salvano The Boogeyman. Mentre l’idea che gli adulti non credono nei figli, nei mostri, finché non lì vedono di persona è ancora una volta frutto della dipendenza da Stranger Things. Dopotutto, però, questo genere di film in uscita estiva ha sempre funzionato per il box office. Speriamo che nonostante i difetti e un senso di mancanza, The Boogeyman possa portare comunque le persone in sala.
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